Economia

Scendono i costi di produzione per gli agricoltori

Scendono i costi di produzione per gli agricoltori

Per il settore agricolo il 2023 si registra un calo sia della produzione agricola nazionale in volume, sia del valore aggiunto. Le esportazioni italiane di alimenti e bevande nel 2023 crescono del 5,7% rispetto al 2022. Aumentano di pari passo anche le importazioni

19 marzo 2024 | C. S.

Nel 2023 l'economia mondiale ha dimostrato una buona tenuta per il rallentamento dell'inflazione nel corso dell'anno e per il ridimensionamento delle quotazioni delle materie prime energetiche e alimentari. Si registra, comunque, una diminuzione del volume degli scambi commerciali internazionali rispetto al 2022, riconducibile in parte all'aumento generalizzato dei prezzi. Secondo le proiezioni dell'OCSE, la crescita del Pil mondiale nel 2024 dovrebbe essere inferiore rispetto a quella del 2023, ma l'inflazione dovrebbe continuare ad attenuarsi.
Tuttavia, negli ultimi mesi dell'anno, lo scoppio delle tensioni in Medio-Oriente, dovute all'attentato di Hamas contro Israele e alla reazione militare del governo israeliano lungo la Striscia di Gaza, e la prosecuzione del conflitto in Ucraina, aggravano lo scenario internazionale di ulteriori incertezze. Difficile prevedere l'evoluzione dei mercati delle commodity, faticoso il recupero della fiducia delle imprese.

Per il settore agricolo il 2023 si chiude in maniera poco esaltante: si registra un calo sia della produzione agricola nazionale in volume, sia del valore aggiunto. Infatti, se da una parte gli agricoltori hanno beneficiato di una certa flessione dei costi di produzione, dall'altra parte i risultati dell'annata sono stati penalizzati da condizioni climatiche avverse e da eventi alluvionali estremi che hanno fortemente danneggiato le produzioni di areali di grande importanza per il settore. Sul fronte economico, indubbiamente, la crescita dei costi di produzione si attenua nel 2023 rispetto a quanto accaduto nel 2022, ma i valori delle quotazioni medie dei prezzi dei mezzi correnti si collocano comunque al di sopra del 32% rispetto al livello pre-Covid. Nel 2023 i prezzi dei prodotti agricoli hanno raggiunto valori record, con l'indice Ismea arrivato al livello più alto di sempre. La produzione dell'industria alimentare nel 2023, secondo l'indice elaborato dall'Istat, perde l'1,6% rispetto al livello del 2022, una riduzione di poco inferiore rispetto a quella che ha interessato il manifatturiero nel complesso (-2,2%)
Le esportazioni italiane di alimenti e bevande nel 2023 crescono del 5,7% rispetto al 2022, mentre l'export nazionale complessivo si attesta sugli stessi valori dell'anno passato. Aumentano sia in valore che in volume le spedizioni all'estero dei prodotti della panetteria e pasticceria, del caffè e dei formaggi, sia stagionati che freschi. Ancora in calo le esportazioni dei vini fermi in bottiglia.
Le importazioni agroalimentari nel 2023 sono aumentate in valore del 5,4% (-10,4% le importazioni totali nazionali), determinando un leggero miglioramento della bilancia commerciale agroalimentare rispetto al 2022, sebbene il saldo settoriale sia ancora in deficit. Sono aumentate le importazioni di bovini vivi, di formaggi stagionati e soprattutto di frumento duro.

Il carrello della spesa per i prodotti alimentari da consumare in casa, secondo i dati dell'Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, nel 2023 è costato agli italiani l'8,1% in più rispetto al 2022. In termini assoluti l'incremento supera gli 8,2 miliardi di euro, il più alto degli ultimi anni.
Tra i canali distributivi, il supermercato resta il canale predominante con il 40% di share e con una performance positiva in termini di fatturato rispetto al 2022, mentre restano stabili i volumi di spesa di buona parte dei prodotti. Aumenta la spesa per tutti i comparti alimentari, in particolare tra i prodotti in evidenza per l'ampiezza dell'aumento della spesa si trovano: riso (+20%), prodotti per la prima colazione e latte UHT (+15%), uova (+14%). Per quanto riguarda invece i comparti con crescita della spesa sotto media emergono i vini (incremento della spesa presso la GDO pari all'1% nel 2023) e il comparto della frutta (soprattutto agrumi, con la spesa in contrazione sia in valore che in volume).

Pur in un quadro ancora negativo, l'indagine trimestrale sulle opinioni delle aziende agricole e dell'industria agroalimentare del panel Ismea mette in luce qualche timido segnale di ottimismo per il futuro. Per quanto riguarda l'agricoltura, nell'ultimo trimestre del 2023 si registra un miglioramento della fiducia degli imprenditori sia su base congiunturale che tendenziale; resta negativo, ma in miglioramento, il giudizio sugli affari correnti. Per l'industria alimentare il clima di fiducia è peggiorato rispetto al terzo trimestre del 2023 e rispetto all'anno scorso, a causa soprattutto del pessimismo legato alle attese di produzione a breve termine.
In linea con quanto dichiarato il trimestre precedente, il 42% delle imprese agricole intervistate ha incontrato delle difficoltà nella gestione dell'attività aziendale nel quarto trimestre; l'aumento dei "costi correnti" e le "condizioni meteorologiche" continuano ad essere indicati come i maggiori fattori di difficoltà, seguiti dai problemi nella ricerca del personale. Invece, rispetto al terzo trimestre del 2023 cala la percentuale degli imprenditori dell'industria alimentare che dichiara di avere incontrato difficoltà nella gestione dell'imprese (dal 34% al 21%), ma i principali problemi riscontrati dagli operatori continuano a essere legati all'incremento dei costi e alla difficoltà di reperimento della manodopera.
Per quanto riguarda il focus sull'accesso al credito, nel corso del 2023 il 35% degli operatori del settore dell'industria intervistati ha chiesto un prestito alle banche, contro il 26% di quelli del settore primario. In entrambi i casi, prevalgono le richieste di finanziamenti a medio-lungo termine (62% per l'agricoltura, 57% per l'industria alimentare).

Potrebbero interessarti

Economia

Prezzi dei cavoli, ma anche di arance e clementine, in deciso calo

Le temperature più calde della media stagionale, hanno favorito la crescita delle colture autunnali, rendendo abbondante l’offerta di ortaggi e determinando un generale calo dei prezzi

22 novembre 2025 | 12:00

Economia

Il prezzo dell’olio di oliva al 21 novembre: ribassi in Puglia sotto i 7 euro/kg e stabile l’extravergine in Sicilia sopra i 9 euro/kg

Mentre la Spagna continua con l’altalena e scambi ai minimi da settimane, in Italia sembra esistere un mercato in Puglia e Calabria e un altro nel resto d’Italia. Scambi fino a 6,8 euro/kg per l’extravergine a Bari mentre in Sicilia resta a 9,65 euro/kg. In Spagna quotazioni a 4,8 euro/kg ma bassi scambi

21 novembre 2025 | 12:00

Economia

Promozioni pazze sull’olio extravergine di oliva a scaffale: l’olio spagnolo costa più dell’italiano

Perché la GDO odia così tanto l’olio extravergine di oliva 100% italiano? Difficile capire la logica dietro alcune promozioni sull’olio della Grande Distribuzione, a meno di non pensar male. Si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Ecco come Coop e Conad sono scivolate sull’olio, comunitario e italiano

20 novembre 2025 | 12:00 | Alberto Grimelli

Economia

L’Italia dell’olio di oliva tiene il mercato dell’Unione europea: export a 103 mila tonnellate

In crescita del 15% il mercato italiano dell’olio di oliva entro i confini dell’Unione europea ma soffre la concorrenza spagnola che torna sulle sue quote di vendita usuali. I mercati di riferimento per l’olio dall’Italia sono Germania, Francia e Spagna

19 novembre 2025 | 15:00

Economia

Conquistare i consumatori con i profumi: gli odori più stimolanti dal punto di vista commerciale

Le vendite aumentano quando nell'aria c'è una fragranza semplice. Un profumo piacevole non è necessariamente un profumo efficace dal punto di vista commerciale

18 novembre 2025 | 14:00

Economia

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva italiano scende sotto i 7 euro/kg: chi fermerà la speculazione?

Quanto olio di oliva tunisino vogliamo nazionalizzare prima di fermare la speculazione sull’extravergine 100% italiano? Gli allarmi non sono serviti: i controlli li fanno nelle OP e nelle cooperative, i delinquenti hanno campo libero. La quotazione a 6,3 euro/kg di Ismea Mercati è uno schiaffo all’olivicoltura italiana

18 novembre 2025 | 12:55