Economia
Cresce il numero dei prodotti italiani di qualità Dop e Igp

Sul fronte della produzione, l'Istat segnala un lieve calo degli operatori e dei produttori. La superficie agricola destinata alla produzione olivicola-olearia e ortofrutticola
26 luglio 2021 | C. S.
Si amplia il numero delle eccellenze nel settore agroalimentare di qualità italiano.
Nel 2019 il comparto Food dei prodotti Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione Geografica Protetta) e Stg (Specialità Tradizionale Garantita) conta 300 prodotti, grazie all’ingresso dell’Olio extravergine di Puglia Igp la cui produzione si estende all’intero territorio amministrativo della regione Puglia.
Il settore Ortofrutticoli e cereali si conferma quello con il maggior numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg (112 prodotti di cui 36 Dop e 76 Igp), seguono i Formaggi (53 prodotti, di cui 50 Dop, 2 Igp e 1 Stg) e l’Olio extravergine di Oliva (47 prodotti, di cui 42 Dop e 5 Igp).
Tra i prodotti di origine vegetale, quasi 105mila ettari di superficie olivicola sono destinati alla produzione dell’Olio Toscano, Olio Terra di Bari e dell’Olio Sicilia. Nel settore degli Ortofrutticoli e cereali primeggia, in termini di superficie, il Fungo di Borgataro e la Mela Alto Adige o Südtiroler Apfel.
I produttori di qualità in Sardegna rappresentano il 22,2% del totale nazionale e gestiscono quasi il 43% degli allevamenti. Tra i prodotti zootecnici cui fa capo il maggior numero di allevamenti si confermano il pecorino romano, il pecorino sardo e l’agnello di Sardegna.
Oltre il 41% dei produttori si trova nelle aree meridionali. Nella sola Sardegna opera il 22,2% del totale dei produttori, seguono la Toscana (14,7%) e il Trentino-Alto Adige (12,8%). La radicata tradizione di queste regioni in alcune produzioni di qualità ha favorito lo sviluppo e l’incremento della loro specializzazione. In Sardegna è particolarmente forte la produzione lattiero-casearia e quasi il 74% dei produttori della regione è attivo nel settore dei formaggi. In Toscana è molto diffusa l’attività olivicolaolearia (dei 12.029 produttori della regione, 10.232 sono nel settore degli Oli extravergine di oliva: pari a circa l’85%) mentre in Trentino-Alto Adige quasi l’89% dei produttori della regione opera nel settore ortofrutticolo.
A conferma della ‘tipicità’ dei territori, gli allevamenti sono presenti soprattutto in Sardegna (42,9% delle strutture), in Lombardia (12,3%) e in Emilia-Romagna (9%).
La superficie agricola è destinata quasi esclusivamente alla produzione olivicola-olearia e ortofrutticola.
Toscana (27,8%), Puglia (20,6%) e Sicilia (13,3%) sono le regioni con la maggior quota di superficie investita in produzioni Dop e Igp rispetto al totale nazionale. All’olio extravergine di oliva è destinato oltre il 95% della superficie utilizzata in Toscana e in Puglia e quasi il 62% in Sicilia (mentre il 36,4% è riservato al settore ortofrutticolo).
Nel 2019 gli operatori certificati nel settore agroalimentare di qualità sono oltre 87.000, in lieve calo rispetto al 2018.
Torna a salire, dopo il calo registrato nell’anno precedente, la quota femminile fra gli operatori.
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