Economia

Agricoltura in chiaroscuro: diminuiscono imprese ma aumenta il valore aggiunto

Nel primo trimestre dell'anno l'export tocca i 21,4 miliardi di euro. Ad aprile e a giugno si sono verificati però i primi segnali di cedimento. Stabili il numero di aziende condotte da giovani

03 ottobre 2019 | C. S.

Aumenta il valore aggiunto in agricoltura mentre calano, seppur lievemente, sia gli occupati che il numero di aziende agricole, in un contesto di riduzione anche del trend di crescita delle imprese a conduzione giovanile.

Sono queste alcune delle indicazioni che emergono dal report trimestrale di Ismea: Agrosserva, relativo al secondo trimestre dell'anno.

Più da vicino, sottolinea l'Istituto, il settore primario registra a giugno 2019 un incremento del valore aggiunto dello 0,5% su base annua, segnando tuttavia un lieve arretramento degli occupati, sintesi della flessione di quasi l'1% degli addetti indipendenti e della crescita dello 0,5% di quelli dipendenti. Coerentemente al calo della componente di lavoro indipendente, si registra una riduzione del numero di aziende agricole, circa 744 mila a fine giugno 2019, l'1% in meno sull'analogo periodo dell'anno precedente. Perde slancio anche la crescita del numero di aziende agricole condotte da giovani, +0,2%, dopo il +4,1% del quarto trimestre 2018 e il +2,7% del primo del 2019.

Sul fronte dell'industria alimentare, la prima metà dell'anno ha visto un aumento produttivo del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2018, in decelerazione rispetto a quanto registrato a inizio anno, ma comunque in controtendenza rispetto all'andamento del resto della manifattura (-1,1% l'indice manifatturiero nel complesso).

Guardando alle dinamiche dell'export, si registra, nello stesso periodo, un incremento del 5,5% delle spedizioni all'estero dei prodotti agroalimentari, per un valore che sfiora i 21,4 miliardi di euro. Tuttavia, va evidenziato che, dopo la spinta dei primi tre mesi, ad aprile e a giugno si sono verificati i primi segnali di cedimento. A livello merceologico, l'export cresce per tutti i segmenti, a eccezione di quello della frutta fresca e trasformata, i cui prezzi sono tornati ai livelli normali dopo che le carenze produttive dell'annata precedente avevano indotto un loro aumento. In volume tuttavia diminuiscono le esportazioni dei derivati dei cereali, del florovivaismo, del lattiero-caseario e dell'ittico.Sul mercato interno, infine, cresce nel semestre in esame, la spesa delle famiglie italiane per prodotti agroalimentari.

Un dato che assume ulteriore significato se si considera che il 2018 aveva chiuso con un deciso rallentamento del trend di crescita. I dati sui consumi delle famiglie del Panel Ismea Nielsen, infatti, evidenziano un incremento complessivo della spesa dell'1,1% rispetto allo stesso semestre 2018.

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