Economia
RINCARI? NUOVAMENTE IN CALO GLI ORTAGGI. STABILE LA FRUTTA
Da qualche settimana i prezzi dei prodotti ortofrutticoli sono oramai in calo. Si registrano diminuzioni sensibili. Ma tra il mercato all'ingrosso e quello al dettaglio emergono ancora delle significative differenze. Perché? Continua a riaccendersi la polemica. Ci sono colpevoli? Qualcuno specula forse?
10 aprile 2004 | R. T.
Nell'ultima settimana l'Ismea ha rilevato un ulteriore calo dei prezzi degli ortaggi, a fronte di una sostanziale tenuta della frutta.
In particolare, per gli ortaggi si è assistito a una riduzione dell'11,5% nella fase all'origine, dell'11% all'ingrosso e del 5,3% al dettaglio. Rispetto alla stessa settimana di un anno fa, la variazione negativa è ancora più evidente e raggiunge punte del meno 30% all'ingrosso, mentre alla produzione e al consumo il calo è stato del 18%. In termini assoluti, il prezzo medio degli ortaggi freschi si è attestato a 0,46 euro il chilo per la fase a monte, 0,82 euro il chilo per l'ingrosso e 1,24 euro per l'ultima fase di scambio.
Nel dettaglio dei singoli prodotti, l'Osservatorio prezzi Ismea-Mipaf ha rilevato una sostanziale stabilità per la maggior parte delle ortive nella fase al consumo (il confronto è rispetto alla terza settimana di marzo), ad eccezione di finocchi, radicchio, melanzane e peperoni che, invece, registrano una tendenza al ribasso.
Riguardo alla frutta, a una tenuta dei prezzi su base settimanale si è contrapposto un calo - rispetto alla stessa settimana di un anno fa - per tutte e tre le fasi di scambio (-5,4% all'origine, -4,6% all'ingrosso e meno 7,7% al dettaglio). In termini assoluti, il prezzo medio della frutta si è attestato a 0,53 euro il chilo alla produzione, 1 euro il chilo all'ingrosso e 1,20 euro al consumo. In particolare, il confronto settimanale dei prezzi per l'ultima fase di scambio ha evidenziato una tenuta dello scontrino medio di arance, kiwi, mele e pere, a fronte di un forte calo dei prezzi dei mandarini (-23%) e di un leggero aumento dei limoni (+2,6%).
Fonte: Ismea
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