Economia
I numeri del vino: non sono tutte rose e fiori. Ci sono anche molte spine
Dati positivi, anzi spumeggianti vengono diffusi con una noncuranza sorprendente mentre gli operatori del settore sono preoccupati e indicano un diverso trend dei consumi
31 gennaio 2009 | Ernesto Vania
Non è tuttâoro quello che luccica.
Numeri da record per le esportazioni del vino italiano: nel 2008, l'export nel mondo ha raggiunto la cifra record di 3,5 miliardi di euro, grazie soprattutto a Stati Uniti e Germania.
Per quanto riguarda l'export, negli Stati Uniti circa un terzo delle bottiglie di vino consumate dagli americani è arrivata dall'Italia che si conferma leader davanti ad Australia e Francia. Ad andare per la maggiore sono i vini rossi Doc/Docg della Toscana come il Chianti e il Brunello di Montalcino, ma anche i rossi piemontesi Barolo, Barbaresco, Barbera e Grignolino. Vini consumati anche in Germania dove si dirige una percentuale elevata delle spedizioni estere dei bianchi Doc/Docg del Veneto, come il Prosecco. La destinazione principale dei rossi Veneti come l'Amarone o il Valpolicella è poi il Canada, seguito a ruota dalla Germania mentre i bianchi del Trentino e del Friuli come il Traminer e il Collio sono invece destinati soprattutto negli Usa e in Germania.
Il tutto senza dimenticare lo spumante che ha fatto registrare una crescita delle esportazioni stata pari al 30% in valore nei primi otto mesi del 2008. A tal proposito, da segnalare gli ottimi risultati ottenuti dallo spumante in Gran Bretagna (+115% in valore) che ha superato la Germania (+11%) mentre al terzo posto si posizionano gli Stati Uniti, seguiti da Spagna (+ 107%), Russia (+ 20%) e Giappone (+ 5%).
âLâultima parte del 2008 ha sicuramente registrato una discreta frenata degli acquisti e i consumi sono rallentati in maniera significativa. Nel 2009 la situazione economica sarà sicuramente più difficileâ ha invece dichiarato Lorenzo Biscontin, direttore marketing del gruppo vinicolo Santa Margherita. âAnche negli Stati Uniti câè la tendenza ad acquistare segmenti più bassi a discapito di quelli più alti. In Italia un effetto importante potrebbe averlo la riduzione del tasso alcolemico consentito al volante da 0,5 a 0,2 grammi di alcol per litro di sangue - continua Biscontin - lo 0,5 grammi rappresenta un consumo responsabile mentre lo 0,2 vuol dire non poter consumare vino. Questa riduzione provocherebbe una flessione ulteriore per le vendite del canale ristorazioneâ.
âI sentimenti devono essere sempre positivi e lâazienda sta cercando di lavorare in maniera più intensa â ha detto Caprai, dellâomonima impresa di Montefalco - le difficoltà del settore sono state già scontate nel 2008. Il settore sta pagando un periodo particolare: la crisi ha penalizzato le esportazioni ma anche i consumatori di fascia altaâ.
Lâottimismo dei produttori vitivinicoli è quindi una difesa dâufficio, doverosa, del settore.
Anche i dati macroeconomici non sono incoraggianti.
Nel mese di dicembre 2008 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, le esportazioni del capitolo "prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca" sono diminuite del 12,3% mentre le importazioni hanno fatto registrare un +1,2%.
Potrebbero interessarti
Economia
Aumenta la domanda di arance e agrumi
Il mercato ortofrutticolo continua a registrare volumi di vendita inferiori alla norma, ma gli operatori prevedono una ripresa nelle prossime settimane, trainata dall'arrivo delle festività natalizie e dal progressivo abbassamento delle temperature
08 dicembre 2025 | 16:00
Economia
Prezzi dell’olio di oliva al 5 dicembre: produzione in ritardo e prezzi instabili
In quasi tutto il bacino del Mediterraneo la raccolta delle olive procede con rallentamenti e ritardi. L’olio extravergine di oliva spagnolo scende di nuovo a 4,5 euro/kg mentre salgono le quotazioni di vergine e lampante. Tensione in Portogallo
05 dicembre 2025 | 14:00
Economia
L'agroalimentare italiano alla prova dei dazi USA: ecco cosa accadrà
Sulla base dell'accordo Usa/UE del luglio 2025 il settore agroalimentare, gravato da un dazio addizionale medio ponderato del 12,9%, risulta meno colpito rispetto a quello di altri Paesi, ma relativamente più penalizzato rispetto a comparti industriali sensibili
05 dicembre 2025 | 13:30
Economia
La Tunisia scavalca l'Italia come fornitore d'olio di oliva del mondo
Nel periodo da ottobre 2024 a agosto 2025 l'export complessivo di olio di oliva dalla Tunisia è stato di 226 mila tonnellate, a un'incollatura dalle 238 mila tonnellate della Spagna. Ben distante l'Italia che si è fermata a poco più di 170 mila tonnellate
03 dicembre 2025 | 14:00
Economia
Nel 2025 l’export agroalimentare italiano continua a correre
Negli USA gli acquisti di prodotti italiani sono aumentati del 66% tra il 2019 e il 2024 e oggi l’Italia è il terzo fornitore di prodotti food&agroalimentari, ma sullo sviluppo futuro pesano i dazi. Lo sviluppo di Messico, Polonia Romania e Corea del Sud
02 dicembre 2025 | 15:00
Economia
Il prezzo dell'olio di oliva italiano al 2 dicembre: l'extravergine di qualità oltre gli 8 euro/kg
Nonostante qualche pressione a Bari, con il minimo sceso di 20 centesimi, si evidenzia l'assoluta stabilità di tutte le altre piazze olivicole nazionali. Benissimo in particolare la Sicilia che mantiene quotazioni oltre i 9 euro/kg
02 dicembre 2025 | 14:20