Economia

Cresce l’export verso gli Stati Uniti ma il Brunello è a rischio

Il vino italiano piace sempre di più negli Usa ma c’è il caso Brunello. I toscani reagiscono confermando il disciplinare e nominano un ex repressione frodi alla guida dell’area controlli

17 maggio 2008 | Graziano Alderighi

Con un aumento nel valore delle vendite del 7% è boom per il vino italiano negli Stati Uniti anche nel 2008 nonostante le difficoltà provocate dal tasso di cambio euro-dollaro.

Un dato assai interessante, tanto più se lo leghiamo alla produzioni italiane top, quali quelle toscane.
Con un giro d'affari di oltre 120 milioni di euro il Brunello di Montalcino è considerato un simbolo del vino italiano nel mondo.
Il 25% della produzione totale di Brunello è assorbito dagli Stati Uniti, seguiti dalla Germania (9%), dalla Svizzera (7%), dal Canada (5%), dall'Inghilterra e dal Giappone (3%).

Si profilano però momenti non facili per i produttori del Brunello di Montalcino.
Gli Usa stanno pensando di bloccare le importazioni del prodotto. Lo stop può comunque ancora essere evitato se le bottiglie saranno accompagnate dalla certificazione dell'analisi di laboratorio o da una dichiarazione del Governo italiano che attesti che i vini sono prodotti con uve Sangiovese, come previsto dal disciplinare del Brunello. La richiesta sia arrivata dall'Us Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (Attb), con una lettera alle autorità doganali americane inviata il 9 maggio scorso. Il blocco delle importazioni dovrebbe scattare dal prossimo 9 giugno.

Una situazione di potenziale pericolo a cui il Consorzio non ha mancato di rispondere tempestivamente.

Piena conferma del disciplinare di produzione e nomina di Paolo Capretti ex Capo dell'Ispettorato di Firenze per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari e docente di legislazione vinicola presso l'Università di Pisa nel ruolo di responsabile dell'area dei controlli del Consorzio.
Queste sono le primissime misure urgenti prese dal Consorzio Brunello di Moltalcino per contrastare la campagna mediatica che l’ha visto al centro di uno scandalo senza precedenti a causa dell’inchiesta della magistratura senese.

E’ stato inoltre creato un Comitato strategico per rispondere prontamente ed esaurientemente alle richieste di informazione dell'Attb per la distribuzione del Brunello sul mercato Usa.

Il Presidente Francesco Marone Cinzano, riconfermato Presidente dal Consiglio, ha affermato come "si debba recepire in toto lo spirito della direttiva europea che indica le stesse associazioni di produttori quali organismi di autogoverno e controllo delle proprie produzioni. In pratica - ha aggiunto Marone Cinzano - dobbiamo assumerci la responsabilità della nostra denominazione Docg e garantire al mondo intero e alla prestigiosa clientela che ci apprezza, la qualità ed il controllo del prodotto che esce dalle nostre cantine".

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