Economia

Origine e salute alla base della scelta dell'olio extravergine di oliva a scaffale da parte del consumatore

Origine e salute alla base della scelta dell'olio extravergine di oliva a scaffale da parte del consumatore

Gli aggettivi che gli italiani associano all'olio extravergine di oliva: “salute”, “sostenibilità” e “natura”, a cui si aggiungono i riferimenti a “qualità”, “bontà”, “benessere” e “beneficio”. Extravergine nel carrello del 96% dei consumatori

04 febbraio 2025 | 16:00 | C. S.

L’olio Evo è nel carrello della spesa del 96% dei consumatori italiani, rappresenta un “bene sociale” e un ingrediente irrinunciabile per la tavola tricolore. Secondo un’indagine realizzata dall’Osservatorio Nomisma-SOL2EXPO – che è stata presentata oggi al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, in occasione della conferenza stampa della manifestazione in programma a Veronafiere dal 2 al 4 marzo e che sarà illustrata integralmente proprio durante SOL2EXPO –, il 36% dei consumatori considera l’olio EVO uno degli alimenti più salutari, al pari di verdure, frutta e pesce, tanto che le parole più associate dagli italiani alla filiera olivicola sono “salute”, “sostenibilità” e “natura”, a cui si aggiungono i riferimenti a “qualità”, “bontà”, “benessere” e “beneficio”. La presenza di olio extravergine di oliva – rileva l’Osservatorio – funge da incentivo anche per l’acquisto di pesce in scatola (70%), oli aromatizzati (69%), paté di olive e paste spalmabili a base di olio di oliva (64%) e prodotti sott’olio (63%).

A orientare l’acquisto di olio Evo, prima ancora del prezzo (prima motivazione per il 18%) e della fedeltà al brand (15%), sono sempre più le indicazioni di origine, importanti per 4 consumatori su 10, attenti sia alla provenienza made in Italy (29%) che alla presenza di certificazioni Dop/Igp (15%). E quello dei prodotti a denominazione rappresenta uno dei segmenti in crescita anche sul versante produttivo che, negli ultimi dieci anni, ha registrato un aumento della quota degli oli Dop/Igp made in Italy dal 2% al 6%. A questo dato si affianca quello della coltivazione biologica, oggi estesa a quasi un quarto (24% contro il 15% del 2013) degli 1,14 milioni di ettari dedicati alla coltivazione di olivi in Italia.

Con 619 mila imprese e 4.327 frantoi attivi, l’Italia rappresenta uno dei principali produttori di olio d’oliva a livello globale. Nella campagna 2024/2025 la produzione si è attestata sulle 224 mila tonnellate, con un calo del 32% rispetto alla scorsa annata che conferma il trend negativo del decennio, imputabile soprattutto agli effetti negativi del cambiamento climatico sulle rese. In particolare, dal 2018 ad oggi, la produzione di olio d’oliva non è mai andata oltre le 370 mila tonnellate.

La contrazione dell’offerta ha determinato un sensibile aumento dei prezzi medi sui mercati esteri (passato da 5,08 €/kg a 10,12 €/kg nel giro di due anni) e anche in Italia. Di conseguenza, nel 2024 i volumi delle vendite di olio EVO nel canale off-trade hanno segnato un -1% a fronte di un incremento a valore del 29%, con un prezzo medio in crescita del 30%. Per quanto riguarda l’export, grazie a una domanda stabile e all’aumento dei prezzi all’export, nei primi dieci mesi del 2024 l’olio extravergine d'oliva italiano ha continuato a mostrare performance positive, mettendo a segno una crescita del 52,5% a valore (per un consuntivo tra gennaio e ottobre di 2,116 miliardi di euro) e del 5,4% a volume sul pari periodo 2023. L’export di EVO made in Italy raggiunge oggi 160 paesi, ma oltre il 60% delle esportazioni italiane di olio extravergine di oliva si concentra tra Stati Uniti, Germania, Francia, Canada e Giappone, con gli Usa che, da soli, assorbono circa un terzo dell’olio EVO italiano esportato.

Potrebbero interessarti

Economia

Il futuro dell’olio di oliva in Europa: le prospettive produttive al 2035

Addio agli oliveti tradizionali non irrigui per far spazio ai superintensivi. Produzione in aumento in Spagna e Portogallo ma in diminuzione in Grecia e Italia. Il settore reggerà solo grazie alle esportazioni. I consumi interni di olio di oliva previsti in calo

20 dicembre 2025 | 10:00

Economia

Il prezzo internazionale dell’olio di oliva al 19 dicembre: la pioggia frena la discesa delle quotazioni

L’olio extravergine di oliva spagnolo a 4,25 euro/kg, il tunisino a 3,25 euro/kg, il greco a 5 euro/kg e il portoghese a 4,5 euro/kg. Il trend al ribasso si ferma per il rallentamento della raccolta a causa delle piogge. Attesa per i dati produttivi spagnoli di dicembre

19 dicembre 2025 | 11:00

Economia

Giacenze di olio di oliva ai minimi anche nel 2026

La Commissione europea certifica che, con una produzione mondiale in lieve diminuzione, lo stock a settembre 2026 sarà di sole 400 mila tonnellate e un consumo mondiale che supererà le 3 milioni di tonnellate

18 dicembre 2025 | 15:00

Economia

L'agroalimentare pesa per il 15% sull’economia nazionale

Sul fronte degli scambi con l’estero, il 2024 segna un nuovo primato con le esportazioni, che, per la prima volta, superano la soglia dei 68,5 miliardi di euro. In crescita sia la produzione agricola sia il valore aggiunto, grazie al netto calo dei costi dei fattori della produzione

18 dicembre 2025 | 12:00

Economia

Le tendenze di prezzo dell'olio di oliva europeo

L'indice dei prezzi di consumo armonizzato per l'olio d'oliva nell'Unione europea ha registrato un calo del 28,1% su base annua a settembre, una riduzione molto più ripida di quella osservata in agosto

17 dicembre 2025 | 14:00

Economia

Il prezzo dell’olio di oliva italiano al 16 dicembre: una lenta discesa

Le quotazioni dell’olio extravergine di oliva italiano vedono un calo generalizzato, anche se assai contenuto, sia in Puglia e in Sicilia. Il prezzo minimo fissato da IsmeaMercati a 6,65 euro/kg per l’extravergine a Bari ma molte contrattazioni sono vicine a 8 euro/kg. Lecito attendersi un rimbalzo

16 dicembre 2025 | 14:00