Ambiente
Creata e donata da Rose Barni una rosa per celebrare l’impegno degli infermieri durante il Covid
Si tratta di una rosa a cespuglio a mazzi, ottenuta ibridando altre rose. Una pianta molto forte e resistente, che non crea fiori singoli, ma appunto a mazzi
13 maggio 2024 | C. S.
Un rosso vellutato, simbolo della vita, per una pianta forte e tenace, in grado di produrre grandi mazzi di infiorescenze, a indicare l’importanza del fare squadra e dello stare insieme. Sono le caratteristiche della rosa “La Cura®”, marchio depositato presso l’ufficio marchi e brevetti della Camera di Commecio di Pistoia, creata da Rose Barni per essere donata ufficialmente all’Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia in occasione degli eventi organizzati (domani a Pistoia e lunedì a Firenze) per la Giornata internazionale dell’infermiere
«Creare una nuova rosa richiede un lavoro lungo e articolato – spiega Beatrice Barni, cotitolare, insieme al cugino Vittorio Barni, dell’azienda Rose Barni – e anche “La Cura®” non ha fatto eccezione. Siamo partiti quattro anni fa, nell’estate del 2020, in pieno Covid, da un’idea dell’infermiere Francesco Branchetti, che venne al vivaio e ci chiese se fossimo disponibili a celebrare con un fiore l’impegno eccezionale della categoria nel periodo pandemico. Abbiamo subito accolto la richiesta con entusiasmo e lavorato a un nuovo ibrido che potesse riassumere le caratteristiche della professione infermieristica. Si tratta di una rosa a cespuglio a mazzi, ottenuta ibridando altre nostre rose. Una pianta molto forte e resistente, che non crea fiori singoli, ma appunto a mazzi, un po’ a simboleggiare il lavoro di squadra essenziale in sanità. I fiori sono poi di colore rosso, a simboleggiare la vita: un rosso scuro nella fasa del boccio, che poi vira sul chiaro, con toni vellulati».
Domani e lunedì, rispettivamente a Pistoia e Firenze, in occasione degli eventi organizzati dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia per la Giornata internazionale dell’infermiere (che si celebra il 12 maggio) due piante di rosa verranno consegnate agli iscritti più giovani: a Giulia Mastripieri (classe 2002) per Pistoia e a Gabriele Federici Orsini (2001) per Firenze. Saranno poi loro a darle ai direttori infermieristici che le collocheranno in due strutture sanitarie, una a Firenze e una a Pistoia. Nella loro sede finale, le rose saranno accompagnate da una targa che ne ricorderà il significato, offerta dall’azienda Più Carattere Diani Ubaldo di Diani Daniele, con sede a Casalguidi (Pistoia).Successivamente, Rose Barni, offrirà gratuitamente altri esemplari per garantire la creazione di due aiuole.
«Ringraziamo Rose Barni per questo dono prezioso – ha dichiarato David Nucci, presidente di Opi Firenze-Pistoia – che è destinato a restare e a fiorire, non solo nei due ospedali che riceveranno in dono le rose, ma in tanti altri giardini, a ricordo dell’impegno straordinario degli infermieri nel periodo del Covid». La rosa entrerà e resterà infatti nel catalogo di Rose Barni, che da fine ’800 si arricchisce costantamente di nuovi esemplari.
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