Formazione

Il pianeta acqua alla sfida della green economy

19 luglio 2016 | C. S.

Proprio nel settore acqua l'Italia appare però arretrata rispetto al resto dell'Europa e con molte disuguaglianze tra nord e sud: le perdite nelle reti sono stimate tra il 30-40%, gli acquedotti e le reti fognarie soffrono di vecchiaia, il 24% delle condotte e il 27% della rete fognaria ha più di 50 anni, ed ancora esiste un 8% di condotte in cemento amianto, meno della metà degli impianti di depurazione (45%) assicura un trattamento dei reflui almeno secondario e sul fronte qualità, il 2,2% dei campioni è risultato fuori norma con un 9% sulle isole. La riconversione in verde del pianeta acqua è stato al centro del seminario "I servizi idrici e la sfida della green economy: opportunità e difficoltà nella governance del servizio idrico in Italia", organizzato dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in preparazione degli Stati Generali della Green Economy 2016 in programma a Rimini dall'8 al 9 novembre che è stata l'occasione per fare il punto sulle novità avviate sul fronte della governance istituzionale dei servizi idrici in Italia, dell'impatto del referendum sull'acqua e per discutere delle opportunità e delle difficoltà legate allo sviluppo del settore in linea con i principi della green economy.

"Per garantire insieme alla tutela di questo bene comune di fondamentale interesse pubblico insieme alla disponibilità di acqua in quantità e qualità sufficiente per soddisfare le esigenze dei cittadini e degli utilizzi nei settori produttivi – ha osservato il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi – è necessario, mettere in atto un sistema di azioni e strumenti realmente efficaci di tutela e utilizzi sostenibili di questa risorsa con investimenti adeguati e un quadro normativo coerente che potranno permettere di avviare il settore sulla strada della green economy. Un settore che già sta affrontando e dovrà affrontare ancora di più nei prossimi anni gli effetti dei cambiamenti climatici".

Nel documento discusso nel corso del seminario è stato sottolineato come alcune azioni di notevole utilità ai fini di una gestione sostenibile della risorsa idrica siano in forte ritardo, soprattutto in alcune aree del paese. In particolare gli interventi per il contenimento delle perdite negli acquedotti, per l’abbattimento dell’evasione ed elusione della tariffa, per garantire la disponibilità a tutte le utenze civili anche in periodi siccitosi, per il rafforzamento dell’attuale tendenza di riduzione dei consumi e per il riutilizzo delle acque grigie e di quelle depurate, per l’adeguamento delle infrastrutture di approvvigionamento, trattamento, collettamento e depurazione con criteri di razionalità e efficacia, per la riduzione progressiva del numero dei gestori, per garantire che siano correttamente attuate procedure di gestione per la valutazione e la gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano, con riferimento specifico alle grandi infrastrutture di uso pubblico (water safety plan).

Per quanto riguarda gli investimenti necessari per "aggiornare" le infrastrutture idriche nazionali, che sono stati stimati in oltre 5 miliardi di euro l'anno, l'Authority nella sua ultima relazione sottolinea che nel periodo 2014-2017 gli investimenti pianificati sono stati pari a circa 5,8 miliardi, più della metà concentrati in 3 Regioni, Lombardia, Lazio e Toscana. Eppure investire nel settore dell'acqua potrebbe avere non solo fare bene all'ambiente, ma anche servire da volano per l'occupazione, secondo l'Onu infatti la forza lavoro impegnata nel settore idrico in Europa è di ben 600.000 unità e negli Usa ciascun posto di lavoro creato a livello locale nel settore idrico comporta la creazione di 3,68 posti di lavoro indiretti nell’economia nazionale.

Agricoltura e Acqua

Il 70% dell'acqua prelevata in Italia serve per l'agricoltura. La nuova PAC promuove un uso sostenibile delle risorse idriche, in linea con i principi economici e ambientali contenuti della Direttiva quadro in materia di acque. Il documento presentato nel corso del seminario avanza alcune proposte operative volte a favorire l’uso sostenibile delle risorse idriche in agricoltura. In particolare individuare nei Piani di gestione dei distretti idrografici, di concerto con la parte agricola, lo stato quantitativo dei corpi d’acqua superficiali e sotterranei; considerare che l’uso dell’acqua va adeguatamente tenuto distinto dalle ipotesi di abuso o di impiego indiscriminato della risorsa e dall’uso per impeghi “voluttuari” sia sul piano della valutazione di eventuali costi che sul piano degli strumenti; assicurare, che alla tariffazione si affianchino sistemi complementari, come ad esempio la promozione di pratiche e di strumenti volti al risparmio idrico, alla riduzione delle perdite nella distribuzione o campagne di educazione ed informazione del pubblico; impiegare i finanziamenti ed i fondi disponibili per attuare l’efficienza idrica in agricoltura, favorendo la diffusione delle migliori innovazioni tecnologiche; intervenire sulla contribuzione degli utenti dei Consorzi di Bonifica, sistema ancora molto squilibrato, tanto che ad esempio sulla contribuzione totale, da dati ANBI, risulta che il settentrione partecipa per il 72%, il Centro per il 3% e il meridione per il 25%

NOVITà NORMATIVE

Il collegato ambientale, Legge 221/2015, ha introdotto alcune novità in senso solidaristico, nella gestione della risorsa idrica In particolare il Fondo di garanzia delle opere idriche per sostenere gli investimenti; la perequazione tariffaria inter-ambito per compensare gli scostamenti che non dipendono da elementi di efficienza e la Tariffa sociale del Servizio idrico Integrato, una forma di sostegno economico per le situazioni di difficoltà che secondo la direzione intrapresa nel decreto attuativo dovrebbe definire il quantitativo minimo vitale necessario al soddisfacimento dei bisogni essenziali in 50 litri per abitante al giorno con la previsione di un bonus acqua corrispondente a questo minimo vitale. Un impatto su tutto il settore è previsto inoltre dal Codice degli appalti approvato da poco. Inoltre un decreto del ministero dell’ambiente dello scorso anno ha fissato linee guida per l’applicazione del principio del recupero dei costi ambientali e della risorsa idrica nei servizi idrici.

Di recente la Camera dei deputati ha esaminato un disegno di legge di iniziativa parlamentare del 2014 (che riprendeva una proposta di legge popolare del 2007 e del referendum del 2011 ) che si proponeva tra i suoi obbiettivi di sancire il riconoscimento del diritto all'acqua come diritto umano universale da garantire ad ogni cittadino stabilendo una quantità minima garantita a carico della fiscalità generale; tutelare il patrimonio idrico come bene comune pubblico inalienabile, a protezione delle future generazioni ; classificare il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale di interesse generale, non di rilevanza economica; identificare alcune fonti di finanziamento a sostegno dei processi di ripubblicizzazione.

"La green economy – ha concluso Gianni Squitieri, membro del gruppo di lavoro Risorse idriche del Consiglio generale della Green economy – qualsiasi siano le sensibilità e le posizioni in gioco, appare come l'unica via di uscita per questo settore".

 

Per maggiori informazioni sugli Stati Generali della Green Economy: www.statigenerali.org

Seguici su twitter: @statigreen - hashtag: #statigreen16 / facebook: Un Green New Deal per l'Italia

Potrebbero interessarti

Formazione

Formazione per i frantoiani italiani

FOA Italia – Frantoi Oleari Associati ha promosso tre intense giornate di corso per fornire competenze concrete e aggiornate su tutti gli aspetti legati alla gestione del frantoio. A coronamento del percorso, la mattinata del 26 giugno sarà dedicata al Convegno nazionale

24 giugno 2025 | 09:00

Formazione

VinoDentro: il corso sul vino più accessibile d'Italia

Vinodentro coniuga il rigore e la serietà della didattica ONAV in un format inusuale per il settore, integrando lezioni online e momenti di degustazione guidata in diretta. Un percorso pensato per essere flessibile, ma sempre coinvolgente, dove l’esperienza pratica si intreccia con la conoscenza teorica

18 giugno 2025 | 17:00

Formazione

Aggiornamento per i capi panel e vice capi panel di olio di oliva vergine di oliva

Nella giornata formativa sono stati fatti assaggi di allineamento con oli difettati, certificati e standardizzati dal COI ma anche un aggiornamento sulla revisione e accorpamento del Regolamento 2568/91e 29/2012

31 maggio 2025 | 11:00 | Giulio Scatolini

Formazione

Aggiornamento e formazione professionale per gli agronomi in Sardegna

Il programma organizzato dall’ADAF Sardegna, estremamente articolato e culturalmente ricco di spunti, ha consentito di alternare le visite presso aziende agroindustriali operanti in diversi comparti

31 maggio 2025 | 10:00 | Roberto Accossu

Formazione

Grande successo per il corso sul blending dell’olio extravergine di oliva

Gestire le diverse partite di olio di oliva in maniera intelligente sapendo utilizzare adeguatamente in miscela oli con profili complessi, magari eccessivamente amari e piccanti. Dopo il successo Capol raddoppia

15 maggio 2025 | 18:00

Formazione

I diritti in agricoltura: a Reggio Emilia il corso Enpaia

Esperti del giornalismo, delle istituzioni e del mondo produttivo offriranno una panoramica su: diritti e doveri dei lavoratori e datori di lavoro; normative sulla sicurezza e contrasto al lavoro sommerso; deontologia giornalistica e comunicazione nel settore agroalimentare; innovazione e intelligenza artificiale applicata all’agricoltura

12 maggio 2025 | 09:45