Economia
Falsificare il Gallo Nero, molti tentativi e una nuova strategia
E' il Chianti classico, marchio registrato in più di 40 Paesi, il vino che vanta maggior numero tentativi di imitazione. Ogni anno il Consorzio spende 200.000 euro per difendersi da falsi
28 febbraio 2009 | R. T.
E' il vino italiano più famoso e più conosciuto nel mondo, ma il Chianti Classico vanta un ulteriore primato: ha il marchio che conta il maggior numero di tentativi di imitazione. Basti pensare che il Consorzio Vino Chianti Classico, che tutela uno dei prodotti di eccellenza del made in Italy, spende ogni anno 200.000 euro solo per difendere la propria immagine dai finti ''cloni'' del ''Gallo Nero'', prodotti in Europa, Stati Uniti o Australia.
Essere copiati rappresenta un segnale di indubbio successo, ma implica anche un potenziale danno nei confronti di un'immagine fatta di qualità estrema, controlli accurati e un bagaglio secolare di storia e tradizioni: ecco perchè all'interno del Consorzio è stata attivata una task force legale permanente di avvocati ed esperti di diritto internazionale, destinata ad occuparsi esclusivamente della tutela del marchio.
Dalla registrazione commerciale del nome ''Chianti Classico'' e del suo logo in oltre 40 Paesi del mondo, al monitoraggio permanente a livello internazionale per rilevare eventuali utilizzi illegittimi.
''La grande fama ed il prestigio legati al nome Chianti - ha spiegato il Presidente del Consorzio del Chianti Classico, Marco Pallanti - da sempre uno dei vini made in Italy piu' conosciuti nel mondo, sottintendono anche un'altra faccia della medaglia: da anni siamo infatti bersaglio di innumerevoli tentativi di contraffazione, tanto che abbiamo dovuto registrare la denominazione ''Chianti Classico'' come marchio collettivo. Una decisione inevitabile, soprattutto in quei Paesi, come gli Stati Uniti, in cui non e' stato possibile tutelare le nostre denominazioni di origine sia in ambito di accordi bilaterali che a livello di WTO''.
Nel distretto del Chianti Classico, in cui operano 597 produttori, di cui 345 imbottigliatori, e si contano 7.200 ettari di vigneto iscritti alla Docg, vengono prodotte mediamente ogni anno 37 milioni di bottiglie di Chianti Classico. Il 27% della produzione e' destinato al mercato nazionale, il rimanente all'estero: il principale Paese importatore sono gli Stati Uniti con il 29%, seguiti da Germania (10%), Regno Unito (9%), Svizzera (7%), Canada, Giappone, Russia, Austria e Olanda.
Il giro d'affari annuale del Chianti Classico si attesta mediamente sui 270 milioni di euro.
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