Ambiente 13/10/2012

Partire dal basso. Per salvare il territorio

Partire dal basso. Per salvare il territorio

Una corsa contro il tempo per cercare di recuperare bellezza e funzionalità del paesaggio. In Liguria l’associazione TreeDream sta cercando di unire gli agricoltori per elevarli al ruolo di custodi attivi del paesaggio


Non una, ma tante adesioni. I promotori non desistono. Già ne avevamo dato notizia quando l’associazione si era costituita, ma ora, gli aderenti a TreeDream non si fermano alle sole parole e così, oltre a riunirsi un po’ ovunque nella Liguria degli oliveti terrazzati, per raccogliere pareri, proposte e impegno in prima persona, si spingono, partire dal basso a trovare un riscontro anche istituzionale, con una lettera aperta al governatore della Regione Liguria Claudio Burlando.

L’ampia lettera programmatica mette in evdenza le ragioni che muovono i soci a reagire allo stato di decandenza dei territori rurali, con gli esiti che possiamo ben immaginare e i rilievi della cronaca in occasioni di frane e devastazioni.

A dare maggiore impulso all’iniziativa un articolo apparso sulle pagine del Corriere della Sera in cui Burlando ha pensato di sostenere i ragazzi per recupeare i suoli agricoli e riportarli alle coltivazioni di un tempo.

Ecco, a beneficio dei lettori di Teatro Naturale, uno stralcio della lettera aperta al presidente della Regione Liguria Claudio Burlando.

 

Appello al Presidente della Regione

 

Sig. Presidente Lei ha il potere di aiutarci.

Le chiediamo, col cuore in mano, a nome degli olivicoltori che hanno avuto fiducia in noi: ci aiuti! Aiuti la Sua terra!

I nostri contadini si lamentano di spendore quasi più in carte burocratiche che in investimenti produttivi: ci liberi da queste catene!

Impegnati come sono in una sorta di guerra per la sopravvivenza, i contadini hanno l’improrogabile necessità di operare in una situazione di somma urgenza che, legittimamente, deve vedere allentati tanti vincoli burocratici ed amministrativi.

Come insegnava magistralmente Jean Guitton in Nuova arte di pensare, l’errore è sempre quello della sottile metamorfosi di un metodo ad un sistema: si pensano leggi sacrosante in un certo ambito e poi si fa di questi metodi un sistema normativo, una dottrina, oltrepassando il limite.

E’ oltre il limite del ragionevole, ad esempio, pensare di applicare norme come quelle dei cantieri civili ed edili (norme giuste in quell’ambito), alla ricostruzione dei muri a secco montani.

La ragionevolezza, invece, richiederebbe piuttosto regole e controlli da parte della stessa comunità, sola detentrice di un “sapere locale” (la cui efficacia è comprovata da un millennio di storia).

Sig. Presidente ci aiuti!

Può aiutarci, innanzitutto, facendo estinguere i tanti ostacoli che ci impediscono di essere noi stessi.

Anche i nostri contadini, infatti, come quelli drammaticamente descritti da Vandana Shiva (nel libro Il bene comune della Terra) si ”sono resi conto di aver perduto il controllo del proprio destino” (pag. 88).

Al riguardo, molte cose sono davvero difficili da scrivere e da spiegare.

Ad esempio, in montagna ci si aiuta l’un l’altro: nei periodi “forti” ci si aiuta tutti.

Per le leggi di controllo del lavoro è allora facile cadere in situazioni al limite della legalità: il contrasto è con una mentalità imperante che non crede più alla gratuità (e forse neanche più al senso dell’onore dei contadini).

Il contadino, invece, non si è mai arreso ad una concezione ideologica e disumana che impone una visione mercantile dei rapporti umani, come non si è mai arreso ad una concezione delle pubbliche istituzioni quali detentrici di un potere che troppo spesso esibiscono abusandone, proprio come gli antichi padroni romani esibivano la sferza ai loro schiavi.

Presidente, l’iniziativa di TreeDream che abbiamo denominato Save the Roots sembra avere una forza dirompente: di fronte all’urgente necessità di salvare un patrimonio creato in centinaia d’anni di lavoro dei loro avi, i contadini dell’alto ponente ligure iniziano a riunirsi tra di loro, discutono e lavorano per un fine comune, con l’obiettivo di far conoscere al mondo le qualità eccelse e uniche dell’olio che deriva dalle olive da loro coltivate e di far risorgere a nuova vita le loro terre.

Come Lei sa, l’odierna rete di comunicazione (web) ci ha finalmente permesso di riappropriarci di forme di comunicazione antichissime. Abbiamo così opportunità che le generazioni precedenti neppure sognavano. Da questa constatazione prende spunto la nostra audace iniziativa: il resto di una tradizione millenaria, consapevole del valore del proprio messaggio, decide di rivolgersi direttamente al mondo, affidando al messaggio la speranza condivisa dalla propria comunità.

Nel nostro sforzo comunicativo – che è ora condotto come Lei certo immagina con mezzi molto limitati, anche se sostenuto dalla fede indomita di una comunità che si è finalmente ritrovata in un sogno comune - chi, più di Lei, Presidente della nostra bella Liguria, può aiutare TreeDream?

Flavio Lenardon

Presidente di TreeDream

 

di Maria Carla Squeo

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Commenti 2

massimiliano ghironi
massimiliano ghironi
15 ottobre 2012 ore 12:58

mi permetto di segnalare un'iniziativa che potrebbe interessare, visto che ha come tema l'agricoltura conservativa, in particolare l'olivicoltura e la viticoltura:
MARTEDì 16 OTTOBRE A PARTIRE DALLE ORE 9.00
"Prima Giornata Nazionale sulla Meccanizzazione della Viticoltura e Olivicoltura Conservativa" presso il CENTRO SOCIALE DEL COMUNE DI CASTELNUOVO MAGRA, Loc. MOLICCIARA VIA CARBONE 1
Organizzata nell'ambito del Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia – Francia Marittimo 2007 - 2013 PROGETTO STRATEGICO “MARTE +”
Sarà l'occasione per vedere macchine adatte ai nostri territori liguri (io sono un dipendente della Regione Liguria) sui quali, nelle quattro Province, abbiamo già svolto giornate dimostrative inerenti a diverse operazioni colturali.
Nella Provincia della Spezia MERCOLEDI' 17 verrà svolta una giornata dedicata alla raccolta meccanizzata delle olive ed alla potatura e gestione residui nella vite in un'azienda agricola nel Comune di Sarzana.
Speriamo che gli agricoltori possano sfruttare questa possibilità che vede un po' tuttta la filiera della meccanizzazione presente, dai rivenditori ai tecnici fino all'Università di Firenze.
Un saluto dalla Liguria di Levante
Massimiliano

andreina marenco
andreina marenco
13 ottobre 2012 ore 21:34

Sacrosanta lotta ma..un nome italiano non si poteva trovare?