Gastronomia

UNA ZUPPA DI PESCE ALLA TERMOLESE? ECCO LA RICETTA DEL CUOCO "BOBO"

L'eccentrico e geniale chef del ristorante Ribo, a Guglionesi, stupisce con la sua parannanza rossa sulla quale spicca il glorioso viso di Che Guevara. I garofani rossi sul tavolo legano molto bene con il rosso del pizzetto e dei capelli. Intorno il busto di Lenin e le bottiglie di vino con l'effige di Stalin. Poi, nel "purgatorio" la sorpresa

09 luglio 2005 | Mena Aloia

L’intenzione iniziale era quella di regalarvi una ricetta tipica molisana rivisitata di un grande chef.
Decido così di chiedere aiuto a Bobo del ristorante Ribo di Guglionesi a due passi da Termoli.

Avevo sentito parlare sempre bene della sua cucina, ma non pensavo che dietro a questo grande chef o, meglio, grande cuoco come lui ama definirsi c’era una persona a dir poco originale, eccentrica, geniale.
Arrivo al ristorante nel tardo pomeriggio, cerco l’entrata e mi stupisco un po’ quando mi accorgo che è sul retro.

La prima persona che incontro è proprio lui: Colombo Vincenzi detto Bobo vestito con una parannanza rossa su cui spicca il viso di Che Guevara.
Entriamo, ci accomodiamo ad un tavolo al centro del quale spiccano freschi garofani rossi, a questo punto noto che anche i capelli e il pizzetto della barba di Bobo sono tinti di rosso.
Mentre gli faccio alcune domande non posso fare a meno di guardarmi intorno e scrutare in ogni angolo qualcosa da raccontare: un busto di Lenin o bottiglie di vino con l’effige di Stalin.



E’ lui stesso che descrive questo strano arredamento in un libro dedicato al suo ristorante, Il gusto semplice (Squi(libri) Editore, pp. 120, euro 10), a cura di Elena Salvatorelli con prefazione di Edoardo Raspelli, le illustrazioni di Tonino Guerra e una nota di Giorgio Giovanetti.



“Ho creato un angolo, che mia moglie chiama il muro del pianto, con il busto di Lenin, due copie dell’Unita’ di quando sono nato io, del ’51, delle bottiglie di vino con sull’etichetta l’effige di Stalin e altre con quella di Lenin, il ritratto di Marx, la cinta e il cappello dell’Armata rossa, un grande quadro col ritratto del Che……
Purtroppo ho avuto la disgrazia di sposare una che invece è di destra e nel suo ufficio, che io chiamo il “purgatorio” perché la gente va a pagare, c’è il busto di Mussolini, il calendario di Mussolini, bottiglie con l’effige di Mussolini, che rimarranno sempre in purgatorio finchè son vivo”.

Iniziamo a parlare, non di politica, ma di cucina ed anche qui non mancano le sorprese, o meglio, le stranezze. Pensate che Bobo, apprezzato soprattutto per le sue ricette di pesce, non mangia pesce. Lo mangiava e per fortuna non ha dimenticato i suoi sapori, così che oggi riesce comunque a sperimentare nuove ricette creando nuovi abbinamenti.

Esiste solo un punto in cui non transige: la ricerca di prodotti di qualità, la maggior parte dei quali viene dal Molise. E nel pieno rispetto della miglior trasparenza, il nome dei fornitori è riportato sul menu.

Anche l’olio è molisano? Gli chiedo.
Naturalmente, mi risponde, e precisa che nel suo ristorante si utilizza solo olio extra vergine di oliva e che il Molise ha la fortuna di avere un olio tra i più buoni d’Italia ai prezzi più bassi.

E qui mi permetto io di darvi una piccola ricetta. Semmai andrete un giorno a trovare questo stravagante personaggio assaggiate il buon olio molisano sui diversi tipi di pane che Bobo prepara ogni giorno.
Se dopo tutto quello che vi ho detto vi siete un po’ incuriositi, regalatevi un sano pasto se vi capita di passare in Molise, questa piccola, ma sorprendente regione.

Dimenticavo, non servirà chiedere un mutuo per pagare il conto!


ZUPPA DI PESCE ALLA TERMOLESE

· 1,700 kg. Di pesce fresco (purchè non azzurro)
· 600 g. di pomodori pelati
· 200 g. di cozze
· 100 g. di vongole
· 2 spicchi di aglio
· 1 bicchiere d’acqua
· ½ peperoncino piccante
· ½ bicchiere di olio extra vergine di oliva
· un peperone verde
· prezzemolo tritato
· sale


Pulire e lavare il pesce. Se c’è qualche pesce grosso, tagliarlo a pezzi. In una teglia di terracotta mettere la metà dell’olio, l’aglio tritato sottile, il peperoncino, il peperone, la metà del prezzemolo e i pomodori pelati schiacciati. Lasciare cuocere il tutto fino a quando non si è asciugata l’acqua del pomodoro. Aggiungete quindi il pesce, l’acqua e il sale e far cuocere per un quarto d’ora. A questo punto unite le cozze e le vongole e lasciate cuocere per altri cinque minuti. Servite nel tegame stesso, accompagnando la zuppa con crostini fritti o abbrustoliti sulla griglia.

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