Economia 08/08/2019

Mercato e prospettive per i cereali italiani

Mercato e prospettive per i cereali italiani

Lieve ripresa dei raccolti del frumento tenero che dovrebbero raggiungere poco più di 2,8 milioni di tonnellate. I raccolti del duro dovrebbero scendere a circa 4 milioni di tonnellate. In rialzo le quotazioni


La campagna di commercializzazione 2018/19, secondo Ismea, si è chiusa evidenziando una ripresa delle quotazioni all’origine del frumento tenero che si è attestato su una quotazione media di campagna pari a circa 214 euro/t sia sulla piazza di Milano sia di Bologna, in aumento di 13% in entrambe i casi. Tale dinamica è da ricondurre alla flessione dei raccolti e delle scorte mondiali nel 2018. Il prezzo di luglio 2019, mese di esordio della nuova campagna di commercializzazione, risulta invece in calo, attestandosi a 188,67 euro/t a Milano (-12% su giugno) in conseguenza della consistente disponibilità stimata a livello globale per il 2019. I prezzi del frumento duro sono rimasti sostanzialmente stabili durante la scorsa annata, a un valore medio di poco superiore a 230 euro/t; tuttavia, a partire dalla primavera di quest’anno i prezzi hanno cominciato a rivalutarsi su base congiunturale in conseguenza di prospettive poco soddisfacenti per i raccolti nazionali e mondiali per l’anno in corso. A luglio 2019 si conferma la tendenza all’aumento delle quotazioni del frumento duro che raggiungono 237,50 euro/t sulla piazza di Milano (+1,5% su giugno).

I dati ancora provvisori forniti dall’Istat indicano per il 2019 una lieve ripresa dei raccolti del frumento tenero che dovrebbero raggiungere poco più di 2,8 milioni di tonnellate; dinamica da imputare alla crescita dei rendimenti unitari, mentre le superfici rimangono pressoché stabili. Nel caso del frumento duro i raccolti dovrebbero scendere a circa 4 milioni di tonnellate a causa della flessione delle superfici. Per questa produzione le indicazioni ottenute da Ismea da interlocutori privilegiati sono per uno scenario piuttosto differenziato nei principali areali di produzione; ad esempio, in Sicilia orientale le rese dovrebbero essere piuttosto soddisfacenti, al contrario di quanto viene invece segnalato per altri areali dell’isola. Anche in Basilicata e Puglia emergono situazioni piuttosto critiche in alcune zone in conseguenza della forte grandinata dello scorso maggio e comunque anche della persistente piovosità che ha determinato fenomeni di allettamento.

Lo scenario mondiale

I base alle indicazioni dell’IGC, l’offerta mondiale di frumento tenero nel 2019 dovrebbe aumentare di circa il 5% rispetto all’anno precedente raggiungendo 732 milioni di tonnellate. A livello territoriale, la produzione 2019 dovrebbero risultare in netto recupero proprio in quei paesi che lo scorso anno avevano registrato le perdite più consistenti: UE, Russia, Ucraina e Australia. Nello specifico del frumento duro, i raccolti dovrebbero perdere il 4% circa della produzione dello scorso anno con volumi stimati nel 2019 a 36,7 milioni di tonnellate; i cali più evidenti vengono segnalati per Ue (-4,6% per 8,3 mln/t) e Canada (-7% per 5,3 mln/t).

Le più aggiornate indicazioni disponibili sui fondamentali di mercato del frumento evidenziano elementi che potrebbero imprimere un andamento rialzista delle quotazioni della granella del frumento duro e, al contrario, una flessione dei listini della del frumento tenero. Infatti, per la campagna di commercializzazione appena cominciata si prospetta un netto recupero delle scorte di frumento tenero (+5,3% per 266 mln t), mentre quelle del frumento duro dovrebbero scendere a poco più di 8 milioni di tonnellate (-14%).

di C. S.