Italia

Estate, caldo e siccità. Comincia la conta dei danni per l'olivicoltura

Già compromessa tra il 20% ed il 30% della produzione in Toscana. La testimonianza degli olivicoltori

01 settembre 2012 | C. S.

Se non piove sarà un disastro. La siccità e le prolungate temperature africane di questi mesi colpiscono duro in Lunigiana e sulla costa dove la prossima stagione olivicola rischia di essere peggiore di quella del 2011 che già era stata caratterizzata da una produzione dimezzata, se non quasi azzerata in molte aree. Le previsioni non sono, almeno per il momento le più positive, ma ci sono ancora alcune settimane per capire che annata sarà, e piogge, stando alle previsioni con l’arrivo di Poppea che potrebbero cambiare le sorti delle 300 mila piante censite in Provincia di Massa Carrara.

Secondo Coldiretti (info su www.massacarrara.coldiretti.it) è già andato perso il 20%-30% della produzione di olio a causa della siccità e della sequenza terribile di ondate di calore che hanno “prosciugato” e fatto cadere migliaia di olive e diminuito la resa. “L’annata – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti - era iniziata nel migliore dei modi con un’ottima allegagione che lasciava intendere livelli di produzione record. L’assenza di piogge prolungata unita al caldo ha determinato stress consistenti a carico degli impianti con forti cascole delle drupe e perdite tra il 20% ed il 30% della produzione”. Le precipitazioni previste però, soprattutto in questa fase rischiano di aggravare i danni soprattutto se accompagnate da grandine, come previsto. “Se la pioggia è intensa i terreni secchi – analizza Tongiani - non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con il pericolo di frane e smottamenti mentre la grandine provoca danni irreparabili alle colture in campo”.

Difficilmente si potranno raggiungere i 6,5 mila quintali di olio del 2010 (circa 60 mila quintali di olive) che era stata una buona stagione: “la siccità ci costerà il 30% di produzione – conferma Roberto Marini dell’azienda agricola Fratelli Marini di Terenzano a Fivizzano, uno dei principali produttori di olio della Lunigiana – mai vista una stagione così in tanti anni che mi deciso all’olivicoltura. Vedere le olive che diventano nere e cadono è doloroso. L’ultima pioggerella sta aiutando le piante a riprendersi, ma servirebbe altra acqua per salvare la stagione”. Il Fratelli Marini hanno oltre 2000 piante da cui riescono a produrre, in tempi non siccitosi ed anomali come questi, 40 quintali di olio purissimo extravergine che finisce nel mercato all’ingrosso. “Siamo ancora in tempo anche se una parte è compromessa. Cerchiamo di salvare il salvabile – spiega ancora Marini – anche perché veniamo da un’annata, quella del 2011, disgraziata. Due anni negativi sarebbero molto duri per la nostra impresa”.

Non è andata diversa a Fosdinovo dove anche per le “Terre Malaspiniane”, piccola e giovane realtà olivicola, è stata una stagione difficile. “La siccità è stata un elemento altamente incisivo per la resa e per la futura produzione – conferma Stefano Ulivi – avremo poco prodotto, sicuramente di qualità, ma limitato. Ad oggi credo un 20%-30% in meno”. Per fortuna – ci sono note anche positive - non si è ancora vista la mosca olearia, il più pericoloso degli antagonistidegli olivi, tenuta lontana dal caldo e dall’afa di questa estate che in più occasioni aveva danneggiato pesantemente la resa degli olivi. “La presenza della mosca – analizza Giovanni Lagormarsini, tecnico agronomo di Almagricola - in queste condizioni è fortemente contenuta; gli adulti della mosca diventano attivi solo quando la temperatura supera i 14°C e si arresta allorquando questa supera i 31-33 °C. Va sottolineato che il perdurare di giornate estive caratterizzate da alte temperature (maggiori di 31°C), bassa umidità ed assenza di pioggia causano un'elevata mortalità delle larve agevolando l’opera di contenimento delle infestazioni”.

L’irrigazione di soccorso, con il metodo a goccia, ha invece tenuto lontano dal pericolo siccità la produzione Igp dell’azienda agricola Lucchetti Ferrari a Pontremoli. Il modernissimo impianto di irrigazione, gestito da un sistema computerizzato, ha garantito alle piante l’acqua necessaria per una maturazione perfetta. La stima è di una produzione intorno agli 800 libri di olio extravergine, di cui unabuona parte certificato Igp. “La tecnologia ci ha aiutato – ammette Francesca Ferrari, titolare dell’agriturismo-azienda agricola nata nel 2005 – abbiamo iniziato ad irrigare da metà luglio, e poi ad agosto con costanza. Ora dobbiamo verificare la resa effettiva ma avremo un quadro decisivo al momento della frangitura. Per ora le piante sono belle e non ci sono stati attacchi dellamosca”. E’ certo che la siccità, e più in generale i cambiamenti climatici, hanno reso urgente interventi per affrontare l’emergenza ormai diventata un appuntamento fisso: “Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici nei confronti dei quali occorre intervenire con interventi finanziari per affrontare l’emergenza – conclude Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti - ma anche con misure strutturali con le opere per la conservazione della acqua con il necessario potenziamento degli invasi per l’avvenuta modifica della distribuzione della pioggia”.

 

 

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