Economia

Indicazioni geografiche: un tesoro europeo che vale 75 miliardi di euro

L'Unione europea promuove le denominazioni: i metodi di produzione tradizionali contribuiscono all'obiettivo di proporsi come standard mondiale anche in termini di sostenibilità. Oltre un quinto del valore di Dop/Igp deriva dalle esportazioni al di fuori dell'Unione europea

20 aprile 2020 | C. S.

Secondo uno studio pubblicato dalla Commissione europea, le vendite di prodotti agroalimentari e di bevande il cui nome è tutelato dall'Unione europea come "Indicazione geografica" (IG) rappresentano un valore di 74,76 miliardi di €. Oltre un quinto di tale importo deriva dalle esportazioni al di fuori dell'Unione europea. Dallo studio è emerso che il valore delle vendite dei prodotti con nome tutelato è in media doppio rispetto a quello di prodotti simili senza certificazione. 

Janusz Wojciechowski, commissario per l'Agricoltura, ha dichiarato: "Le indicazioni geografiche europee rispecchiano la ricchezza e la diversità dei prodotti che il nostro settore agricolo ha da offrire. I benefici per i produttori sono chiari. Possono vendere a un prezzo più elevato a consumatori che cercano prodotti regionali genuini. Le indicazioni geografiche sono un elemento fondamentale dei nostri accordi commerciali. Proteggendo i prodotti in tutto il mondo, ne impediamo l'uso fraudolento dei nomi e preserviamo la buona reputazione dei prodotti agroalimentari e delle bevande europei. Le indicazioni geografiche tutelano il valore locale a livello mondiale."

I prodotti alimentari europei sono noti per essere sicuri, nutrienti e di alta qualità. I metodi di produzione tradizionali contribuiscono all'obiettivo dell'UE di proporsi come standard mondiale anche in termini di sostenibilità della produzione alimentare.

I regimi di qualità dell'UE mirano a proteggere i nomi di determinati prodotti per promuoverne le caratteristiche uniche, legate alla loro origine geografica e alle competenze radicate nella regione. I nomi dei prodotti rientrano nel sistema dei diritti di proprietà intellettuale dell'UE, che li tutela giuridicamente contro imitazioni e abusi. I prodotti agroalimentari e i vini sono protetti come denominazioni di origine protetta (DOP) e indicazioni geografiche protette (IGP), mentre le bevande spiritose sono protette come indicazioni geografiche (IG). L'UE protegge inoltre le specialità tradizionali garantite (STG), che mettono in risalto gli aspetti tradizionali dei prodotti senza un legame con una specifica zona geografica. Il valore delle vendite dei prodotti agroalimentari etichettati come STG ammonta a 2,3 miliardi di €.

Lo studio si è basato su tutti i 3207 nomi di prodotti protetti nei 28 Stati membri dell'UE alla fine del 2017 (alla fine di marzo 2020 il numero totale di nomi protetti è salito a 3 322). Esso conclude che il valore delle vendite dei prodotti con nome tutelato è in media doppio rispetto a quello di prodotti simili senza certificazione. 

Secondo lo studio, vi è un evidente beneficio economico per i produttori in termini di commercializzazione e di aumento delle vendite, grazie all'elevata qualità e reputazione di questi prodotti e alla disponibilità dei consumatori a pagare per ottenere i prodotti autentici.

Queste le principali conclusioni dello studio.

Notevole valore delle vendite: nel 2017 le vendite di indicazioni geografiche e di specialità tradizionali garantite hanno rappresentato complessivamente un valore stimato di 77,15 miliardi di €, ossia il 7 % del valore delle vendite totali del settore alimentare e delle bevande europeo, che nel 2017 era stimato a 1 101 miliardi di €. I vini hanno rappresentato oltre la metà del predetto valore (39,4 miliardi di €), i prodotti agricoli e alimentari il 35 % (27,34 miliardi di €) e le bevande spiritose il 13 % (10,35 miliardi di €). Dei 3 207 nomi di prodotti che risultavano registrati nel 2017 (sia IG che STG), il 49 % era costituito da vini, il 43 % da prodotti agroalimentari e l'8 % da bevande spiritose.

Maggiore vantaggio in termini di prezzo per i prodotti protetti: il valore delle vendite dei prodotti oggetto dello studio è stato in media doppio rispetto a quello di prodotti simili senza certificazione. Il tasso del premio di valore si attestava a 2,85 per i vini, 2,52 per le bevande spiritose e 1,5 per i prodotti agricoli e alimentari.

Una politica autenticamente europea: ogni paese dell'UE produce prodotti il cui nome è protetto a livello dell'UE e che costituiscono il fiore all'occhiello del patrimonio gastronomico tradizionale delle regioni e il motore economico del settore agroalimentare nazionale.

Esportazioni delle indicazioni geografiche: le indicazioni geografiche rappresentano il 15,5 % del totale delle esportazioni agroalimentari dell'UE. I vini continuano ad essere il prodotto più importante, in termini sia di valore complessivo delle vendite (51 %) che di scambi extra-UE (50 %). Gli USA, la Cina e Singapore sono le principali destinazioni dei prodotti a indicazione geografica dell'UE, rappresentando la metà del valore delle esportazioni di prodotti IG.

Per garantire che la politica dell'UE in materia di qualità continui a dare i risultati migliori, dal 4 novembre 2019 al 3 febbraio 2020 è stata condotta una consultazione pubblica online per raccogliere le osservazioni dei portatori di interesse sull'argomento. Tra i risultati principali, è emerso che la maggioranza dei partecipanti alla consultazione ritiene che i regimi di qualità dell'UE generino benefici sia per i produttori che per i consumatori. La relazione di sintesi fornisce un quadro dettagliato delle osservazioni ricevute nella consultazione pubblica.

Potrebbero interessarti

Economia

Il prezzo dell’olio di oliva invariato alla Vigilia di Natale: si muove il mercato dell’extravergine italiano

Proprio nell’imminenza delle Festività si scaldano le contrattazioni sia in Italia sia in Spagna, con volumi in aumento. Quotazioni al momento stabili dell’olio extravergine di oliva italiano in attesa del trend definitivo dell’olio spagnolo a gennaio. Prezzi fatti in Grande Distribuzione per il primo trimestre del 2026

24 dicembre 2025 | 10:00

Economia

Alta disponibilità e prezzi bassi per gli ortaggi della tradizione di Natale

Nel comparto della frutta, le clementine sono le vere protagoniste non solo della tradizione natalizia ma anche dei mercati, grazie a una disponibilità altissima che spinge i prezzi verso il basso. Le lenticchie secche e le patate mantengono quotazioni regolari

22 dicembre 2025 | 12:00

Economia

Gli spumanti italiani servono per i brindisi delle Feste all'estero

In un 2025 complesso, le bollicine nazionali tornano a superare la soglia simbolica del miliardo di bottiglie prodotte e commercializzate, di cui oltre 360 milioni destinate alle Feste tra Natale e, soprattutto, Capodanno

20 dicembre 2025 | 13:00

Economia

Il futuro dell’olio di oliva in Europa: le prospettive produttive al 2035

Addio agli oliveti tradizionali non irrigui per far spazio ai superintensivi. Produzione in aumento in Spagna e Portogallo ma in diminuzione in Grecia e Italia. Il settore reggerà solo grazie alle esportazioni. I consumi interni di olio di oliva previsti in calo

20 dicembre 2025 | 10:00

Economia

Il prezzo internazionale dell’olio di oliva al 19 dicembre: la pioggia frena la discesa delle quotazioni

L’olio extravergine di oliva spagnolo a 4,25 euro/kg, il tunisino a 3,25 euro/kg, il greco a 5 euro/kg e il portoghese a 4,5 euro/kg. Il trend al ribasso si ferma per il rallentamento della raccolta a causa delle piogge. Attesa per i dati produttivi spagnoli di dicembre

19 dicembre 2025 | 11:00

Economia

Giacenze di olio di oliva ai minimi anche nel 2026

La Commissione europea certifica che, con una produzione mondiale in lieve diminuzione, lo stock a settembre 2026 sarà di sole 400 mila tonnellate e un consumo mondiale che supererà le 3 milioni di tonnellate

18 dicembre 2025 | 15:00