Economia

SOLDI IN ARRIVO. DEFINITO IL BUDGET DELLO SVILUPPO RURALE 2007-2013: ALL’ITALIA PIU’ DI OTTO MILIARDI DI EURO

Soldi che dovranno essere spesi anche al di fuori del settore agricolo tradizionale, per poter contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro e nuove imprese nelle zone rurali. Gli obiettivi della crescita e dell'occupazione sono infatti oggi di attualità

16 settembre 2006 | Ernesto Vania

La Commissione europea ha deciso oggi il bilancio annuale dello sviluppo rurale per i 25 Stati membri per il periodo 2007-2013. Questa decisione fa seguito all'accordo raggiunto dal Consiglio europeo sulle prospettive finanziarie nel dicembre 2005.
L'importo che riceveranno i singoli Stati membri è stato fissato in base ai seguenti criteri: a) le somme riservate a determinate regioni nell'ambito dell'obiettivo di convergenza; b) la quota storica per Stato membro della dotazione della sezione Garanzia del FEAOG per lo sviluppo rurale e Leader+; c ) le situazioni ed esigenze particolari giustificate da criteri obiettivi (il Consiglio europeo aveva assegnato importi specifici ad otto Stati membri).
La decisione sarà modificata non appena la Romania e la Bulgaria aderiranno all'Unione. Per questi due Paesi sono disponibili stanziamenti supplementari.

"Ora che gli stanziamenti di bilancio sono decisi, tocca agli Stati membri presentare i loro programmi di sviluppo rurale - ha commentato Mariann Fischer Boel, Commissaria all'Agricoltura e allo sviluppo rurale - I fondi dello sviluppo rurale possono essere usati per migliorare la competitività della filiera agroalimentare e del settore forestale e sono essenziali per il sostegno di progetti ambientali in ambiente rurale. Ma questi soldi possono essere spesi anche al di fuori del settore agricolo tradizionale, ad esempio per contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro e nuove imprese nelle zone rurali. Gli obiettivi della crescita e dell'occupazione sono oggi di attualità: ecco un esempio concreto di come utilizzare il denaro dell'UE per realizzarli.”

E’ l’Italia, dopo la Polonia, il Paese europeo che potrà incassare più fondi europei nel periodo 2007-2013 per l’agricoltura. E’ quanto risulta dal bilancio per i fondi rurali (2007-2013) approvato ieri a Bruxelles dalla Commissione europea.
A Roma vanno 8,292 miliardi di euro dei 77,662 complessivi. Primo beneficiario la Polonia che potrà presentare progetti per 13,230 miliardi di euro. Al terzo posto la Germania con 8,112 miliardi di euro, seguita da Spagna (7,213 mld di euro) e Francia (6,441 mld di euro).

Degli 8,292 miliardi di euro, 3,341 dovranno essere destinati alle regioni di convergenza, quelle del Sud Italia.

I quattro obiettivi principali

Asse 1
Miglioramento della competitività delle filiere agroalimentare e forestale
- la valorizzazione del capitale umano mediante la formazione e la consulenza offerte agli agricoltori e ai silvicoltori;
- il miglioramento e il potenziamento delle infrastrutture per lo sviluppo e l'adattamento dei settori agricolo e forestale;
- il sostegno agli agricoltori che partecipano a sistemi di qualità alimentare;
- l'insediamento di giovani agricoltori;
- il sostegno all'agricoltura di semisussistenza nei nuovi Stati membri in modo da renderla competitiva;
- il sostegno all'innovazione.
Il 10% almeno del contributo comunitario deve essere speso per l'asse 1. Il tasso massimo di cofinanziamento UE è del 50% (75% nelle regioni di convergenza).

Asse 2
Ambiente e spazio rurale:
- indennità a favore degli agricoltori delle zone montane, per compensare gli svantaggi naturali di queste zone;
- indennità nelle zone NATURA 2000;
- misure agroambientali;
- pagamenti per migliorare il benessere degli animali;
- misure a favore della silvicoltura sostenibile.
Il 25% almeno del contributo comunitario deve essere speso per l'asse 2. Il tasso massimo di cofinanziamento UE è del 55% (80% nelle regioni di convergenza).

Asse 3
Migliorare la qualità di vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche
- diversificazione in attività non agricole;
- aiuti per la costituzione di microimprese;
- incentivazione del turismo;
- rinnovamento dei paesaggi;
- servizi di base come strutture per la custodia dei bambini, per permettere alle donne di reinserirsi sul mercato del lavoro.
Il 10% almeno del contributo comunitario deve essere speso per l'asse 3. Il tasso massimo di cofinanziamento UE è del 50% (75% nelle regioni di convergenza).

Asse 4
L'approccio LEADER
Ogni programma deve contenere una componente Leader per realizzare per le strategie di sviluppo locale dei gruppi di azione locale secondo la prospettiva dal basso verso l'alto. Almeno il 5% del contributo comunitario è riservato a LEADER (2,5% nei nuovi Stati membri).

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