Economia
Vertice Fao, l'agricoltura può salvare dalla fame
L'intervento del ministro Luca Zaia in occasione del vertice mondiale sulla sicurezza alimentare: è necessario trovare un punto etico comune riguardo alla lotta alle speculazioni; ci vogliono meccanismi di monitoraggio coordinati a livello internazionale
21 novembre 2009 | C. S.
"L'assise della Fao deve proporre e sostenere unâagricoltura identitaria, che tenga conto della realtà di ogni popolo e di ogni Paese. Unâagricoltura che non può essere strappata alla propria storia. Come scrive Simone Weil 'il radicamento è forse lâesigenza più importante e misconosciuta dellâanima umana. Ogni essere umano ha bisogno di ricevere quasi tutta la sua vita morale, intellettuale, spirituale, tramite gli ambienti cui appartiene naturalmente'. Noi vogliamo il nuovo Umanesimo dellâagricoltura.
Un forte richiamo allâidentità e uno allâEnciclica Caritas in Veritate e al discorso del Papa durante la prima giornata di vertice.
Lâintervento del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, appena conclusosi oggi al vertice Fao sulla sicurezza alimentare mondiale, si è sviluppato a partire da questi due capisaldi.
âIl Papa ha detto che âil problema dellâinsicurezza alimentare va affrontato in una prospettiva di lungo periodo, eliminando le cause strutturali che lo provocano e promuovendo lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri mediante investimenti in infrastrutture rurali, in sistemi di irrigazione, in trasporti, in organizzazione dei mercati, in formazione e diffusione di tecniche agricole appropriate, capaci cioè di utilizzare al meglio le risorse umane, naturali e socio-economiche maggiormente accessibili a livello localeâ. Quando alcuni giovani economisti â ha spiegato il Ministro Zaia - provenienti anche dai Paesi africani, sostengono che gli aiuti occidentali ai Paesi poveri e a quelli in via di sviluppo hanno avuto il solo effetto di trasformare terre già povere in terre ancora più povere, dicono una cosa di cui dobbiamo tenere conto. Bisogna interrompere quel circolo vizioso che rende dipendenti i Paesi poveri e lascia nella miseria le loro popolazioni, disintegrandone la dignità â.
âDalla fame â ha proseguito Zaia - si esce solo grazie allâagricoltura. Bisogna dare la possibilità allâAfrica di nutrire i suoi figli con i prodotti della terra africana, con il frutto del sudore e della fatica degli agricoltori e di una agricoltura che sia espressione delle rispettive comunità locali. Per fare questo bisogna puntare â e questo lo abbiamo affermato nella Dichiarazione dei Ministri dellâAgricoltura G8 di Cison di Valmarino e ribadito in quella del Summit G8 dellâAquila â sui piccoli agricoltori, sulle donne, sui giovani, potenziando il loro accesso alla terra. Ed è necessario fornire gli strumenti per sviluppare la loro propria agricoltura, non solo in termini di formazione ma anche nel senso, concretissimo, degli arnesi indispensabili per esercitare il proprio mestiereâ.
âPer anni abbiamo confidato in una crescita senza limiti â ha aggiunto il titolare del dicastero di via XX settembre - illudendoci che il mercato si sarebbe autoregolato e che avremmo avuto in dote magnifiche sorti e progressive. Abbiamo visto apparire le speculazioni nel settore primario. Il grano, il riso, il mais, la soia non sono merci come le altre. Sono la base della sopravvivenza degli uomini su questo pianeta. Sono il pane del mondo. Uno dei passaggi più importanti della Dichiarazione dei Ministri dellâagricoltura G8 è stato trovare un punto etico comune riguardo alla lotta alle speculazioni, attraverso lâindividuazione di meccanismi di monitoraggio coordinati a livello internazionale. Si può giocare in borsa, ma non si può giocare con la vita dellâumanità â.
âPer uscire dal problema della fame non esistono scorciatoie. Non ci sono rivoluzioni tecnologiche o agricole che possano sostituire la necessità di far sviluppare delle agricolture locali radicate nei territori. Anche gli Ogm, che possono essere utili in alcune zone desertiche, non sono la soluzione del problema. La soluzione passa attraverso lo sviluppo delle economie locali, lâistruzione, la formazione, le infrastrutture, lâaccesso alle risorse idriche. Da soli si fa prima, insieme si fa più stradaâ.
Così il Ministro ha proseguito il suo intervento oggi davanti ai rappresentanti dei Governi, delle Nazioni Unite e delle Organizzazioni internazionali riunitisi per il vertice mondiale FAO sulla sicurezza alimentare.
âLâItalia sta dando il suo contributo. Il Governo di cui faccio parte â ha detto ancora Zaia - ha messo lâagricoltura e la sicurezza alimentare mondiale al centro dellâagenda internazionale. I vertici di Cison di Valmarino e dellâAquila hanno avuto il merito di dare nuova linfa alle molteplici iniziative che il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki moon e le Organizzazioni Internazionali hanno promosso nel corso di questâanno, aprendosi ai contributi di molti Governi protagonisti dellâagricoltura mondiale e al confronto con la società civile e contadina dei diversi continenti. Come ha ricordato ieri autorevolmente il Presidente Berlusconi, un primo concreto risultato è stato ottenuto con âlâAquila Food Security Initiativeâ, attorno alla quale si è creata per la prima volta una vasta piattaforma di consenso in materia di sicurezza alimentare mondiale, con 40 adesioni fra Paesi G8, Paesi Partner ed Organizzazioni internazionali e regionali. Sono state impegnate così risorse per oltre 20 miliardi di dollari. Bene ha fatto il Presidente Berlusconi a chiarire che queste risorse devono essere immediatamente liberate a favore degli agricoltori, soprattutto i piccoli, affinché possano potenziare la produzione alimentare nel mondo, e che ciascun governo deve tradurre in fatti gli impegni assunti allâAquilaâ.
âNon basta però trovare il denaro. Fondamentale â ha spiegato ancora il Ministro - è individuare le strategie per utilizzare i fondi nella maniera più efficiente e coordinata. LâItalia è fortemente impegnata in questo sforzo che costituisce, secondo noi, il principale follow-up operativo dellâAquila. Dobbiamo consolidare lâattuale processo di Governance globale sulla sicurezza alimentare. LâItalia attribuisce, in questo quadro, una notevole importanza alla riforma del Comitato per la Sicurezza Alimentare, come piattaforma per monitorare la situazione e dare concreti indirizzi sul da farsi. Una Governance reale non può prescindere da unâefficace riforma della FAO e degli organismi internazionali del sistema delle Nazioni Unite, che più direttamente sono chiamati a gestire i problemi della Sicurezza Alimentare Mondiale e dalla promozione della loro azione che deve essere sempre più coordinata a livello planetario. Eâ una richiesta emersa con grande energia in seno al Consiglio dei Ministri dellâAgricoltura dellâUE e che ho confermato al Segretario Generale dellâONU Ban Ki-moon, durante la visita negli Stati Uniti nellâottobre scorso. à importante proseguire con energia su questo percorso di cambiamento che deve coinvolgere attivamente tutta la membership e deve tenere nel dovuto conto le istanze provenienti dalle rappresentanze della società civileâ.
âHo letto nei Diari del grande contadino russo Leone Tolstoj che âsolo con il lavoro agricolo può aversi una vita razionale e dunque moraleâ. Eâ questo il mio auspicio â ha concluso il Ministro Zaia - come persona e come rappresentante del mio Governo, per un mondo che impari a convivere civilmente e umanamenteâ.
Fonte: Pirrotta et al.
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