Mondo Enoico

Il vino è tanto prezioso da essere datato come una reliquia

Un test finora appannaggio dell’archeologia entra nel mondo vitivinicolo. Per scoprire l’annata di una preziosa bottiglia si può fare il test della datazione al carbonio 14

27 marzo 2010 | Ernesto Vania

Truffatori attenti perché la vostra ora è scoccata.
Se fino a ieri era possibile spacciare come vino d’annata storica una semplice bottiglia di ottimo vino, oggi sarà più difficile.

Grazie ai risultati di una ricerca svolta da Graham Jones, dell’Università di Adelaide in Australia, e presentata all’annuale convegno dell’American Chemical Society (ACS), è infatti possibile effettuare un test di datazione al carbonio 14 simile a quello utilizzato per stabilire l’età dei reperti archeologici.

Il carbonio 14 è un isotopo radioattivo del molto più abbondante carbonio 12 e si trova in atmosfera naturalmente in piccole quantità per una reazione dei raggi cosmici con l'azoto, ma i test atomici condotti in tutto il mondo negli anni '50 ne hanno alzato il livello, che ha iniziato ad abbassarsi solo dopo il 1963, anno in cui sono stati banditi.
“Tracce di carbonio radioattivo vengono intrappolate dall'uva attraverso la CO2 atmosferica - spiega Graham Jones, uno degli autori - e trasformate in alcol e altri composti. Sulla base della quantità di carbonio 14 trovato nel vino si può quindi risalire all'annata”.

I ricercatori australiani hanno testato il loro metodo sull'alcol presente in 20 bottiglie datate dal 1958 al 1997, riuscendo a sbagliare al massimo di un anno, e ora stanno verificando la possibilità di utilizzare anche altri composti, come i fenoli o l'acido tartarico, per affinare ulteriormente la misura.

Lo strumento necessario per l'analisi è uno spettrometro di massa, abbastanza comune nei laboratori chimici.

“Quello di smascherare i falsi è un problema crescente, perché ormai i vini pregiati vengono usati come forma di investimento - continua Graham Jones - le case d'asta si stanno attrezzando con sigilli speciali ed etichette hi-tech, ma il nostro metodo può essere quello più indicato per scoprire la vera annata di un vino”.

La falsificazione delle etichette è veramente un problema degno di nota in questo campo: si stima che addirittura il 5% delle bottiglie di grande pregio vendute sul mercato sia in realtà di valore molto inferiore.

Considerando che certe annate e certi vini vengono considerati veri e propri investimenti finanziari ovvio che chi è disposto a sborsare migliaia e migliaia di dollari per una bottiglia voglia avere certezze.

Stiamo esagerando? Beh, provate a chiedere all’imprenditore cinese che si è aggiudicato 27 bottiglie di Romanée Conti di cui dodici del 1978, due del 1961, 1966 e 2003, e una delle annate 1981, 1990, 1992, 1995, 1999, 2001 e 2002, per la cifra record di 500 mila dollari.