Italia

Aperitivi e brindisi, ecco come cambiano i consumi di vino e alcolici

Meno della metà degli italiani, ormai consuma vino regolarmente, una volta alla settimana. Per la tradizione enoica nazionale c'è però una speranza: a bere vino prevalentemente nei ristoranti, bar e altri locali sono i giovani tra 18 e 35 anni

15 dicembre 2016 | C. S.

Con l'avvicinarsi delle festività natalizie si moltiplicano a tutte le età le occasioni conviviali per lo scambio degli auguri e i "cin cin". Ma la propensione al brindisi, per gli italiani, dura 12 mesi: nell'ultimo anno, rileva una indagine dell'Osservatorio del Vino presentata da Silvia Zucconi di Wine Monitor-Nomisma a wine2wine, l'85% degli italiani ha consumato vino almeno in una occasione, e tra questi il 47% beve vino almeno una volta a settimana.

Dall'indagine, condotta su un campione di 1700 intervistati, emerge che nei consumi fuori casa lo spritz (84%) è la scelta numero 1 degli habitué dell'aperitivo, seguito dal Prosecco (63%) in cima alla preferenze, col 36% che preferisce questo vino non solo durante l'aperitivo ma anche a pasto. Il Pinot Grigio raccoglie il 25% delle preferenze, il Franciacorta il 20%. Mentre sul podio dei vini preferiti a pranzo o cena si posizionano un bianco fermo, il Pinot Grigio (23%), e il Chianti (21%).

Reddito e titolo di studio influenzano, ha sottolineato la ricercatrice dell'Osservatorio del Vino, l'interesse per il consumo di vino in tutte le occasioni fuori casa, ma anche l'età dei wine lovers è determinante. A bere vino prevalentemente nei ristoranti, bar e altri locali sono i giovani tra 18 e 35 anni nel 46% dei casi, contro un 35% della generazione tra i 35-51 anni, e solo un 20% quelli di età compresa tra i 52 e i 65 anni.

Il 42% dei giovani sotto i 35 anni, i cosiddetti Millennials, preferisce il calice mentre gli over 50 optano più spesso per la bottiglia. In generale, ha concluso Zucconi, il vino è sempre più associato, per il 45% degli italiani, al momento dell'aperitivo, soprattutto tra i giovani.

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