Economia

Il formaggio italiano continua a crescere all'estero

Il formaggio italiano continua a crescere all'estero

L’export di formaggi italiani raggiunge un fatturato di 4,1 miliardi di euro. Negli scambi commerciali interni all’Unione Europea, spiccano gli incrementi dell’export dei formaggi verso Germania, Polonia e Francia

20 gennaio 2024 | C. S.

L’export di formaggi italiani ha raggiunto un fatturato di 4,1 miliardi di euro, con una crescita pari al +15,8% a livello europeo e al +13,7% nel mondo (il confronto è con i primi 10 mesi del 2022). A fare da traino a volume si confermano i formaggi freschi, i grattugiati e le due Dop Grana Padano e Parmigiano Reggiano che registrano rispettivamente crescite pari al +12,5%, +7,7% e +5,5%. È questo il quadro che emerge dalle elaborazioni di Confcooperative sui dati del commercio con l’estero relativi al periodo cumulato gennaio-ottobre 2023 resi noti dall’Istat.

“La cooperazione – commenta il presidente del settore lattiero-caseario di Confcooperative Fedagripesca Giovanni Guarneri – che raccoglie circa il 70% di tutto il latte prodotto in Italia ed è protagonista nella produzione dei principali formaggi DOP, come Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano, detiene ancora una quota limitata dell'export caseario italiano rispetto al ruolo che svolge in Italia. Le potenzialità sono molte e il patrimonio produttivo cooperativo è vasto, occorre mettere a sistema queste potenzialità, dotandoci di migliori strutture e garantendo una assistenza adeguata alle nostre realtà in modo da competere ancora meglio sui mercati storici e inserirci in modo credibile in quelli nuovi”.

Rispetto gli scambi commerciali interni all’Unione Europea, spiccano gli incrementi dell’export dei formaggi verso la Germania (+19,3%), la Polonia (+30,2%) e la Francia (+15,6%), paese che si conferma la principale destinazione delle esportazioni casearie nazionali con oltre 880 milioni di euro in valore.

Per quanto riguarda gli scambi mondiali, continua invece il calo di vendite in volume verso l’America (-0,6%), spinto dal crollo della mozzarella (-16,1%). Nonostante la decrescita nei volumi, i valori registrano però segni positivi (+5,6% in volume la crescita verso l’America e +12,5% in Asia).

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