Italia
Un casale con vigneto è ancora il sogno di tanti. Montalcino e il Chianti al top
I casali toscani e umbri sono i più blasonati e anche i più costosi, qui l'offerta sovrasta per qualità e prezzo tutte le altre aree. Dopo l’ondata di investitori stranieri gli italiani sono tornati protagonisti
23 settembre 2015 | C. S.
Secondo un'analisi idealista i prezzi delle case seguono il valore delle etichette DOC. Toscana e Umbria le più care, lo dicono i dati del portale che incorona Montalcino e il Chianti senese quali località dove i prezzi di ville e case rurali circondate da vigneti costano di più.
I casali toscani e umbri sono i più blasonati e anche i più costosi, qui l'offerta sovrasta per qualità e prezzo tutte le altre aree. Il prezzo dei casali nel Senese (Chianti e Montalcino) è in media di 3.154 euro/m2, cifra che può variare anche di molto a seconda della tipologia di fabbricato ad uso in parte abitativo (castello, villa padronale, casale rustico). Per la metratura si parte dai 300 m2 a salire, una costante che riguarda tutte le proprietà agricole dell’Italia enoica, i cui valori di mercato scendono raramente sotto il milione di euro.
L’offerta in Toscana rimane preponderante rispetto al resto della Penisola: case di campagna nel Chianti, le case rurali ad Arezzo, le storiche proprietà agricole del fiorentino, dove si toccano i 16 milioni per l’acquisto del Castello di Tavolese con 10 ettari di vigneto di Chianti DOCG, anche se il top lo si raggiunge nel senese dove si toccano i 20 milioni per una tenuta rustica con ben 926 ettari di terreno.
Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile ufficio studi di idealista: “Dopo l’ondata di investitori stranieri gli italiani sono tornati protagonisti: i passaggi di proprietà tra aziende vitivinicole sono sempre più appannaggio di imprenditori già presenti nel mondo del vino, anche se le eccezioni non mancano. Da non dimenticare che il successo di questo ritorno alla campagna è in parte strumentale all'attività dell'azienda vinicola, in parte alla tenuta del valore dell'investimento nel tempo, oltre all’integrazione con l’attività turistico-ricettiva (agrituristico), in grado di generare ulteriore reddito”.
Il vigneto è di moda
Negli ultimi anni, complice la crisi, il mattone ha subito un calo dei prezzi e così l’investimento nei terreni coltivati a vigneto hanno sostituito la casa come bene rifugio. Nel caso dei prezzi dei vigneti a denominazione, secondo una rilevazione di Assoenologi del 2014, i terreni non solo hanno conservato il loro peso patrimoniale, ma si sono rivalutati fino al 20%.
Oggi un ettaro d vigneto in Italia viene venduto mediamente a 36.000 euro, contro i meno di 20mila euro dei terreni ad altra vocazione. La classifica dei vigneti italiani stilata da WineNews vede quelli altoatesini al top con 550.000 euro l’ettaro, seguiti da quelli dell’Amarone con quotazioni oscillanti fra i 480.000 e i 500.000 euro, e quelli del Prosecco nei territori di Conegliano e Valdobbiadene, dove la forbice sta tra i 380.000 e i 350.000 euro ad ettaro, analogamente alle quotazioni dei vigneti trentini. A Barolo e Montalcino, capitali dei grandi vini italiani, i prezzi vanno, rispettivamente a 350.000 euro e tra i 350 e i 330.000 euro.
Il fuoriclasse dei vigneti? In località Cartizze, nel trevigiano, dove l’ettaro raggiunge la cifra monstre di 1 milione e 200 mila euro, “sempre se si trovi qualcuno disposto a vendere”, fanno sapere gli esperti di WineNews. Per opportunità d’investimento in zone storiche, con prezzi inferiori a 100mila euro l’ettaro si può puntare sul Chianti dove le stime parlano di 80.000 euro nelle sottozone Colli Aretini, Colli Fiorentini Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano e Montespertoli. Interessanti opportunità per gli investitori anche alcune aree del Sud: sulle pendici dell'Etna i prezzi possono oscillare tra i 60.000 e i 120.000 euro, 50 e i 60.000 euro ad ettaro nella zona di Taurasi, in Campania. “Quello che è certo – secondo Vincenzo De Tommaso - è che la denominazione fa bene al patrimonio immobiliare”.