Italia
Il vigneto veneto è in ritardo: ora serve sole e temperature miti

Nessun particolare allarme al momento per i tecnici di campagna ma l’analisi dell’attuale fase fenologica evidenzia un po’ in ritardo nelle diverse aree. Buone notizie per l’area Conegliano-Valdobbiadene Superiore
14 giugno 2021 | C. S.
Per il vigneto veneto quella che si sta presentando è senz’altro un’annata particolare, che richiede grande attenzione da parte dei tecnici di campagna, ma che al momento non desta particolari preoccupazioni. Fondamentale sarà l’andamento climatico da qui in avanti: servirebbero ovviamente belle giornate di sole accompagnate da buone temperature.
Partendo dall’entroterra del Lago di Garda, la situazione fitosanitaria nei vigneti dell’area Bardolino-Custoza risulta essere più che buona. Le basse temperature invernali e poi del mese di aprile hanno rallentato l’andamento vegetativo di 10-12 giorni. Le gelate del 7 e 8 aprile non hanno fortunatamente interessato le zone collinari. Attualmente le piante sono in piena fioritura. Casi di peronospora si registrano fortunatamente solo in maniera isolata in quanto negli ultimi due mesi si sono aperte delle finestre per poter intervenire tempestivamente e adeguatamente con i trattamenti di difesa dei vigneti. Qualche ingiallimento è presente a macchia di leopardo dovuto all’andamento meteo del mese di maggio, piovoso e con basse temperature.
Anche in Valpolicella la ripresa vegetativa è stata ritardata dall’anomalo andamento meteo di aprile e maggio. Nei vigneti si registrano casi di ingiallimento determinati dalle basse temperature del suolo che hanno limitato il trasferimento alle piante dei minerali quali il ferro, il manganese e lo zinco. La produzione di Corvina, Corvinone e Rondinella si annuncia in perfetto equilibrio. Forse per la varietà Corvinone la produzione potrebbe essere superiore alla media. I tecnici e i produttori prevedono un’annata di grande qualità, soprattutto se il meteo virerà definitivamente al meglio consentendo il recupero del ritardo fenologico.
Nelle Colline vicentine i tecnici del Consorzio ricordano che il germogliamento e la fioritura sono in ritardo di 15 giorni. Fortunatamente, come in tutte le aree collinari venete, le gelate di inizio aprile non hanno causato danni alle viti. L’annata anomala insegna però che sempre più si rende necessario saper meglio interpretare il terroir e di conseguenza le tecniche agronomiche, la viticoltura di precisione, la concimazione, la gestione in verde, ecc. In altre parole, è importante “scoprire” il valore della naturalità del vigneto per poterlo poi lavorare più agevolmente.
Sui Colli Euganei i vigneti in questo momento sono in piena fioritura anche se qualche varietà sta già affrontando l’allegagione, ovvero la fase iniziale dello sviluppo dei frutti. Ad oggi non si segnalano particolari problemi dovuti alla peronospora e all’oidio; qua e là si nota un po’ di macchie d’olio sulle foglie. In sostanza gli interventi di copertura hanno funzionato, a conferma dell’alto livello ormai raggiunto dai nostri viticoltori. Va invece segnalato che in pianura, purtroppo, le gelate tardive di aprile qualche serio problema lo hanno creato, non resta che attendere per valutare i reali danni.
Passando al mondo Prosecco, nell’area Conegliano-Valdobbiadene Superiore DOCG sembra che al momento tutto stia filando bene; la fioritura sta iniziando in questi giorni e tutto è sotto controllo. Per quanto riguarda invece l’estesa area del Prosecco DOC, comprendente le zone di pianura, l’annata – sostengono i tecnici – è sì anomala e complicata, a causa dell’andamento climatico di aprile e maggio, che tra l’altro ha portato anche qualche grandinata, ma comunque è sotto controllo. Il coordinamento tra Consorzio, tecnici di campagna e produttori funziona e questo fa ben sperare. Senz’altro l’andamento meteo fin qui registrato non ha reso le cose semplici, ma in questo momento è prematuro parlare di perdite produttive, come è stato fatto, in quanto da qui alla vendemmia sono numerose le variabili che andranno ad incidere sul risultato finale, a cominciare dal meteo e il peso finale del grappolo.
Tutto sotto controllo, infine, anche nella grande area dei Vini Venezia DOC, che interessa sia la provincia di Treviso che di Venezia. Anche qui le fredde temperature primaverili hanno rallentato le fasi fenologiche della vite. La fioritura è in ritardo di 8 giorni, in particolare per lo Chardonnay, ma anche per il Pinot Grigio, il Cabermet, il Raboso, il Tocai e il Verduzzo, tipiche produzioni di questo importante territorio vitivinicolo veneto.
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