Ambiente

GLI INCENDI HANNO DEVASTATO PIU’ DI CENTOMILA ETTARI. RISPETTO ALL’ANNO SCORSO AUMENTANO IL NUMERO DI ROGHI E LA SUPERFICIE PERCORSA DALLE FIAMME

Situazione ancora critica al Sud: la Calabria, con 1.484 incendi, e la Campania, con 1.479 incendi, sono le regioni più colpite dalle fiamme. In Abruzzo e in Calabria le più estese superfici boscate

01 settembre 2007 | C S

Dal 1 gennaio al 26 agosto 2007 si sono verificati complessivamente 7.164 incendi boschivi che hanno percorso 112.740 ettari, di cui 53.698 boscati e 59.042 non boscati.
Rispetto allo stesso periodo del 2006 quando i roghi erano stati 4.270, si assiste ad un aumento del 70% del numero degli incendi. In aumento (+250%) anche la superficie totale percorsa dalle fiamme che passa da 32.566 ettari del 2006, agli attuali 112.740. La superficie boscata andata in fumo è notevolmente aumentata (+330%) rispetto alla superficie rilevata nello stesso periodo del precedente anno (12.621 ettari del 2006 contro i 53.698 del 2007), aumenta del 200% anche quella non boscata (19.945 ettari del 2006 contro i 59.042 del 2007).

Dai primi giorni del mese di Luglio c’è stato un aumento delle temperature e l’ingresso nella fase critica estiva. Basti pensare che nel periodo dal 13 al 19 agosto 2007 si sono verificati circa 636 incendi contro i 250 dello stesso periodo del 2006. In forte aumento anche la superficie totale percorsa dal fuoco: 6.636 ettari del 2007 contro i 2.446 del 2006.
Una situazione d’emergenza che non fa sicuramente abbassare la guardia al Corpo forestale dello Stato impegnato come sempre nelle attività di prevenzione, sensibilizzazione e contrasto del fenomeno.

Le Regioni e gli incendi
La mappa dei roghi identifica la Calabria come il posto “più caldo” d’Italia nel periodo 1 gennaio – 26 agosto: 1.484 incendi. Seguono la Campania (1.479), la Toscana (533), il Lazio (532), la Sardegna (511), la Puglia (402), il Piemonte (323), la Basilicata (318), la Sicilia (280), l’Abruzzo (225), la Liguria (216), il Molise (212), la Lombardia (158), l’Umbria (112), l’Emilia Romagna (101), le Marche (98), il Veneto (90), il Friuli Venezia Giulia (61), il Trentino Alto Adige (23) e la Valle d’Aosta (6).
In Abruzzo si è avuta la più estesa superficie boscata percorsa dal fuoco (7.792 ettari). Seguono: Calabria (7.550), Sardegna (6.507), Puglia (6.440), Campania (5.591), Marche (4.907), Lazio (3.728) e Sicilia (2.598).
Per quanto riguarda la superficie media degli incendi (ha/incendio), è ancora l’Abruzzo a far registrare i numeri più alti: 90,5 contro una media nazionale di 15,7.
La Valle d’Aosta con appena 6 roghi, è stata la regione con le minori superfici totali colpite dalle fiamme: 6 ettari.

L’incendio boschivo, sia doloso che colposo, è un delitto contro la pubblica incolumità, e come tale, è perseguito penalmente. Chi provoca un incendio è punito con la reclusione da 4 a 10 anni. Se l’incendio è cagionato per colpa, la pena è la reclusione da 1 a 5 anni. L’attività investigativa volta alla prevenzione, all’accertamento e all’ individuazione dei responsabili viene assicurata dal Corpo forestale dello Stato attraverso il NICAF, Nucleo Investigativo Centrale Ambientale e Forestale, il NIAB, il Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi e il NIPAF, Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, in ambito provinciale.
Al 26 agosto 2007 i comandi territoriali del Corpo forestale dello Stato hanno denunciato 261 persone per il reato di incendio boschivo: 8 gli arrestati e 253 le persone denunciate a piede libero. Quattro arresti sono stati effettuati nella provincia di Latina, uno a Roma, uno ad Alessandria, uno a Catanzaro ed un altro a Cosenza. Per quanto riguarda il numero delle vittime, sono 16 le persone che hanno perso la vita a causa degli incendi.

Fino al 26 agosto 2007 i reati di incendio boschivo identificati risultano essere per il 92% di natura colposa e per l’8% di natura dolosa.
Per quanto riguarda gli incendi colposi, le principali motivazioni sono da ricercare nella cattiva conduzione delle attività agricole e forestali, nel cui ambito si fa ancora spesso ricorso al fuoco per pulizie ed eliminazione di residui vegetali (56%) e per ripulitura di incolti (14%).
Tra gli incendi dolosi, invece, la motivazione più ricorrente è quella che attiene alla ricerca di un profitto.
Tra le 261 persone denunciate all’Autorità Giudiziaria per il reato di incendio boschivo il 21% proviene dalla Toscana, il 15% dal Piemonte, il 10% dalla Lombardia e dalla Calabria, il 7% dalla Liguria, il 6% dal Lazio, il 5% dall’Emilia Romagna, il 4% dal Molise, dalla Puglia, dall’Umbria, dal Veneto e dall’Abruzzo, il 3% dalle Marche, il 2% dalla Campania e l’1% dalla Basilicata.
Il 49% delle persone denunciate per il reato di incendio boschivo ha un’età compresa tra i 51 e i 70 anni. Si tratta soprattutto di pensionati (38%) e operai (13%) e nel 91% dei casi sono residenti nella stessa provincia dove viene commesso l’illecito, mentre il restante 9% proviene da altre province. L’87% delle persone denunciate per il reato di incendio boschivo risultano essere incensurate, mentre il 13% hanno a carico dei precedenti penali.

Da 7 anni, da quando è stato introdotto il reato di incendio boschivo, il Corpo forestale dello Stato ha inoltre realizzato un sistema di rilevazione delle aree incendiate, che è a disposizione degli enti locali che lo richiedano.
Si tratta di un’applicazione del Sim (Sistema informativo della montagna) accessibile oggi attraverso Internet (www.simontagna.it) con il quale è stato perimetrato dai Forestali, tramite tecnologia Gps, un numero crescente di incendi negli ultimi anni e la quasi la totalità di quelli sviluppatisi nel 2006. Tutte le informazioni sulla proprietà, dalla particella catastale al nome dell’intestatario, all’uso del suolo, sono così immediatamente disponibili.

Fonte: CFS

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