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E’ POSSIBILE CONCEPIRE UN NUOVO APPROCCIO NEL REALIZZARE LE GUIDE AI VINI? L’AIS LOMBARDIA CI HA PROVATO CON “VINIPLUS”, CON IL DICHIARATO OBIETTIVO DI FAR EMERGERE IL CONCETTO DI BUONO, SANO ED EQUO

Luca Bandirali è convinto che vi siano nuove strade per la valutazione dei vini. Non basta soffermarsi soltanto sulla bontà sensoriale, occorre scendere nei particolari, valorizzando soprattutto l’impegno in campo e in cantina. E, prima di ogni cosa, la valenza etica di un’azienda

03 dicembre 2005 | Carlotta Baltini Roversi

Si è trattato di un evento in grande stile. In occasione della sesta “Giornata del Vino di Lombardia”, quest’anno è stata la volta di una guida nuova, che si affianca alle altre, storiche e fin troppo note.

Non pensate che questa guida per il fatto di essere limitata, almeno per ora, alla sola regione Lombardia, si debba per questo confinarla nel solo ambito regionale. Non è così. Ciò che qui vogliamo evidenziare è la novità dell’approccio.

Di solito, si sa, le guide hanno molti punti deboli. Non possono d’altra parte esserne prive. Non è facile realizzarle, viste le molteplici difficoltà intrinseche.

Come fare a giudicare in maniera credibile? Sembra facile, ma non lo è affatto.
Con “Viniplus” 2005 si apre intanto una nuova strada.
E’ un progetto a lungo termine che non si esaurisce in questa prima pubblicazione. Dietro c’è un laborioso percorso iniziato quattro anni fa. Solo quest’anno si è poi tradotto in guida, in un volume in cui vengono presentate le aziende con i loro vini.

Il punto di arrivo è la qualità totale. Un termine abusato, è vero, ma che in questo caso si fonda su tre parametri di valutazione: il SANO, il BUONO e l’EQUO.

Sta qui sta la vera novità del progetto “Viniplus” 2005, nel fatto di aver raccolto in una Guida Ragionata oltre un centinaio di aziende lombarde di cui i curatori, basandosi su dati forniti direttamente dalle aziende stesse, hanno tracciato un profilo complessivo che considera l’azienda a 360 gradi, dalla vigna alla cantina, e da cui emerge l’identità più vera dell’azienda medesima, attraverso la corrispondenza della filosofia produttiva e commerciale ad un’impronta che abbiamo voluto definire “etica”.



“Quando mi interrogo – da presidente di una storica associazione che proprio quest’anno compie quarant’anni di vita, quarant’anni dedicati ad un’intensa e proficua attività al servizio del vino – sul senso e sul ruolo della nostra associazione la risposta mi sorge quasi immediata: con un “esercito” di quasi cinquemila associati, così ben radicati nel territorio, occorreva osare molto di più”. E’ quanto sostiene il presidente di Ais Lombardia Luca Bandirali.

“In linea con il nostro ruolo di esperti conoscitori ed appassionati di vino, con il progetto ‘Viniplus” abbiamo cercato di rendere operosamente utili e funzionali alla nobile causa del vino di qualità delle magnifiche risorse umane non sempre adeguatamente valorizzate, eppure tanto ben capillarmente distribuite in ogni parte del territorio”. E’ da questo punto di vista che prende corpo il primo elemento di novità: il ricorso a una democratizzazione della guida. I vari banchi d’assaggio hanno consentito di poter verificare attraverso l’assaggio la bontà dei vini. Il passaggio successivo è stato il panel ristretto che ha poi definitivamente individuato i vincitori di “Viniplus”. Un percorso quindi fondato su valutazioni reali e aperte a tutti, senza preclusioni. Non c’è dunque il rischio di autorefernzialità. Per lo meno, questo rischio si riduce sensibilmente.

Altro elemento di novità. Le aziende hanno risposto a un questionario, curato tra l’altro da Luigi Caricato e Alberto Grimelli. Il risultato è che dalle risposte si evince il profilo di ciascuna azienda nella sua piena e vera identità. C’è solo da verificare opportunamente la veridicità delle risposte. Fino a quando sarà possibile far questo, l’attendibilità della guida è certa. Ma resta ovviamente un punto debole ed è necessario che si perfezionino i controlli. A questo punto valutare i punti cardine di buono, sano ed equo rendono il profilo che si traccia una buona carta da visita per le aziende vitivinicole.

Chi entra in “Viniplus” è già come tale un’azienda ben indirizzata verso quel concetto di qualità totale. Chi poi, nell’ambito dei vari banchi d’assaggio, ha saputo emergere con la qualità dei vini all’assaggio tanto meglio. La valutazione finale ha tenuto però in considerazione gli aspetti agronomici e di cantina, la bontà dei vini e il rapporto qualità-prezzo.

Una scommessa sul futuro. Sicuramente una soluzione alternativa all’attuale approccio delle varie guide, con un’attenzione a ciò che effettivamente conta evidenziare di un percorso verso la qualità totale intrapreso dalle aziende più sensibili e impegnate. Vedremo i passi successivi, decisivi, con le prossime edizioni di “Viniplus”.

Sull’argomento leggi pure i seguenti articoli:
- "VINIPLUS", UN ALTERNATVO PROGETTO DI GUIDA ALLE PRODUZIONI ENOICHE DI QUALITA’: link esterno
- LE GRANDI PRODUZIONI ENOICHE DI LOMBARDIA PRONTE PER ENTRARE IN "VINIPLUS": link esterno
- CON "VINIPLUS" UNA GRANDE OPPORTUNITA' PER LE AZIENDE VITIVINICOLE: link esterno





Ecco infine, per la cronaca, l’elenco dei premiati:



Primo classificato tastevin oro”
Sforzato di Valtellina “Fruttaio Cà Rizzieri” 2001
Azienda Aldo Rainoldi di Chiuro (Sondrio)

Secondo classificato tasevin argento
Igt Pinot nero “Ariolo” 2003
Azienda Scarpa Colombi di Bosnasco (PV)

Terzo classificato tastevin brozo
Franciacorta brut “Bagnadore” 1999
Azienda Barone Pizzini di Cortefranca (BS)

Premio speciale “SANO”
Conferito dall’Ais Lombardia alla qualità produttiva aziendale
Azienda Agricola Uberti di Erbusco (BS)

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