Italia 31/01/2020

Il Molise punta a un'olivicoltura tutta biologica

Il Molise punta a un'olivicoltura tutta biologica

L'obiettivo è fare dell’olio biologico il simbolo di un rapporto virtuoso tra la tutela della biodiversità, l’utilizzo di pratiche produttive sapienti e sostenibili, la certificazione dell’elevata qualità salutistica del prodotto. Il Molise si conferma laboratorio di idee e progetti


È l’obiettivo che si sono dati, nel corso di un incontro nella saletta conferenza della Masseria Di Majo Norante (l’azienda famosa per i suoi vini), due realtà di recente istituzione, il Distretto BioMolise e il Consorzio TUMP (Turismo, Università, Medicina, Paesaggio)

All’insegna della reciprocità l’incontro di giovedì 30 u.s., aperto dal padrone di casa, nonché presidente del Consorzio TUMP, Luigi Di Majo e dal presidente del Distretto BioMolise, nonché sindaco di Larino, Pino Puchetti, e, introdotto dal prof. Antonio De Cristofaro dell’Università del Molise con una relazione “ Progetto innovativo per la valorizzazione dell’olio biologico molisano”, che ha visto intervenire i rappresentanti delle organizzazioni e i sindaci presenti in gran numero

Puntare sull’olivicoltura, la coltivazione arborea più estesa e più importante, per rilanciare l’agricoltura e dare ad essa l’impronta bio, quale premessa ed espressione piena della sostenibilità, in una regione, il Molise, che, con i suoi 4,4 mila chilometri quadrati (poco più grande della Val d’Aosta), esprime un ricco patrimonio di biodiversità olivicola, con 19 varietà autoctone trainate dalla più diffusa, la Gentile di Larino; culla, venticinque anni fa, dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio; ha nel Parco storico regionale dell’olivo di Venafro, il primo e unico parco al mondo dedicato all’olivo; sede di “Goccia d’Oro”, il Concorso che ha dato un grosso contributo alla crescita della qualità degli oli molisani, che esprimono, in quattro aree ben distinte, sentore “erbaceo” (Venafro con l’intera fascia che guarda il Matese e tutto il Basso Molise dal Fortore al Trigno); il sentore dei “frutti di bosco” (l’Alto Molise) e il sentore di “pomodoro” la parte centrale del Molise con le sue varietà “Sperone di gallo” e “Gentile di Mafalda” . Non ultimo il progetto “Aspem- Agricoltura sociale per promozione dell’empowerment di donne e famiglie monoparentali e minori” della cooperativa Kairos di Termoli, presieduto dal dr. Nicola Malorni, che vede le donne, quelle oggetto di violenze, protagoniste in agricoltura con l’olivo punto di riferimento e l’olio punti di riferimento fino alla creazione di un olio chiamato “la terra delle donne”.

L’incontro si è chiuso con la lettura e approvazione di un documento, firmato dai due presidenti sopra citati.

Il Distretto BioMolise e il Consorzio Tump
- sottolineano il comune interesse a fare dell’olio biologico il simbolo di un rapporto virtuoso tra la tutela della biodiversità, l’utilizzo di pratiche produttive sapienti e sostenibili, la certificazione dell’elevata qualità salutistica del prodotto;
- esprimono la piena consapevolezza che il Molise possa offrire al mercato un prodotto di nicchia che nasce dalla capacità di produrre cibo in armonia con la salute della natura e finalizzato a migliorare la salute dell’uomo;
- condividono esigenza primaria di creare le condizioni per riconoscere a tutti gli operatori della filiera dell’olio biologico, a partire dagli agricoltori, la giusta remunerazione del prezioso lavoro svolto;
- decidono di sollecitare una manifestazione d’interesse da parte dei produttori e degli operatori della trasformazione, della commercializzazione, della ristorazione e del turismo, disponibili a creare una filiera agricola regionale attraverso il costituendo Consorzio BioMolise olio.

Spetterà al costituendo Consorzio definire un progetto che sappia cogliere le opportunità offerte dal quadro normativo e finanziario regionale, nazionale ed europeo per iniziative di sviluppo sostenibili e capaci di coniugare storia, tradizioni, ricerca e innovazione.

L’obiettivo finale sarà quello di strutturare una filiera in grado di ottenere dal mercato le risorse necessarie per far vivere il progetto.

Anche questa volta il Molise, che, come sopra detto, ha - soprattutto nel campo dell’olivo e dell’olio - il carattere di essere un laboratorio di idee e di progetti utili a delineare percorsi e traguardi che servono al rilancio di un comparto primario dell’agricoltura, il settore che, se riposto al centro dello sviluppo, ha tutto per rilanciare l’economia del Paese.