Italia

Un nuovo neologismo. Arriva la “buronospora”

Un nuovo neologismo. Arriva la “buronospora”

Quest’anno al Vinitaly un focus di Fedagri sugli eccessi della burocrazia. Nel mondo del vino occorre vendere fino a 105 mila bottiglie l’anno per fronteggiare i costi. Il 2,6% del fatturato di un’azienda di medie dimensioni, altrove non è così. Presentate 18 proposte di semplificazione normativa

09 aprile 2011 | Francesca Racalmuto

La sala piena, com’era prevedibile. Sia perché l’incontro era organizzato da un organismo associativo molto consolidato, quello di Fedagri-Confcooperative; e sia perché il tema è ormai un refrain che si ripete di volta in volta, ma senza mai venirne a capo.

Questa volta si tenta di delineare un percorso che ponga un freno all’esasperazione delle aziende. Basti pensare che in Francia e Germnaia si spende la metà che in Italia in fatto di burocrazia. In Spagna addirittura il costo delle cartacce che occorre produrre si riduce solo a un terzo.

Maledetta Italia che non riesce mai a divincolarsi dai perfidi burocrati, ma forse questo grave male che attraversa e dilanbia il Paese resta tale solo perché a più di qualcuno giova sostenere e ampliare il raggio d’azione della burocrazia.

Se ne parla, se ne parla, ma non cambia di fatto nulla. A Verona, visto che il teatro del Vinitaly è così centrale e rappresentativo, l’attenzione è stata giustamente posta al vino. E così – sostengono a Fedagri – il produrre vino in Italia sta diventando sempre più oneroso rispetto al passato, ma soprattutto rispetto ai principali competitor esteri. Mentre noi stiamo a guardare, senza vie d’uscita.

E’ colpa della grande infornmata di regolamenti comunitari, di decreti attuativi nazionali e regionali, i quali a loro volta duplicano e complicano sempre di più le pratiche amministrative, causando un proliferare di controlli e di enti controllori i cui costi sono tutti a carico dei produttori.

Al termine dell’incontro c’erano produttori, non solo vitivinicoli, con qualche lume di speranza: non si sa mai. Il fatto che si siano proposte dicotto ipotesi di semplificazione normativa è già un buon segnale. Il dramma che però ancora allarma le azinede è se poi vi siano, tra i burocrati dei vari enti, persone con la mentalità aperta, disposte a non intralciare tale processo semplificativo. Perché in fondo l’aspetto più terribile forse è rappresentato dalle persone, più che dalle varie normative.

Il presidente del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative gioca con l’ironia. “Così come un tempo eravamo preoccupati per malattie quali l’oidio e la peronospora, o calamità naturali come la grandine, ora – ha affermato Adriano Orsi – i produttori, e le cantine cooperative, tentano di difendersi da un’altra ancor più grave malattia, di stampo tutta italiana. E’ la “buronospora”, causata dal moltiplicarsi di leggi che appesantiscono e ingabbiano il comparto, incrementando i già alti costi di produzione del vino italiano.

Secondo il rapporto presentato da Fedagri-Confcooperative nella giornata inaugurale del Vinitaly, il costo della burocrazia che grava su una cantina cooperativa di medie dimensioni è di 5,14 euro al quintale di uva e 7,34 euro per ettolitro di vino di qualità prodotto. “In Francia si spende esattamente la metà, meno della metà in Germania e fino ad un terzo di questa cifra in Spagna” – spiega Luigi Soini, Direttore Generale della Cantina Produttori di Cormòns, che intervenendo al convegno ‘Il vino e la burocrazia: le proposte di Fedagri per la semplificazione normativa del settore’ ha presentato il caso reale della sua cantina che, per produrre e commercializzare 35.000 ettolitri di vino a denominazione è costretto a spendere, ogni anno, qualcosa come 257mila euro per la burocrazia.

“Per una cantina cooperativa di medie dimensioni con un fatturato di 10 milioni di euro l’anno – continua Soini – il peso della “buronospora” arriva a rappresentare quasi il 2,6% delle vendite, il che significa dover vendere fino a 105mila bottiglie solo per coprire tali costi”.

“Sulla riduzione dei costi della burocrazia si gioca la competitività e la sostenibilità delle nostre imprese”, commenta Antonello Ciambriello di Fedagri-Confcooperative, curatore di uno studio sul peso della burocrazia nel settore vitivinicolo che contiene 18 proposte di semplificazione normativa. “Le numerose duplicazioni e richieste di inutili documentazioni riscontrate nel nostro studio – ha continuato Ciambriello - testimoniano come le cantine cooperative siano vessate da tutta una serie di costi che incidono in modo sostanziale sulle marginalità oltre che sui prezzi di vendita. Se nel nostro Paese è possibile acquistare vini di importazione a prezzi bassissimi, fino a 1,29 euro a bottiglia, il rischio che incombe su molte delle nostre migliori imprese è proprio quello di uscire dal mercato”.

“Le nostre 18 proposte di semplificazione normativa – ha concluso il presidente Orsi – se condivise anche dalla politica e dalla Pubblica amministrazione, consentiranno a tutto il settore e non solo alle cantine cooperative di alleggerirsi di costi inutili senza per questo dover rinunciare alla qualità dei vini prodotti”.

Se ridurre i fardelli burocratici è dunque l’obiettivo da perseguire, una strada possibile è stata tracciata dalla Regione Veneto, che è stata tra le prime in Italia a sperimentare un modello di semplificazione normativa (unificazione dello schedario viticolo con il fascicolo aziendale, attivazione della domanda unica etc.). La positiva esperienza delle 11 Cantine cooperative aderenti a Fedagri nella provincia di Verona è stata presentata dal direttore del Consorzio Vini di Verona, Alberto Frabboni.

 

 

(Si ringrazia per la cortese colaborazione Sabrina Alivernini)

 

Potrebbero interessarti

Italia

Fiocco Verde da Lidia Antonacci di Mio Padre è un Albero

La Peranzana è la varietà di albero d'olive più presente nell'oliveto aziendale, perchè tipica dell'Alto Tavoliere delle Puglie, zona in cui ha trovato il suo habitat ideale

26 ottobre 2025 | 15:30

Italia

Ultimo Fiocco Verde da Noemio Bacci e Marzio Bacci

Nel 1947, Noemio Bacci diede una prima svolta imprenditoriale all’attività agricola di famiglia passando da semplice coltivatore di olivi a produttore di olio

25 ottobre 2025 | 16:00

Italia

Fiocco Verde dalla coop agricola Colle del Marchese

E' il presidente Fabio Bellachioma a inviarci il Fiocco Verde dell'olio della cooperativa che presiede. Quando i piccoli produttori fanno squadra per fare qualità e rilanciarsi

25 ottobre 2025 | 15:00

Italia

Il Melone Mantovano IGP archivia una stagione produttiva soddisfacente

La produzione ha mantenuto standard qualitativi elevati, con un incremento di oltre 1.500 tonnellate rispetto allo scorso anno e un venduto complessivo superiore alle 14.000 tonnellate. 

25 ottobre 2025 | 14:00

Italia

Fiocco Verde da Augusto Bocchini, tornato a far olio delle olive dopo un’esperienza europea

Ex presidente di Confagricoltura e del Copa-Cogeca, ora nella sua Umbria guida l’azienda agricola con frantoio dove produce olio extravergine di oliva biologico

23 ottobre 2025 | 18:30

Italia

Fiocco Verde dalla Sardegna con Nicola Solinas di Masoni Becciu

L’azienda agricola Masoni Becciu è situata in località Seddanus Villacidro, città olivicola di antica tradizione, in cui esiste un ambiente pedoclimatico particolarmente favorevole alla produzione di olio di alta qualità in agricoltura biologica

23 ottobre 2025 | 17:30