Italia

Troppe difficoltà nell'installazione di impianti rinnovabili in Italia

L'aumento è visibile ma gli imprenditori che investono nel settore si trovano di fronte a mille problemi. Legambiente ha presentato il 26 marzo il suo tradizionale rapporto sui "Comuni Rinnovabili 2013"

06 aprile 2013 | Marcello Ortenzi

In un momento di crisi occupazionale come l'attuale, c'è un settore che nel 2020 potrebbe arrivare a creare 250 mila posti di lavoro, più altri 600 mila nei settori collegati e nell'indotto. Si tratta del settore delle energie rinnovabili che, in base al rapporto Comuni Rinnovabili 2013 di Legambiente, realizzato con il contributo di Gse (Gestore servizi energetici) e Sorgenia, potrebbe dare nuova occupazione nell'impiantistica e nei comparti dell'efficienza energetica e della riqualificazione edilizia. Il GSE si è attrezzato per monitorare l'andamento e le regole per l'intero settore, elettrico, termico ed efficienza energetica con il meccanismo dei certificati bianchi. Dagli interventi alla presentazione del Rapporto Comuni Rinnovabili 2013, fatta presso la sede del GSE, è stato evidenziato che in Italia ci sono 600 mila impianti da fonti rinnovabili distribuiti in 7.970 Comuni (il 98% del totale). Sono 27 i Comuni al 100% "rinnovabili", che salgono a 2.400 se si considera solo l'energia elettrica. Nel 2012 le fonti pulite hanno coperto il 28,2% dei consumi elettrici e il 13% di quelli energetici complessivi. Dal 2000 a oggi 47,4 TWh (terowattora) da fonti rinnovabili si sono aggiunti ai precedenti impianti idroelettrici e geotermici.

 

"Le fonti rinnovabili - ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente e responsabile energia di Legambiente - stanno ridisegnando lo scenario energetico del nostro Paese, con risultati impensabili solo pochi anni fa in termini di diffusione e produzione a dimostrare come gli impianti sono sempre più affidabili e competitivi. In un periodo di crisi, possiamo dire che almeno da qui arrivano buone notizie con un bilancio energetico italiano che dipende meno dall'estero e diventa più pulito e moderno, avvicinando la produzione alla domanda di energia di famiglie e imprese. Al nuovo governo chiediamo di intervenire subito per offrire una prospettiva di sviluppo duratura a un settore che può essere il traino per la crescita economica e la creazione di lavoro".

Gerardo Montanino, Direttore Operativo del GSE ha ricordato che oltre ai sistemi incentivanti rinnovati a luglio scorso, sia per gli impianti fotovoltaici che per le altre fonti, ulteriori opportunità per lo sviluppo dell'energia rinnovabile del nostro Paese sono rappresentate dal Conto Termico e dai Certificati Bianchi, meccanismi di recente affidati al gestore, veri e propri interventi di politica energetica capaci di rafforzare il settore dell'efficientamento energetico, pubblico e privato, necessario per lo sviluppo economico sostenibile del Sistema Paese.

Cinque sono gli ambiti principali di azione, indicati dall'associazione ambientalista: innanzitutto la semplificazione amministrativa, che rappresenta ancora oggi una fortissima barriera alla diffusione degli impianti, sia domestici che di grande taglia, mentre in molte Regioni è di fatto vietata la realizzazione di nuovi progetti. Sono ritenuti necessari, poi, investimenti nelle reti di Terna, per non fermare i progetti da fonti rinnovabili e garanzie precise per la creazione delle smart grid.

Legambiente spinge anche per introdurre un sistema di incentivo come quello tedesco, che garantirebbe riduzioni progressive e certezze per gli investimenti, finanziato attraverso una Carbon tax e tale misura è favorita anche da altri operatori del settore. Altro punto è promuovere l'innovazione e la generazione distribuita, rendendo possibile la gestione di reti private e la vendita diretta dell'energia. Infine, l'ultima richiesta alla politica è di spingere l'innovazione nel settore edilizio, così da aiutare le famiglie a ridurre le bollette e portare verso la classe A di certificazione energetica case, condomini e uffici.

E' intervenuto anche Massimo Orlandi, amministratore delegato di Sorgenia - che ha sottolineato come il mix energetico dell'Italia nel futuro a medio lungo termine debba riconoscere un ruolo chiave sia a queste fonti rinnovabili sia all'indispensabile supporto dei moderni impianti a ciclo combinato, a basso impatto ambientale ed elevato rendimento, che con la loro flessibilità sono gli unici a poter compensare la non programmabilità di alcune rinnovabili. Il problema della flessibilità del sistema elettrico è stato un punto su cui ha insistito Orlandi per evidenziare che gli impianti dei privati che hanno l'onere di equilibrare costantemente tutto il sistema sulle reti oggi non possono andare avanti senza essere remunerati per il servizio, visto che si stanno fisicamente deteriorando.

E' stato segnalato, ancora una volta, che i sussidi che si versano nel mondo alle fonti fossili sono in sostanza un incentivo a emettere CO2 e,inoltre, sono un elemento di svantaggio per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Altra notazione giunta dai relatori è che saranno paesi come la Cina, il Brasile e l'India a impegnarsi sempre di più nel campo delle produzioni e tecnologie per le FER, nel prossimo futuro.

Legambiente ha poi premiato i casi eclatanti di realtà comunali virtuose e il primo premio è stato assegnato alla Cooperativa E-Werk Prad e al Comune di Prato allo Stelvio (BZ), per i risultati raggiunti in termini di sviluppo delle fonti rinnovabili e di vantaggi per le utenze. La cooperativa gestisce i servizi di distribu¬zione dell'energia elettrica, di calore e di telecomunicazione a banda larga nel territorio comunale ed è in grado di coprire tutto il fabbisogno energetico (1.600 utenze elettriche, 580 utenze termiche, 250 utenze per servizi di telecomunicazione) grazie a un mix di 18 diversi impianti da fonti rinnovabili (dal solare al mini idro, dall'eolico alle biomasse). La gestione delle reti e degli impianti è il "segreto" di un successo che consente di garantire bollette del 27% in meno per l'elettricità e del 62% in meno per il riscaldamento delle case ai soci della cooperativa rispetto alle media italiana.

 

Dal sito di Legambiente/Comuni rinnovabili 2013 si può scaricare l'intero rapporto

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