Economia
Consumi di prodotti bio in crescita
I motivi d'acquisto sono prevalentemente legati alla volontà di evitare i rischi dei residui dei pesticidi chimici di sintesi ma è anche forte la consapevolezza ecologica
07 maggio 2011 | R. T.
I dati provenienti dal Panel famiglie Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) per il primo bimestre 2011 confermano una crescita di consumi di prodotti biologici che dura ininterrottamente da 9 anni.
Dalle rilevazioni risulta che nei mesi di gennaio e febbraio 2011 gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati nella grande distribuzione sono aumentati del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Super e ipermercati (nei quali le vendite di prodotto biologico valgono circa 500 milioni) non costituiscono tuttavia il principale canale distributivo, né quello con la crescita maggiore. I punti vendita specializzati (oltre 1.100 negozi e supermarket biologici in tutta Italia, oltre 2.500 agricoltori con vendita diretta, alcune centinaia di mercatini, oltre 300 ristoranti, ecc.), infatti, non solo registrano un volume di vendite più elevato, ma un tasso di crescita addirittura superiore.
“Un comparto che da 9 anni fa registrare una crescita sempre più evidente – commenta Paolo Carnemolla, presidente di FederBio - Nonostante la crisi, il consumo di prodotti biologici sembra inarrestabile: già nel 2010 le vendite di prodotti biologici nella grande distribuzione erano aumentate dell’11,6%, mentre per il mercato alimentare nel suo complesso si era registrato un calo dell'1,6%. Anzi, in piena crisi economica globale, il tasso di crescita è aumentato, superando i pur ottimi risultati del 2009 (+ 6,9%) e del 2008 (+5,2%). Va inoltre sottolineato che nel canale specializzato, che presenta un’offerta interamente biologica che ormai supera i 4.000 prodotti, dal 2008 l'incremento annuale è sempre stato ancora più brillante, tra il 15 e il 20%”.
È curioso inoltre tracciare il profilo del consumatore bio, che non rappresenta più una nicchia ristrettissima: più di sette italiani su dieci ormai acquistano almeno qualche prodotto biologico. Secondo le rilevazioni del progetto di ricerca InterBio, il 53,8% dei consumatori che frequenta i negozi specializzati ha un diploma di scuola media superiore (contro una media nazionale del 39.8%) e ben il 33.7% ha una laurea (contro il 12.8% della media nazionale). Più di un terzo (il 35.6%) ha tra i 36 e i 45 anni, più di un quarto (27.3%) ha tra i 46 e i 55 anni.
I nuclei familiari che acquistano biologico hanno prevalentemente 4 o più componenti (41.7%, contro una media nazionale del 19%) o tre (27.7%): è quindi significativa la quota di famiglie con figli. I nuclei di 2 componenti sono il 23%, i single soltanto l'8% (contro il 24.9 di media nazionale).
Acquista soltanto (o quasi) prodotti biologici il 31.3%, mentre ne acquista "molti" il 49.1%.
I motivi d'acquisto sono prevalentemente legati alla volontà di evitare i rischi dei residui dei pesticidi chimici di sintesi (acquista per motivi legati alla salute ben il 78.4%), ma è anche forte la consapevolezza ecologica (è guidato da motivi legati alla necessità di tutelare l'ambiente dall'aggressione dell'agricoltura convenzionale e delle sue sostanze chimiche il 16.4%).
È stata inoltre fatta un’indagine sul reddito dei consumatori di biologico nei supermercati: per il 39.7% è superiore alla media nazionale, ma per il 28.2% è inferiore. L'alimentazione con prodotti biologici non è quindi una scelta limitata ai ricchi, ma un comportamento trasversale per tutta la società italiana.
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