Economia
La centralità dell'export per l'agroalimentare italiano
L’export alimentare italiano si dirige principalmente nei paesi dell’Unione europea, con un peso del 54% sul totale. Tuttavia, a crescere di più nell’ultimo decennio sono i mercati extra-comunitari
08 dicembre 2022 | C. S.
Con 42,3 miliardi di euro nel 2021, l’Italia è il sesto esportatore mondiale di prodotti alimentari e bevande dopo Usa, Germania, Paesi Bassi, Francia e Brasile. In termini di tendenze, è però il Paese europeo che ha registrato l’incremento maggiore sia nel periodo 2016-2021 (CAGR +6,2%) sia nei primi 7 mesi del 2022 (+21% rispetto allo stesso periodo del 2021).
Sono questi alcuni dei dati emersi in occasione dell’evento “L’export come driver di crescita per il Food & Beverage. Scenari, strategie e prospettive di sviluppo per il Made in Italy”, promosso da Verallia, primo riferimento in Europa per la produzione di vetro cavo ad uso alimentare, in collaborazione con Nomisma e Food.
La centralità dell'export per l'agroalimentare italiano
I mercati internazionali, a differenza del mercato interno, continuano a registrare performance positive e a trainare il fatturato dell’industria Food&Beverage italiana, una dinamica che si accentuerà negli anni a venire.
Una volta definito il quadro congiunturale, l’analisi Nomisma è proseguita con un focus dedicato proprio al food&beverage italiano sui mercati esteri. Di Faustino ha mostrato trend, mercati, prodotti e posizionamento competitivo del Made in Italy, spiegando che “l’Italia è il sesto esportatore mondiale di prodotti alimentari e bevande con 42,3 miliardi di euro nel 2021 (che arrivano a 50 se includiamo anche i prodotti agricoli) dopo Usa, Germania, Paesi Bassi, Francia e Brasile”.

In termini di tendenze, l’Italia è però il Paese europeo che performa meglio sia nel medio periodo (CAGR 2016-2021 del +6,2% contro il +3,8% della Francia e il +2,9% della Germania) che nel 2022. In più, nei primi 7 mesi del 2022 l’export italiano ha raggiunto un nuovo record: 28,5 miliardi di euro, +21% rispetto al 2021 contro il +15% e +16% messi a segno nel medesimo periodo dai cugini tedeschi e francesi.
L’export alimentare italiano si dirige principalmente nei paesi dell’UE (in primis in Germania, Francia, Paesi Bassi, Spagna e Belgio), con un peso del 54% sul totale. Tuttavia, a crescere di più nell’ultimo decennio sono i mercati extra-comunitari i quali pesano attualmente per il 46% contro il 43% del 2011 grazie alle ottime performance di tre aree geografiche: Far East (+107% nel periodo 2011-21), Nord America (+119%) e Middle East (+120%).
Ma quali sono i prodotti italiani più apprezzati dai consumatori stranieri? Sebbene il “paniere” dei prodotti ambasciatori del Made in Italy nel mondo sia molto ampio e differenziato, sei prodotti concentrano da soli la metà del nostro export di settore: guida il vino con un peso di ben il 17% in valore sul totale, seguito da formaggi (8%), pasta (7%), prodotti da forno (7%), cioccolata e salumi (entrambi con un’incidenza del 5%). “Grazie alla qualità delle sue produzioni” spiega Emanuele Di Faustino “l’Italia è leader mondiale nell’export di pasta e conserve di pomodoro, dove detiene una market share rispettivamente del 29% e 44%, mentre è seconda nelle esportazioni di vino (quota del 24% per gli spumanti e 21% per i fermi; qui a detenere la leadership è infatti la Francia grazie all’elevato prezzo medio dei propri prodotti – si pensi ad esempio allo Champagne o a vini della Borgogna) e olio extra-vergine di oliva (20%)”.
Tra i Paesi emergenti degni di maggiore interesse si segnalano nel Middle East Israele, Arabia Saudita ed Emirati Arabi; nell’Est Europa Polonia e Romania. “È tuttavia la Corea del Sud il mercato emergente dalle maggiori potenzialità per l’export F&B Made in Italy, grazie ad una economia fiorente e tassi di crescita annui a doppia cifra dell’export alimentare tricolore”.
La sostenibilità traina l'export per l'agroalimentare italiano
Biologico, sostenibilità del prodotto e del packaging, tracciabilità e origine del prodotto: sono queste, secondo le aziende italiane, le leve da sfruttare in futuro per aumentare le esportazioni italiane sui top mercati internazionali. È quanto emerge dall’indagine sviluppata da Nomisma su un campione di 290 aziende italiane del food&beverage all’interno del Progetto ITA.BIO per ICE-Agenzia.
Di tale tendenze beneficeranno sicuramente gli alimenti e bevande con packaging in vetro, “materiale che è ritenuto dai consumatori il più sostenibile e a minor impatto ambientale sia per gli alimenti confezionati (72%), sia per le bevande analcoliche (78%)” – conclude Di Faustino.
Potrebbero interessarti
Economia
L’Italia dell’olio di oliva tiene il mercato dell’Unione europea: export a 103 mila tonnellate
In crescita del 15% il mercato italiano dell’olio di oliva entro i confini dell’Unione europea ma soffre la concorrenza spagnola che torna sulle sue quote di vendita usuali. I mercati di riferimento per l’olio dall’Italia sono Germania, Francia e Spagna
19 novembre 2025 | 15:00
Economia
Conquistare i consumatori con i profumi: gli odori più stimolanti dal punto di vista commerciale
Le vendite aumentano quando nell'aria c'è una fragranza semplice. Un profumo piacevole non è necessariamente un profumo efficace dal punto di vista commerciale
18 novembre 2025 | 14:00
Economia
Il prezzo dell’olio extravergine di oliva italiano scende sotto i 7 euro/kg: chi fermerà la speculazione?
Quanto olio di oliva tunisino vogliamo nazionalizzare prima di fermare la speculazione sull’extravergine 100% italiano? Gli allarmi non sono serviti: i controlli li fanno nelle OP e nelle cooperative, i delinquenti hanno campo libero. La quotazione a 6,3 euro/kg di Ismea Mercati è uno schiaffo all’olivicoltura italiana
18 novembre 2025 | 12:55
Economia
Prezzi in caso per l'ortofrutta italiana: cime di rama giù del 20%
Le attuali dinamiche di mercato mostrano una tendenza in calo, rispetto allo scorso anno, per i prezzi all’ingrosso degli ortaggi, complice il clima mite registrato finora che ha favorito la produzione, generando abbondanza di prodotto ma non stimolato il consumo
17 novembre 2025 | 10:00
Economia
I consumi alimentari delle famiglie nel primo semestre 2025
Nel comparto degli oli e dei grassi vegetali emerge la dinamica positiva delle vendite in volume dell'olio extravergine di oliva favorita dalla riduzione dei prezzi medi in GDO. In crescita spesa e volumi di molti prodotti freschi, in particolare ortaggi e, proteici di origine animale
16 novembre 2025 | 11:00
Economia
Il prezzo dell’olio extravergine di oliva in Spagna sale ancora al 14 novembre: 4,75 euro/kg
La situazione di mercato in Spagna appare ancora incerta, con in prezzo dell’olio extravergine di oliva salito di un euro da settembre ma le quotazioni di olio vergine e lampante sono stabili e molto oscillanti. L’incognita delle importazioni dalla Tunisia
14 novembre 2025 | 11:00