Economia
Ostaggio della grande distribuzione
I marchi privati, in mano alle catene distributive, dominano nel mercato dell'olio d'oliva in Spagna con quote del 70-80%, allineandosi a quanto accade a livello internazionale. Anche le aziende affermate faticano e le coop di produttori scoprono che produrre per i private label non conviene
07 maggio 2011 | Ernesto Vania
E' guerra aperta tra il mondo della produzione e quello della distribuzione ma in Spagna chi ha il coltello dalla parte del manico è la GDO con i suoi marchi privati che dominano il mercato con il 70-80%, tanto da soffocare anche marchi importanti come Carbonell, La Española o Coosur.
La crisi economica ha ulteriormente intensificato questa tendenza.
I consumatori sono alla ricerca di prodotti a buon mercato, dicono gli esperti. Poi c'è il fatto che oggi i private label sono migliorati, arrivando alivelli di qualità ormai paragonabili a quelli dei noti marchi commerciali.
Di fronte a questo scenario sembra probabile che si formi una sorta di santa alleanza tra i produttori e i distributori spagnoli volto a limitare lo strapotere della GDO, anche impegnandosi a produrre oli di fascia bassa che così possano competere con i private label.
Una strategia dettata dalla consapevolezza, evidenziata da numerosi studi, che, finita la crisi economica, gli spagnoli continueranno a comprare prodotti di fascia medio bassa e tenderanno ad affezionarsi ai private label.
La sfida competitiva deve essere lanciata ora anche alttraverso un'evoluzione della qualità ma anche del packaging e trovando nuovi caratteri di originalità per i loro prodotti.
Si tratta di un passo obbligato dopo che sono emerse le difficoltà di far rendere convenientemente società, controllate dalle grandi coop di produttori, che proponessero, sul mercato nazionale e internazionale, il confezionamento di private label.
Come hanno recentemente ammesso dalla cooperativa Hojiblanca, i risultati economici dell'attività solta con le catene di distribuzione Carrefour, Dia e Erosk non sono soddisfacenti tanto da pensare a una chiusura dell'attività di confezionamento provate label.
Potrebbero interessarti
Economia
Verso il record di giacenze di cereali nel mondo
Le scorte globali di cereali si espanderanno del 5,7% a un livello record di 916,3 milioni di tonnellate. Si prevede che il commercio internazionale del grano crescerà in modo robusto, grazie alle maggiori importazioni dall'Asia, mentre il commercio globale di riso dovrebbe diminuire leggermente
10 novembre 2025 | 10:00
Economia
Nessuna corsa alla raccolta delle olive: giacenze ai minimi nel centro-nord Italia, in rialzo al sud
L'olio extravergine di oliva italiano non c'è. Rispetto all’annata di scarica del 2024, le giacenze sono salite solo dell’8,7% a ottobre. In confronto a settembre giacenze quasi invariate in Umbria, Marche, Lazio e Liguria. Balzo soprattutto in Puglia, Sicilia e Calabria
10 novembre 2025 | 09:00
Economia
Il prezzo dell’olio di oliva spagnolo al 7 novembre: sale ancora l’extravergine a 4,6 euro/kg
La quotazione dell’olio extravergine di oliva spagnolo di buona qualità sale oltre i 5,2 euro/kg, portando il differenziale con l’extravergine italiano ai minimi da due anni. Uno scenario impensabile ma le relazioni tra i due mercati esistono
07 novembre 2025 | 14:00
Economia
Le private label dominano il mondo biologico
Il biologico conferma il suo ruolo strategico nella transizione agroecologica e una notevole resilienza. L'80% delle vendite alimentari è in Gdo, mentre per il bio la quota della Gdo è ben al 64%
07 novembre 2025 | 09:00
Economia
Crolla il prezzo dell'olio di oliva italiano: al 4 novembre scende a 8 euro/kg a Bari
Non c'è alcuna giustificazione economica a un'ondata ribassista per l'olio extravergine di oliva italiano. Gli attuali 8 euro/kg per l'olio extravergine di oliva italiano sono frutto di un'ondata speculativa organizzata, con manovre al limite della legalità
04 novembre 2025 | 14:35
Economia
Addio alle bottiglie di vino sopra i 100 dollari
Secondo l'IWSR il calo delle vendite di alcolici di fascia alta è una flessione più ciclica che strutturale e nei prossimi cinque anni si prevede un ritorno alla crescita. Il duty free è emerso come uno dei pochi punti positivi
04 novembre 2025 | 09:30
Romano Satolli
07 maggio 2011 ore 13:59Da diversi anni che sostengo la tesi che con la diffusione dei private label, i produttori diventano ostaggi della GDO. Ostaggi totali quando il consumatore perde qualsiasi riferimento con il vero produttore, il quale diventa uno semplice strumento nelle mani della GDO, che potranno imporre i prezzi e le condizioni di fornitura, minacciando di rivolgersi ad altri fornitori. Un pericolo soprattutto per i produttori più piccoli che dovranno accettare supinamente tutto quello che impone loro la GDO.