Economia

QUAL E’ L’ATTEGGIAMENTO DEI VARI SOGGETTI ECONOMICI E QUALI LE LORO ATTESE INFLAZIONISTICHE?

Presentiamo la situazione dell’Italia fotografata dall’Isae. Si registra un clima di fiducia tra i consumatori, motivato da attese più favorevoli per i prossimi mesi. Lo stesso vale per i commercianti. Ma è proprio così?

03 giugno 2006 | Mena Aloia

A maggio l’inflazione in Italia rimane stabile al 2,2% su base annua. Questa la stima preliminare dei prezzi al consumo diffusa dall’Istat.
Come interpretarla?
Qual’è il clima di fiducia dei vari soggetti economici e quali le loro attese inflazionistiche?
Cerchiamo di fare un quadro della situazione utilizzando i dati diffusi dall’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica) nell’ultima settimana.

Iniziamo analizzando il clima di fiducia dei consumatori. L’Isae, in base ad una sua inchiesta condotta su un campione di 2000 intervistati, comunica un aumento, a maggio, dell’indice destagionalizzato di fiducia che sale a 107,6 (dal 106 di aprile). Se si guarda l’indice grezzo l’aumento è ancor più sensibile, si passa da 106,1 a 109,1.
Tale miglioramento sembra essere motivato da attese più favorevoli per i prossimi mesi (il clima futuro arriva a 106,3 da 102,8) sia per quanto riguarda il mercato del lavoro sia per le future possibilità di risparmio.
Migliorano anche i giudizi sulla propria situazione patrimoniale e sul clima economico corrente, pur esprimendo giudizi negativi circa la convenienza sia presente che futura all’acquisto di beni durevoli. Riguardo le intenzioni future di acquisto, è del 71% la quota di quanti affermano di non essere intenzionati ad effettuare alcuna spesa nei prossimi dodici mesi.
Questo recupero di fiducia registrato a livello nazionale si diffonde, però, in modo diverso tra Centro (da 103,5 a 111,1), dove migliora in maniera più marcata, Mezzogiorno e Nord Est (rispettivamente da 105,5 a 107,3 e da 107,6 a 108,8), dove abbiamo un miglioramento più contenuto e Nord Ovest, dove si registra addirittura un peggioramento (da 109,2 a 107,2).
Nel complesso, comunque, ci troviamo di fronte ad un diffuso clima di fiducia che sembra interessare non solo i consumatori, ma anche le imprese del commercio al dettaglio.

Secondo un’altra inchiesta Isae, condotta su un panel di circa 1000 imprese della piccola e grande distribuzione, in aprile il clima di fiducia dei commercianti migliora. L’indice sale da 103,9 di marzo a 109,2.
Positive sono risultate le valutazioni sull’andamento corrente e futuro degli affari.
Disaggregando, però, i risultati per tipologia distributiva, tra piccola e grande distribuzione, si nota che il miglioramento del clima di fiducia è più accentuato nella distribuzione tradizionale, mentre, quando si parla di attese sull’andamento delle vendite i più “fiduciosi” risultano essere gli operatori della grande distribuzione.

Per quanto riguarda, invece, la dinamica inflazionistica, nei consumatori aumenta la consapevolezza di un rallentamento dell’inflazione passata, ma vi sono timori di aumento per i prossimi dodici mesi.
Diminuiscono, cioè coloro che ritengono i prezzi “molto” o “abbastanza” aumentati (si è passati rispettivamente dal 21 al 18% e dal 44 al 43%) ed aumentano le quote di quanti ritengono i prezzi “poco aumentati” o “stabili” (rispettivamente dal 16 al 18% e dal 18 al 19%).
Restano, in ogni caso, così come era avvenuto nel mese di aprile, le preoccupazioni sull’andamento dell’inflazione nei prossimi dodici mesi. Qui influiscono i continui rincari dei carburanti e delle tariffe energetiche.
Ma le preoccupazioni dei consumatori sembrano essere smentite dai giudizi dati sia dagli imprenditori che producono beni finali destinati al consumo sia dalle imprese del commercio.

Entrambe le categorie dichiarano, nelle interviste, di non essere intenzionati ad effettuare aumenti dei prezzi, almeno nei prossimi tre mesi.
Tendenza che sembra essere avvalorata anche dalle previsioni che l’Isae ha fatto per l’Italia nel 2006 e 2007.
L’inflazione, si legge nella nota mensile del 30 maggio scorso, si dovrebbe collocare al 2,2% nel 2006 e al 2% nel 2007.

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