Italia

Aflatossine nel mais, da Confai il protocollo operativo

17 luglio 2013 | C. S.

Confai rimedia alle storture contenute in una circolare del ministero della Salute e provvede a stilare autonomamente il protocollo operativo per l’analisi e la gestione delle aflatossine nel mais. Solamente lo scorso anno la micotossina ha danneggiato quasi il 20% della produzione di mais nazionale, provocando danni per oltre 100 milioni di euro.

 

L’organizzazione delle imprese agromeccaniche e agricole presieduta da Leonardo Bolis, inoltre, sul punto scrive all’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava. “Il problema delle micotossine riguarda sostanzialmente le regioni del nord Italia – afferma Bolis – e siamo certi che un’attenzione maggiore per risolvere il problema può essere garantita dalla macroregione agricola del nord, vista anche la rapidità con la quale ha affrontato due grandi questioni rimaste per molto tempo irrisolte nella filiera suinicola”.

 

Il fattore tempo, infatti, è una variabile tutt’altro che trascurabile. “Quest’anno, in base all’andamento meteo-climatico, non sono ad oggi previste situazioni di emergenza con le aflatossine – preconizza Marco Speziali, presidente di Confai Academy e di Apima Mantova -. Ma è meglio che gli operatori possano contare su un protocollo efficiente e concreto, che indichi le modalità di analisi e individui le responsabilità di ciascun attore”.

 

All’assessorato all’Agricoltura della Regione Lombardia e al ministero della Salute Confai ha inviato le proprie osservazioni sulle fasi di conferimento del mais nei centri di raccolta, essiccazione e stoccaggio e per la tracciabilità delle partite.

 

“La nota emanata dal ministero della Salute – polemizza Bolis – rimane piuttosto vaga e ciò potrebbe addossare indistintamente responsabilità a quelle imprese che operano in qualità di centri di raccolta, essiccazione e stoccaggio. Il risultato delle procedure operative emanate dal ministero della Salute sarebbe stato senza alcun dubbio più efficace se fosse stata convocata per un’audizione Confai, che associa moltissime imprese agromeccaniche operanti nel settore”.

 

Pertanto, puntualizza Confai, convocare come ha fatto la Direzione generale del ministero della Salute solamente le associazioni di categoria dei produttori ha portato ad affrontare in termini marginali e con grande superficialità una emergenza come quella delle aflatossine.

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