Economia

Less Internet, more Cabernet. Così Tremonti illustra la finanziaria

Tagli, tagli e ancora tagli. Anche molte proteste, in particolare dagli enti locali. Spunta anche l'ipotesi di dismettere Buonitalia che costa un milione e mezzo di euro di sole spese generali

29 maggio 2010 | Graziano Alderighi

Dopo il varo della manovra economica biennale, a chi ha chiesto al Ministro dell’Economia come la crisi economica internazionale cambierà gli stili di vita della gente, Tremonti risposto con una battuta scherzosa: "less internet, more cabernet", aggiungendo "siamo a un tornante della storia, non in una congiuntura economica. L'intensità dei fenomeni sta modificando la predisposizione dell'esistenza, dell'economia e della politica".

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che contiene misure finalizzate alla stabilizzazione finanziaria e alla competitività economica.
La manovra nel biennio avrà effetti finanziari strutturali per complessivi 24 miliardi di euro. obiettivo degli interventi è ricondurre il rapporto tra indebitamento e Pil nel 2012 al di sotto del 3%, come previsto dal trattato di Maastricht.

La manovra è incentrata su tagli alla spesa pubblica, su una riduzione dei costi della politica e della pubblica amministrazione. dal lato delle entrate, le misure si concentrano sul contrasto all'evasione fiscale e contributiva. viene decisa la partecipazione dei comuni alla lotta all'evasione, a fronte di un maggiore introito sulle somme recuperate. rafforzate le verifiche incrociate fra Inps e Agenzia delle Entrate e introdotta la tracciabilità attraverso le fatture telematiche, mentre sono escluse nuove imposte o aumenti di quelle esistenti. Sono inoltre previsti interventi fiscali a beneficio delle reti d'impresa; per la prima volta, un regime di fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno; misure per ridurre il peso della burocrazia; il rifinanziamento del fondo per le infrastrutture; norme in materia di procedure fallimentari. in materia di previdenza è prevista la riduzione delle finestre di uscita. definite con il decreto misure contro i falsi invalidi. sul fronte del pubblico impiego si stabilisce il congelamento per tre anni dei trattamenti economici, mentre viene introdotto un taglio per le retribuzioni pubbliche più elevate.

Tra le misure ventilate alla vigilia anche la soppressione di alcune province e di numerosi enti, tra cui l’Ice.
Accantonate gran parte di queste ipotesi, spunta però la possibilità che Buonitalia, l’ente a partecipazione del Mipaaf, delegato alla promozione del Made in Italy agroalimentare, sparisca. Una voce confermata dallo stesso Ministro Galan.
“La proposta di chiudere Buonitalia, avanzata anche dall’on.le Viviana Beccalossi e da me pienamente condivisa, deriva dalla necessità di evitare duplicazioni di funzioni. Presso il Ministero ci sono già una direzione generale e due divisioni che si occupano di promozione e valorizzazione anche all’estero dei prodotti agroalimentari italiani, e che possono organizzare iniziative di grande prestigio, raggiungendo ugualmente risultati eccellenti.
L’ipotesi di chiudere questa società è innanzitutto conseguente a quanto si sta decidendo da parte del nostro Governo in materia economica e finanziaria, ma è anche frutto di una riflessione approfondita sull’attuale struttura del Ministero e sui numerosi cosiddetti Enti vigilati. Buonitalia ha conosciuto negli ultimi anni un bilancio complessivo di circa 90 milioni di euro e la sua chiusura comporterebbe tra l’altro un risparmio annuo di almeno un milione e mezzo di euro, a tanto infatti ammontano le sole spese generali.
Si tratta di risorse che sicuramente potranno essere utilizzate al meglio proprio allo scopo di valorizzare il Made in Italy, e ciò puntando sulle consolidate professionalità già presenti nel nostro Ministero”.

Le reazioni alla manovra finanziaria
“Per uscire dalla crisi e creare le condizioni di uno sviluppo solido e duraturo – ha dichiarato il Presidente della Cia Politi - non si può procedere unicamente sul fronte dei tagli alla spesa pubblica e dell’inasprimento delle tasse. bisogna necessariamente predisporre le premesse indispensabili perché le imprese possano rilanciare la loro attività produttiva, favorire una nuova occupazione ed essere realmente competitive a livello internazionale. La manovra del Governo non va sicuramente in questa direzione. nessuna misura di carattere strutturale, nessun intervento mirato alla crescita. siamo in presenza di provvedimenti iniqui che andranno a pesare sia sui cittadini che sulle aziende, senza, peraltro, aprire prospettive confortanti. e l’agricoltura, già in grandissima difficoltà, sarà il settore economico che ne subirà i contraccolpi più pesanti.”

“Una vera e propria “stangata” per i comuni italiani, a partire dai tagli del 5% del personale, che avrà forti ripercussioni soprattutto sui territori con meno di 5.000 abitanti (oltre l’80% dei comuni in Italia), che rappresentano l’“ossatura” della gestione dei territori rurali e della produzione agricola di qualità del made in Italy. Una manovra generalizzata e pericolosa - spiega il Presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli - che non riconosce il valore ambientale, paesaggistico e turistico dei territori italiani. Perché la norma sulla tassa di soggiorno non è stata generalizzata a tutti i comuni? Magari obbligatoria per Roma e volontaria per gli altri? Si doveva prevedere almeno l’eliminazione del patto di stabilità, perlomeno per una soglia superiore di comuni “virtuosi”. il nostro paese perderà competitività se non si prenderanno misure strategiche ed economiche, come nel caso, ad esempio, dell’Iva, che se in Francia per ristoranti e alberghi è al 5,5%, da noi è al 10%. In sintesi la nuova manovra finanziaria è un decreto da cambiare”.

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