Formazione 03/05/2019

Quanto la scuola diventa baluardo a difesa dell'olio extra vergine di oliva di eccellenza

Quanto la scuola diventa baluardo a difesa dell'olio extra vergine di oliva di eccellenza

Il successo al concorso Aipo d'Argento e al Diploma d’Argento, voluto da Pandolea, sono solo stati il riconoscimento del percorso colturale e culturale dell’Istituto Agrario Stefani Bentegodi di San Floriano 


Anche quest’anno l’olio extra vergine di oliva ottenuto dalla diretta molitura delle olive, raccolte presso gli oliveti di proprietà del Comune di San Pietro in Cariano e condotti dall’Istituto Agrario Stefani Bentegodi di San Floriano, ha confermato gli ottimi piazzamenti ottenuti negli anni scorsi con la partecipazione a concorsi veronesi, veneti e nazionali.

Ma prima di elencare i successi ottenuti per la campagna oleicola 2018/2019 dell’ “Olio della Scuola”, così è stata definita la più recente confezione regalo promossa dal meritevole Istituto Agrario, si vuole esprimere solo alcune semplici considerazioni su questa coltivazione che permette di poter ottenere l’ “oro liquido” così fondamentale nella nostra alimentazione.

Prova ne sia che anche in Valpolicella, a testimonianza dell’importanza di questa coltura, si trovano spesso in mezzo ai vigneti piante di olivo che svolgono la funzione di tutore, ma che hanno o meglio avevano anche lo scopo di fornire questo prezioso alimento, in un ottica di autosostentamento dei contadini di una volta, quando avere un pezzo di terra significava anche prodursi il più possibile alimenti necessari per la propria dieta.
Ora non è più cosi, appena è possibile, anche senza autorizzazioni da parte degli enti preposti, si tolgono queste piante, irripetibili per la loro bellezza ed il loro fascino, per far posto a vigneti specializzati, uniformi, ben squadrati che devono produrre uva destinata ai nostri vini migliori.

Il progetto Olivo del’Istituto Agrario menzionato, ideato con il concreto appoggio del Comune di San Pietro in Cariano, rappresentato dalla Responsabile dell’Ufficio Ecologia Maddalena Maistri e da Giuseppe Poiesi, vuole esaltare questa pianta come coltivazione indispensabile per la manutenzione del territorio e dell’ambiente, per mantenere alto l’indice della biodiversità, ma sopratutto per elevare questa coltivazione a ingrediente indispensabile per la nostra salute e per la nostra dieta.

Troppe volte sopratutto nella grande distribuzione questo prodotto viene offerto a prezzi ridicoli e sotto costo, come articolo civetta, per attirare il consumatore verso quello, quest’altro o terzo supermercato! Oli svenduti, sempre di bassa qualità, sopratutto provenienti dall’Unione Europea o extracomunitari.

Ma essendo un prodotto basilare per la nostra nutrizione, il consumatore è stato abituato a trovare questo essenziale prodotto a prezzi inferiori a quelli reali. Basta mettere a confronto le reali rese e costi del vigneto con l’oliveto : 100 kg di uva corrispondono a 70 litri di vino mentre a 100 kg di olive corrispondono.....se va bene....a 12 litri di olio e.v.o.!!! Quindi abbiamo un rapporto di resa che è 6 volte maggiore a riguardo del vino rispetto all’olio. E ancora per raccogliere 100 kg di uva basta 1 ora, per conferire 100 kg di olive sono necessarie 6 ore, e quindi con un costo di manodopera ancora 6 volte maggiore rispetto a quello necessario per l’uva. E ancora, i vigneti producono ogni anno in modo continuo, mentre l’olivo non è mai costante, a un anno di carica corrisponde sempre almeno un anno di scarica, quindi rispetto all’uva non si ha sempre quella produzione annuale che permette di poter rientrare dei costi, sopratutto quelli inerenti alla manodopera costituiti anche da complessi cantieri di raccolta ( stesura delle reti, utilizzo di costose attrezzature scuotitrici e di impiego di scale per raccogliere nelle parti alte delle piante ).

E nonostante questo chiaro confronto tra i costi necessari a produrre olio e vino, il consumatore che per esempio si trova in Franciacorta o in Valpolicella trova più conveniente acquistare un’altra bottiglia di spumante classico o di amarone, invece di diversificare i propri acquisti, investendo anche sulla propria salute, anche in una buona e sana bottiglia di olio proveniente dagli oliveti del Lago d’Iseo o dalle colline della Valpolicella.
Uno studio dell’Accademia dei Georgofili, storica Istituzione fiorentina che si interessa da 250 anni di studi nel settore primario, ha dimostrato che un kg di olio e.v.o. costa al produttore, proprietario di olivi, 17 Euro e pensate che gli oliveti in Toscana sono meglio strutturati dei nostri!! Molto più estesi e intensivi dove i costi fissi incidono meno.

Questo Progetto vuole far riflettere i genitori, i professori e qualsiasi altra tipologia di consumatori che sono venuti a contatto con l’ ”Olio della Scuola” su quanto valga veramente un litro di olio vero, riconoscibile immediatamente dal sapore, dai profumi, dalle intrinseche proprietà organolettiche e chimiche, che non ha nulla da vedere con gli oli taroccati, profumati, colorati che purtroppo si acquistano a prezzi ridicoli nella GDO.

Il paesaggio agrario delle nostre colline deve essere mantenuto così com’è, anzi possibilmente migliorato. E’ stato chiesto che il Paesaggio della Valpolicella faccia parte del Patrimonio dell’Unesco, benissimo, e allora diamoci da fare tutti.

In primis i coltivatori della terra e proprietari di questi splendidi appezzamenti, caratterizzati da piante di olivo sempreverdi, devono cominciare a rivedere questa coltivazione come possibile fonte di reddito e non di ostacolo all’impossibilità di mettere a dimora ancora e solo vigneti togliendo piante di olivo, azione per fortuna che in questi 2 decenni è stata molto limitata perche’ ufficialmente vietata da una legge storica del 1945, poi ripresa da una legge regionale del 2011.

In secondo luogo che comincino i consumatori e gli abitanti di questi meravigliosi luoghi a comprendere la differenza dell’olio e.v.o. di qualità eccelsa in confronto con gli oli molto scarsi che hanno nelle proprie dispense e che vengono offerti non solo nella grande distribuzione ma anche purtroppo presso parecchi ristoranti, osterie e pizzerie. Chi acquista olio e.v.o. tracciato e del luogo, deve comprendere che se comincia a essere disposto “a pagare il giusto” l’olio di qualità proveniente dalla propria zona di residenza, dà una spinta a chi coltiva tale preziosa pianta e raccoglie con fatica ed elevati costi le olive, materia prima ed unica per ottenere l’ ”oro liquido”. Questo nettare così essenziale nella nostra dieta mediterranea dovrebbe essere un prodotto puro, ottenuto esclusivamente dalla molitura diretta senza l’aggiunta di nient’altro così come succede invece per il vino o per il formaggio, ma che però nella maggior parte dei casi è sottoposto a miscelazioni, contraffazioni, adulterazioni che niente hanno a che vedere con la vera, sana e pura produzione di olio di qualità.

Per produrre un buon olio non bisogna essere necessariamente enologi o tecnici agroalimentari, bisogna seguire semplici accorgimenti come raccogliere l’oliva fresca e sana, portarla al frantoio immediatamente, filtrare naturalmente l’olio ottenuto e conservarlo in tank di acciaio inox, al buio, evitando qualsiasi tipo di contatto con l’ossigeno e con la luce per impedire ossidazioni .
Se si ha la fortuna di assaggiare un olio che possa provenire dal Lago di Garda o dalle colline del Veronese, anche se ottenuto in territori diversi, con svariate varietà e in differenti frantoi e si continua per qualche settimana ad assaporare questo nettare di Dio, il consumatore, qualsiasi esso sia, “non potrà più tornare indietro” e si accorgerà confrontandoli con gli oli che ha in dispensa per quanto tempo gli sia stato propinato olio che a definirlo olio e.v.o. è davvero difficile !

Per capire se un olio sia davvero di qualità non bisogna essere sommelier ne aver fatto corsi particolari, essendo un alimento che abbiamo ingerito fin da quando siamo nati, tutti i giorni da sempre; se incrociamo un olio puro, armonico con il giusto equilibrio di fruttato, amaro, piccante e dolce, persistente all’olfatto e al gusto, allora tornare agli oli a basso prezzo sarà dura. Meglio rinunciare a qualche bottiglia di buon vino per approvvigionarsi di olio di qualità che ingeriamo quotidianamente nel nostro corpo.

Se si crea questo virtuosismo dove il consumatore comincia a essere disposto a “cercare” l’olio evo della sua zona di residenza proprio perchè consapevole di trovare olio di qualità eccelsa anche se a un prezzo maggiore, allora si da una spinta economica a chi coltiva gli oliveti invogliandoli a conservarli e curarli, con un beneficio per tutti, compresi i ristoratori che ricevono visite perchè hanno le proprie sedi in luoghi belli, coltivati, dove la biodiversità trionfa, dove il territorio è mantenuto e conservato.

Da una recente statistica in Italia il consumo annuale pro-capite di olio è di circa 8 litri mentre quella del vino è di circa 35 litri. Equilibrare la spesa, aquistando olio di maggior qualità, diminuendo magari qualche consumo superfluo, non può far altro che bene alla nostra salute, al nostro corpo e al nostro spirito. L’Olio E.V.O. previene il diabete, i tumori l’osteoporosi e la decalcificazione, riduce il colesterolo, combatte l’ipertensione; consumato nelle giuste quantità non fa ingrassare, anzi può avere giuste proprietà lassative e tra tutte le tipologie di oli è il più digeribile.

Questi dunque gli obiettivi principali che il Progetto Olio dell’Istituto Agrario di San Floriano vuole raggiungere, e certamente aiutano i successi che l’ “Olio della Scuola” anche quest’anno ha ottenuto :
Straordinario il terzo posto al Concorso Oleario organizzato dal Comune di Marano in Valpolicella, la 10° Festa dell’Olio che si è svolto nel Dicembre 2018 in Frazione Pezza. Tra più di 30 olivicoltori della zona, l’Olio dell’Istituto Agrario con sede in Valpolicella ha conquistato un meritatissimo podio che conferma quanto di buono si sta facendo per rilanciare questa coltivazione.

Al 22° Palio dell’Olio Extra Vergine di oliva Novello organizzato dall’A.I.P.O. di Verona con la premiazione che si è svolta a Torri del Benaco in gennaio di quest’anno,l’ “ Olio della Scuola” ha ottenuto una valutazione globale di 93 punti per entrambi gli oli che quest’anno lo Stefani Bentegodi ha presentato. Etichetta verde per l’olio ottenuto con le moliture di novembre e dicembre, l’etichetta colorata per l’olio ottenuto con le moliture di ottobre, con olive più verdi ed acerbe.

L'olio veronese di San Pietro in Cariano ha confermato la sua alta qualità piazzandosi al 4° posto al concorso nazionale “Diploma d’Argento” che si svolge tra tutti gli Istituti Agrari Italiani dalla Sicilia alla Lombardia, confermando lo stesso risultato ottenuto nel 2018 dopo il 2° posto conquistato nel 2017. Tale risultato verrà certificato sulla rivista del “Gambero Rosso”, che nel prossimo numero di Giugno proporrà la classifica a livello nazionale degli oli d'oliva prodotti dalle scuole di agraria.

Si vuole ricordare al lettore che l’olio è stato ottenuto con il lavoro degli allievi dell’Istituto Agrario che con passione e dedizione hanno curato e raccolto le olive presso gli oliveti dati in concessione gratuita con entusiasmo, fiducia e lungimiranza dal Comune di San Pietro in Cariano.
Tale piazzamento è stato il modo migliore per festeggiare la concessione, da parte della Regione Veneto alla nostra sede di San Pietro in Cariano con indirizzo Tecnico Agrario, dell’articolazione “Produzioni e trasformazioni” che il prossimo anno con la prima quinta che affronterà gli esami di maturità, affiancherà “Viticoltura ed enologia “, per promuovere e studiare le possibilità di sviluppo e trasformazione di tante altre produzioni di eccellenza già affermate nella nostra Provincia.

Lo “Stefani-Bentegodi”, è polo unico nell'indirizzo di Agraria, di estrema importanza per tutta la provincia di Verona con 5 sedi posizionate in tutte le direzioni.
La sede dell’Istituto Agrario di San Floriano è situata a Nord della Provincia, prossima alle colline della Valpolicella, opera in sinergia con gli enti locali e con le filiere produttive della zona. “E' missione dell'istituto”, spiega il prof. Trespidi, “recuperare la coltivazione dell'olivo, così fondamentale per tutti noi, perché contribuisce ad aumentare e conservare la biodiversità, in un momento in cui si pensa esclusivamente a mettere a dimora nuovi vigneti, a scapito di altre colture con minor impatto ambientale. Si vuole mettere in risalto una coltivazione che caratterizza le nostre colline e che può avere delle concrete possibilità di reddito per gli agricoltori veronesi, anche in alternativa alla vite, se si rende edotto il consumatore finale sull’importanza di avere in tavola un olio extravergine di oliva di elevata qualità”.

Si evidenzia che l’ “Olio della Scuola” messo in vendita a un prezzo promozionale e “divulgativo” di 6 Euro la bottiglia da 0,5 litri e 8 Euro la Confezione Regalo sempre da 0,5 litri è andato esaurito in breve tempo; a testimonianza che si sta cominciando a capire di essere fortunati di poter trovare ed acquistare in sicurezza olio e.v.o. che può dare piacere e benessere a chi lo consuma.

E per concludere una splendida poesia sull’olio di Gabriele D’Annunzio
Olio con sapiente arte spremuto
Dal puro frutto degli annosi olivi,
Che cantan -pace! -in lor linguaggio muto
Degli umbri colli pei solenti clivi,
Chiaro assai più liquido cristallo,
Fragrante quale oriental unguento,
Puro come la fè che nel metallo
Concavo t’arde sull’altar d’argento,
Le tue rare virtù non furo ignote
Alle mense d’Orazio e di Varrone
Che non sdegnàr cantarti in loro note…

di Luigi Trespidi

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