Italia
La sfida della filiera olivicolo-olearia tra innovazione e sostenibilità
In Calabria l’olivicoltura, che fa parte della sua storia da millenni, deve essere il settore guida, migliorando qualità e redditività
17 dicembre 2021 | C. S.
Innovazione tecnologica e valorizzazione della filiera olivicolo-olearia. Questi i temi trattati nel primo webinar di Triecol, il progetto promosso dal Crea e finanziato dal Psr Calabria 2014/2020, relativo al “trasferimento delle innovazioni in agricoltura e sviluppo ecosostenibile per un’olivicoltura di qualità”, che si è svolto ieri, mercoledì 15 dicembre, in diretta dall’azienda agrituristica “Costantino” di Maida.
A fare gli onori di casa, Enzo Perri, direttore del Crea, il Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicultura, che ha sottolineato che, grazie a Triecol, si potrà favorire il collegamento tra la ricerca scientifica ed il mondo imprenditoriale olivicolo-oleario calabrese, e quindi il trasferimento di conoscenze e di innovazioni, fondamentale per lo sviluppo di questo comparto, per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e per affrontare le varie problematiche dell’olivicoltura.
Stefano Vaccari, direttore generale del Crea, ha affermato che oggi è necessario far recuperare terreno al settore dell’olio e che la vera sfida è quella della valorizzazione e della conservazione dell’immenso patrimonio genetico olivicolo italiano e degli oli evo. “Dobbiamo fare in modo – ha detto Vaccari – che gli oli siano sempre più riconoscibili al palato ed identificabili, educare il consumatore affinché riesca a legare le caratteristiche organolettiche ai territori. Dobbiamo inoltre fornire soluzioni agli operatori in termini di difesa delle colture, maggiore sostenibilità e minore uso di antiparassitari. Il tutto con il valore aggiunto della velocità”.
Il dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo, ha messo in evidenza che per rilanciare seriamente la filiera olivicolo-olearia è necessaria una profonda ristrutturazione degli impianti olivicoli ormai obsoleti. “Dobbiamo organizzare la produzione e ristrutturare l’intero settore – ha affermato – Bisogna cambiare approccio per far diventare l’olivicoltura, che è il più importante elemento di mediterraneità dell’Italia, davvero competitiva”.
Le conclusioni della riunione sono toccate all’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, che ha precisato come l’olivicoltura, che fa parte della nostra storia da millenni, debba essere il settore guida dell’economia regionale. L’assessore ha esposto le grandi difficoltà che stiamo vivendo a livello nazionale per difendere le risorse finanziarie per l'olivicoltura, a causa della riforma Pac in atto. Ma ha aggiunto che la Calabria sta difendendo le proprie posizioni, chiedendo anche al ministro Patuanelli maggiori risorse da destinare all’intera filiera, anche grazie ai fondi del PNRR. “I nostri obiettivi principali – ha detto Gallo – sono quelli di migliorare ulteriormente la qualità delle produzioni ed al contempo i ricavi dei produttori. E per far questo è necessario il supporto del mondo della ricerca e dell’innovazione tecnologica. Insieme ad un’attenzione particolare per la formazione degli operatori del settore, alla cooperazione ed alla promozione delle produzioni e dei territori”. L’assessore ha poi indicato la strada da percorrere: “Bisogna lavorare ad un piano complessivo per la riconversione dei nostri uliveti, puntando sulle nostre colture autoctone, al fine di ottenere uliveti più moderni e più produttivi. Altri interventi dovranno essere effettuati sui frantoi, per renderli efficienti ed al passo coi tempi. Solo così potremo andare incontro all’Europa, che ci chiede un’olivicoltura competitiva, innovativa ed ecosostenibile”.
Tra i relatori dell’incontro, moderato da Antonio Boschetti, direttore dell’Informatore Agrario, Fulvia Caligiuri, in rappresentanza della commissione Senato Agricoltura e Ambiente; Maria Munno, vicepresidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Cosenza; Lina Pecora, consigliere nazionale del Conaf, il Consiglio Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali; Bruno Maiolo, direttore generale dell’Arsac, l’Agenzia regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese; Elena Santilli, responsabile scientifico di Triecol e ricercatrice Crea, che ha illustrato i contenuti del progetto; Massimiliano Pellegrino, capo panel Crea, che ha parlato dello stato dell’arte della tecnologia applicata all’industria olearia per la qualità dell’olio, sottolineando che l’olio non è più un semplice condimento ma un elemtno fondamentale per esaltare ogni piatto; Gabriella Lo Feudo, esperta nell’ambito dell'etichette alimentari, ha trattato i grandi temi dell’etichettatura, dall’origine del prodotto, alla valorizzazione della sua biodiversità, al suo valore nutritivo. Al webinar sono intervenuti anche imprenditori e rappresentanti delle organizzazioni agricole, che hanno espresso soddisfazione per l’interessante progetto presentato da Crea.
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