Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 21 marzo: precipita a 3,8 euro/kg l’extravergine spagnolo, stabile l’italiano
Una brusca discesa dell’olio di oliva spagnolo, incoraggiata dai buoni dati produttivi e dalle ultime piogge, sta interessando tutte le categorie, col vergine a 3,2 euro/kg. In Italia ribassi, per mancanza di prodotto, solo per alcune Dop
21 marzo 2025 | 13:00 | Graziano Alderighi
La Spagna dell’olio di oliva è alla vigilia di forti tensioni, considerando che il costo di produzione medio è stato di 4,5-4,9 euro/kg mentre l’attuale quotazione dell’olio extravergine di oliva è 3,8 euro/kg, secondo PoolRed al 20 marzo.

In 15 giorni il prezzo dell’olio extravergine di oliva in Spagna ha perso 40 centesimi, con scambi pressochè bloccati che, invece stanno riprendendosi proprio in questi giorni, quando la quotazione ha toccato il punto più basso.
Stessa dinamica anche per l’olio vergine di oliva, disponibile in abbondanza, a 3,2 euro/kg secondo PoolRed al 20 marzo e l’olio lampante a 2,95 euro/kg.
Una situazione fortemente anomala se consideriamo gli ordini in aumento pressochè dappertutto, Stati Uniti compresi che fanno ritenere che le stime di un aumento dei consumi del 10%, previste dal Consiglio oleicolo internazionale, siano assolutamente prudenziali. A fronte di una produzione mondiale a 3,4 milioni di tonnellate le stime di consumi mettono l’asticella a 3,1 milioni di tonnellate, che potrebbero salire a 3,2 milioni di tonnellate, con prezzi così bassi. Significa un surplus tra domanda e offerta di sole 200-300 mila tonnellate. Molto poco per giustificare simili abbassamenti delle quotazioni, se non considerando che qualcuno già scommette su un’altra buona produzione in Spagna viste le piogge delle ultime settimane. Scommesse da broker, a significare che l’olio viene trattata dalla Spagna come una commodity, soggetta agli alti e bassi del clima e della geopolitica, nonostante rappresenti il 2% degli oli e grassi.
Resta il dato che, oggi, il differenziale di prezzo tra olio extravergine di oliva spagnolo e italiano ha raggiunto i massimi di ogni tempo: 5,5 euro/kg.
Oggi infatti la quotazione media di un olio extravergine di oliva in Puglia si aggira su 9,3 euro/kg, con punte oltre i 10 euro/kg per il prodotto di qualità, più o meno la stessa cifra di un buon olio siciliano. E i compratori non mancano, poiché le disponibilità sono limitate, frantoiani e cooperative non hanno avuto fretta di vendere e ora possono centellinare il prodotto che, già si sissurra, potrebbe bastare a malapena fino a settembre.

Nel frattempo, oltre al rialzo dell’olio extravergine di oliva a Foggia (9,23 euro/kg secondo Ismea Mercati) e a Brindisi, Lecce e Taranto (9,1 euro/kg secondo Ismea Mercati), gli unici cali si registrano per alcune Dop olearie del nord Italia.
Paradossi, spiegabili, di annate complicate. Infatti nelle aree del Garda Dop (15,5 euro/kg, - 3%), Riviera Ligure Dop (14,5 euro/kg, -3%) e Riviera dei Fiori (14 euro/kg, -9,7%), il calo dei prezzi è dovuto essenzialmente alla mancanza di prodotto e soprattutto di quantità di olio per soddisfare ordini consistenti. Non si tratta quindi di trend ma di dinamiche locali che non hanno un’influenza sul mercato dell’olio nazionale.
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