Italia
VOGLIA DI EXTRAVERGINE. LE OLEOTECHE, GLI OIL BAR CONQUISTANO E AFFASCINANO MA OCCORRE MAGGIOR COLLABORAZIONE DAI PRODUTTORI
Nord, Centro e Sud. Le botteghe dell’olio, i ristoranti e i locali tematici si stanno diffondendo in ogni parte d’Italia. Ne abbiamo interpellati alcuni scoprendo che i consumatori sono ancora intimoriti dal prezzo di una bottiglia di ottimo extravergine. C’è molto lavoro da fare e serve l’aiuto e il supporto degli olivicoltori
11 dicembre 2004 | Alberto Grimelli
Cosa lega le oleoteche, elaioteche, gli oil bar di tutta Italia? Cosa ha spinto i titolari a fare dellâextravergine il protagonista, a volte assoluto, della loro attività ?
Passione senza dubbio, ma anche la consapevolezza che con lâolio è possibile guadagnare. Lâinteresse verso questo prodotto esiste e negli ultimi anni sta crescendo, anche se non ai ritmi che produttori, commercianti e ristoratori auspicavano.
Una più stretta collaborazione tra tutti gli elementi della filiera recherebbe vantaggio allâintero comparto con benefici per tutti.
Conoscersi è allora il primo, determinante passo, cercando di comprendere le rispettive esigenze, necessità , aspettative.
Per questa ragione abbiamo voluto interpellare i proprietari di alcuni importanti locali che allâolio dedicano spazio, tempo ed energie.
Nord, Centro e Sud.
A Milano abbiamo chiesto il parere di Gino Celletti del Frantoi Celletti, a Bologna abbiamo interpellato Francesco Schettino di Elaios, infine a Roma abbiamo intervistato Fabio Paparelli di Apicius.
- Quali difficoltà , problemi riscontra maggiormente nella vendita di oli extravergini di qualità ?
Celletti: Tenendo conto della peculiarità del mio locale, un ristorante che serve, abbinandoli ai piatti, oli monovarietali di grande qualità , il fattore che maggiormente sorprende ed intimorisce il consumatore è il prezzo. à allora necessario, si è quasi obbligati, a una piccola lezione sullâincidenza dei costi di produzione, conti e ragionamenti convincenti che però non possono disgregare completamente la mala cultura degli ultimi quaranta-cinquanta anni. à lâabitudine a trovare al supermercato, come nel negozio sotto casa oli a 3-4 euro al litro, o meno, ad aver realmente danneggiato la cultura del buon extravergine in Italia.
Schettino: In Italia è ancora necessario fare dellâeducazione alimentare. Sembra strano in un Paese che dispone di un così vasto patrimonio gastronomico ma purtroppo gli italiani non conoscono i loro prodotti, non sapendoli, di conseguenza apprezzare e valutare appieno. Lâexravergine non fa eccezione, la maggior parte delle persone è ancora riluttante a spendere più di pochi euro a bottiglia per un olio di qualità .
Paparelli: Il primo importante scoglio psicologico da superare è il prezzo. Non è tuttavia uno ostacolo insuperabile. Lâimportante è parlare con il cliente, fornire informazioni e spiegazioni esaurienti, far degustare il prodotto. Catturarne lâattenzione è indispensabile, poi sarà lo stesso extravergine, coi suoi profumi ed aromi, ad affascinarlo ed attrarlo.
- Qualâè il profilo del suo cliente? Ne esiste una sola tipologia?
Celletti: Assolutamente no. Il mio locale è frequentato da una variegata e poliedrica moltitudine di persone. Professionisti, imprenditori ma anche giovani squattrinati. Le dirò di più, la ricchezza non è sinonimo di recettività alla cultura dellâolio. In certi casi chi ha i soldi ha anche la presunzione di sapere, si affaccia al mondo dellâolio per moda più che per un reale interesse.
Schettino: Posso distinguere in due grandi categorie di persone. I benestanti acculturati, che rappresentano lâ80% circa della mia clientela, che si avvicinano agli oli con già una buona base di conoscenze, vanno quasi a colpo sicuro, si informano sulle caratteristiche dei vari prodotti, fanno domande pertinenti e richiedono risposte precise ed esaurienti. Ci sono poi i neofiti, magari in cerca del regalo, sono quasi spauriti di fornte alla moltitudine di bottiglie sullo scaffale, per loro determinante è il prezzo.
Paparelli: Allâinizio, quando aprii questa attività , essendo nel centro di Roma, il mio negozio era molto frequentato da stranieri, interessati allâolio. à un tipo di clientela altamente suggestionabile e condizionabile da recensioni ed articoli giornalistici. Pian piano sono giunti anche gli italiani, benestanti, generalmente con una valida cultura gastronomica e buone conoscenze su vino ed olio.
- Come, concretamente, i produttori possono esservi utili, possano fornirvi sostegno per vendere meglio lâextravergine?
Celletti: Gli olivicoltori devono interessarsi maggiormente al loro prodotto, studiando, approfondendo le proprie conoscenze. à impensabile che un produttore non sappia quali varietà , cultivar ha impiantate sui suoi campi, come è inaudito che il frantoiano non conosca quali e quante ripercussioni ha il tempo di gramolatura sulla qualità del prodotto. Unâaltra cosa, che gli olivicoltori la smettano di affermare che il loro olio si abbina a qualsiasi cibo, è una falsità inaudita. Mettere una Coratina su un pesce bollito significa rovinare un piatto, come pure usare una Taggiasca su una grigliata di carne.
Schettino: Serve una maggiore presenza in oleoteca, servono degustazioni guidate, occorre che siano loro a propagandare il loro prodotto, spiegarlo. Lâapproccio diretto, produttore-consumatore, è vincente, lâha insegnato il comparto vitivinicolo. Il materiale pubblicitario, come pure quello didattico, ha unâefficacia decisamente inferiore, spesso finisce nel cestino della carta straccia ancor prima di venir letto.
Paparelli: Le degustazioni sono sicuramente importanti, sono azioni di marketing efficaci, ma non attirano un vasto pubblico, sulla base della mia esperienza solo poche decine di appassionati, niente più. Importante è supportare il lavoro quotidiano dellâoleoteca ad esempio mettendo a disposizioni campioni, bottiglie da 100 ml, che possano essere aperte per far degustare il prodotto. Sarebbe utile una maggiore collaborazione rivenditore-produttore, coordinando giornate di offerta promozionale, degustazioni aperte... azioni di marketing quotidiane che hanno unâefficacia decisamente superiore a quelle di eventi estemporanei.
Potrebbero interessarti
Italia
Oleoturismo: i dettagli della nuova legge regionale pugliese

Sono considerate attività oleoturistiche le attività formative ed informative nonché le iniziative a carattere culturale e ricreativo. Nel testo di legge vengono disciplinate le procedure da seguire per l'avvio dell'attività oleoturistica e fissa standard minimi di qualità.
14 giugno 2025 | 09:00
Italia
Qualità confermata e segnali positivi per gli agrumi italiani

La Germania che si conferma il primo mercato di sbocco per il nostro Paese. La siccità non ha compromesso la qualità della produzione che, pur presentando frutti mediamente di calibro inferiore, si è rivelata ottimale sotto il profilo organolettico
12 giugno 2025 | 14:00
Italia
I due nuovi contaminanti che preoccupano l'ortofrutta italiana

Il Regolamento 396/2005/CE e s. m. stabilisce i livelli massimi di residui per combinazioni alimento/fitofarmaco. I potenziali problemi dovuti all’acido difluoroacetico (DFA) e all’acido trifluoroacetico (TFA)
12 giugno 2025 | 12:00
Italia
I controlli dell'ICQRF sull'agroalimentare italiano

Oltre 50.000 verifiche annuali per tutelare la qualità, la sicurezza e i produttori onesti. Il 2025 vedrà il rafforzamento delle attività di vigilanza, in particolare nei settori a maggior rischio, come le pratiche sleali
12 giugno 2025 | 10:00
Italia
L'oliva Taggiasca ligure diventa IGP

Dopo anni di lotte e il tentativo di rinominare la varietà, ora la Liguria vede riconosciuta l'oliva Taggiasca Igp. Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea la domanda di registrazione come prodotto a indicazione geografica
12 giugno 2025 | 09:00
Italia
Multe sulle quote latte: si apre il periodo della transizione

L'Organismo di composizione, composto da un alto Magistrato contabile, da un Avvocato dello Stato e da un Dirigente dell'Agea, avrà il compito di valutare le istanze presentate dagli allevatori e con loro addivenire a una transazione
11 giugno 2025 | 11:00