Formazione

LA SCUOLA ITALIANA? PER GLI STUDENTI E’ DA BOCCIARE

Tre studenti su dieci si dichiarano insoddisfatti dei loro docenti, soprattutto per quanto riguarda la capacità e la modalità di insegnare. I giudizi negativi aumentano se poi si chiede di esprimere un giudizio riguardo alla qualità delle strutture scolastiche

29 aprile 2006 | Ada Fichera

Manca circa un mese o poco più, alla fine delle lezioni, ma prima che si concluda anche quest’anno scolastico prestiamo la nostra attenzione ad un “bilancio”, o meglio ad un’indagine, riguardo a ciò che pensano della scuola italiana proprio gli scolari.

Questa ricerca è stata condotta dall’istituto “Iard” per la “Compagnia di San Paolo” ed ha analizzato un campione, rappresentativo per genere, area geografica e indirizzo di studi, di 1.127 studenti e 431 neodiplomati.
La scuola italiana in realtà non piace, almeno agli alunni…
Dunque, “come si sta a scuola?”
Secondo quanto fra poco riferiremo “abbastanza male”.

I motivi? Non è tanto la dinamica dei corsi scolastici a creare problemi ai ragazzi, che si dichiarano abbastanza soddisfatti, né le materie studiate.
I nodi vengono al pettine appena si parla di professori e di strutture scolastiche.
Tre studenti su dieci si dichiarano insoddisfatti dei loro docenti, soprattutto per quanto riguarda la capacità e la modalità di insegnare.
I giudizi negativi aumentano se poi si chiede di esprimere un giudizio riguardo alla qualità delle strutture scolastiche.
E se il giudizio sugli edifici conferma una situazione di diffuso degrado, non meno confortante è quello sugli insegnanti, cui i ragazzi contestano un fattore molto grave, ovvero l’incompetenza nella propria materia.
Insomma, il quadro dipinto dagli studenti italiani appare come una vera e propria bocciatura della scuola.

Inoltre, la maggior parte degli studenti accusa ai docenti la tendenza a non considerare le loro difficoltà non solo scolastiche ma piuttosto legate all’età e al loro mondo.
Il rapporto diventa ancora più problematico quando i risultati cominciano a scarseggiare.
Ciò che invece gli scolari italiani sembrano apprezzare è la capacità dei docenti di essere stimolanti nel corso delle lezioni.
Ma questo non basta, perché spesso nei ragazzi si determina ansia, soprattutto “da interrogazione”.
Più della metà degli intervistati dichiara di essere “spesso”, o addirittura “sempre”, “stressato” tra i banchi di scuola. Pressione che deriva dalla richiesta di risultati positivi, di impegno e attenzione costanti, di comportamenti corretti e controllati.

Nonostante tutto, però, i ragazzi affermano di essere coscienti del fatto che trovare lavoro senza un diploma è realmente difficile.
Ma uno dei lati, forse, più “deludenti” della ricerca è quello che evidenzia un dato: iscriversi al liceo o in un qualsiasi istituto superiore è diventata una scelta obbligata e non un motivo per accrescere la propria cultura.
Quindi unica motivazione apportata è quella di “beneficiare del prestigio e delle opportunità del diploma”.
Una novità la possiamo comunque menzionare.
Pensate ancora che sulla scelta del tipo di scuola secondaria da frequentare influiscano le pressioni dei genitori?
Beh, tempi superati…Sono ormai veramente pochi coloro che si lasciano “convincere”.
Gli odierni studenti hanno molta più personalità del passato e sembrano abbastanza determinati, almeno nelle scelte…

Da non sottovalutare resta, infine, il rapporto dei giovanissimi con la politica.
Tantissimi ragazzi addebitano ancora ai docenti una troppo evidente influenza politica e ideologica sui propri allievi che non partecipano molto alla vita politica.
La maggior parte preferisce soltanto tenersi al corrente, senza partecipare, o delegare la gestione della cosa pubblica a persone più competenti.
A riguardo, un ragazzo su quattro ha le idee chiare: «la politica mi disgusta, soprattutto a scuola», dichiara senza mezzi termini.
Dunque, le lezioni si dovranno ancora concludere, le pagelle dovranno ancora essere scritte e pubblicate, ma un risultato, purtroppo, sembra già definito ancor prima della fine. A giugno, scuola…bocciata!

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