Economia
In tempi di crisi anche per il vino gli italiani scelgono i marchi
Si acquista meno e si scelgono i brand storici. Secondo il sondaggio si salvaguarda la qualità. Solo l’11% ha dichiarato di risparmiare soprattutto scegliendo prodotti più scadenti
13 giugno 2009 | Graziano Alderighi
Il sondaggio, condotto da Renato Mannheimer per Frescobaldi, ha dimostrato che lâattuale congiuntura sta influenzando in misura sensibile i comportamenti e le scelte di acquisto delle famiglie italiane, ma la tendenza prevalente è di risparmiare riducendo soprattutto la quantità dei prodotti, senza per questo però rinunciare alla qualità .
Il 38% degli italiani, infatti, ha modificato le proprie scelte di acquisto soprattutto riducendo la quantità di ciò che compra; mentre lâ11% ha dichiarato di risparmiare soprattutto scegliendo prodotti di qualità inferiore.
Questo vale più o meno in tutte le categorie sociali, tra i giovani come tra i meno giovani, tra i meno istruiti come tra diplomati e laureati, al Nord come al Centro e al Sud Italia. Si tratta, inoltre, di una tendenza trasversale alle diverse categorie di prodotti, carne, pesce, vino, etc.
Per quanto riguarda il vino circa i due terzi degli intervistati preferisce acquistarne meno, ma della stessa qualità rispetto al passato. Insomma, meglio un bicchiere in meno, ma che sia buono.
Dai risultati della ricerca è emerso, inoltre, un forte binomio tra qualità e storicità del brand prediletti dagli italiani. La maggioranza assoluta degli intervistati (72%) ha infatti dichiarato che âper essere più sicuro della qualità del vino che compro mi affido ai marchi storici che conoscoâ.
Lâattenzione per la marca sale al crescere del titolo di studio (+6% tra i laureati); è inoltre più alta tra i più giovani e i consumatori raffinati, mentre è trasversale per area geografica di residenza. La notorietà del marchio, inoltre, si colloca al terzo posto tra gli elementi più influenti nel guidare le scelte di acquisto in fatto di vino.
Un altro elemento utile per orientarsi nelle scelte di acquisto è il prezzo, ma come âconsigliere di qualità â: il 69% ha dichiarato, infatti, di diffidare delle bottiglie di vino che hanno un costo âeccessivamenteâ basso.
Potrebbero interessarti
Economia
Generale calo dei prezzi all'ingrosso per gli ortaggi di stagione
Tra la frutta fresca stagionale, le castagne si distinguono per i prezzi più bassi rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda le mele, la produzione è ottima e sta proseguendo senza problemi. Il prodotto di punta di questa settimana è la zucca
01 novembre 2025 | 12:00
Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 31 ottobre: cala di 50 centesimi l’extravergine italiano, stabile il mercato in Spagna
Nel mercato italiano di riferimento, Bari, il prezzo è in lieve calo mentre continuano i messaggi speculativi a Brindisi, Taranto e Lecce: 8 euro/kg. In Spagna il prezzo oscilla con valori assoluti molto simili alla settimana precedente
31 ottobre 2025 | 13:30
Economia
Comprare l’olio extravergine di oliva 100% italiano al supermercato costa meno che al frantoio, ecco perché
Bottiglie di olio extravergine di oliva 100% italiano si trovano a scaffale da 8,99 a 9,99 euro al litro mentre è difficile trovare olio extravergine di oliva al frantoio a meno di 12 euro al litro, per salire a 18-20 euro alla bottiglia. Dove si fa l’affare? Di chi ci si deve fidare? Scopriamo le differenze
31 ottobre 2025 | 11:00
Economia
Risparmio, benessere e sostenibilità: ecco cosa cercano gli italiani sul cibo
Sulla filiera agroalimentare italiano pesano i cambiamenti climatici, le tensioni geopolitiche, l’aumento dei costi operativi ed energetici e quelli di trasporto. Mentre i driver dei consumatori italiani indicano nuove vie
30 ottobre 2025 | 12:00
Economia
I prezzi alti non frenano i consumi di olio di oliva
Complessivamente, nei principali 11 mercati di destinazione, sono andate 708 mila tonnellate di oli di oliva, il dato più alto dopo quello del 2020/21 con 732 mila tonnellate, quando i prezzi erano la metà di quelli attuali
30 ottobre 2025 | 11:00
Economia
La Mortadella di Bologna IGP è sempre più amata
L’export della Mortadella di Bologna costituisce un vero e proprio traino, registrando un aumento della quota delle vendite che passa dal 22% del I semestre 2024 al 24,3% del I semestre 2025
29 ottobre 2025 | 14:00