Mondo Enoico

Le grandi performance dei vini spumeggianti d'Italia fanno bene al comparto

Nuovi risultati di ricerche e sperimentazioni in campo viticolo ed enologico per una categoria di vini che punta a traguardi sempre più importanti. Il resoconto del terzo simposio di Valdobbiadene secondo Giampietro Comolli

24 maggio 2008 | Giampietro Comolli



Valdobbiadene sempre più la Cernobbio dei vini Spumanti. Il Forum delle Bollicine rappresenta il cotesto nazionale per confrontarsi su tematiche di attualità, per informare e formare, per parlare di metodi produttivi e di peculiarità tipologiche diverse, per creare cultura, per diffondere una mentalità di consumo moderna e giovane, per sfatare luoghi comuni, per presentare ricerche tecniche sulla qualità dei vini e per offrire garanzie e certezze di tutela ai consumatori.

Il terzo Simposio, a Valdobbiadene dal 9 al 10 maggio scorso, ha riproposto un parterre di illustri docenti nazionali per illustrare le novità nel campo viticolo, enologico, economico e legislativo. Tre grandi moderatori come Angelo Costacurta direttore del Cra di Conegliano; Aureliano Amati docente all’Università di Teramo; Vasco Boatto direttore Cirve Università di Padova.

Diversi i telegrammi di buon lavoro pervenuti dal direttore generale Oiv Federico Castellucci al commissario Ue Ficher Boll, dal direttore generale del Ministero Politiche Agricole Giuseppe Ambrosio al direttore generale Ispettorato Controllo Qualità Laura La Torre e all’ ex sottosegretario Guido Tampieri, presente nelle precedenti edizioni, e i saluti degli invitati dalla preside dell’Istituto G.B. Cerletti Damiana Tervilli a Stefano Soligo di Veneto Agricoltura, da Amedeo Gerolimetto di Veneto Sviluppo a Giovanni Follador presidente Unpli Regione Veneto e a Piero Meregalli direttore Icq di Conegliano.

La sessione viticola si è concentrata su due temi: la climatologia e la qualità delle uve.
Alberto Vercesi per il Pinot Nero dell’Oltrepo Pavese e Diego Tomasi per il Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano hanno evidenziato come le “scottature” degli acini per forti e prolungate esposizioni al sole soprattutto nel periodo post-invaiatura comportano un minore accumulo di aromi terziari nobili e di conseguenza vengono meno alcuni fattori caratterizzanti certe “ bollicine” che puntano su questi elementi come peculiarità distintiva e di valore. Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio di tutela del Prosecco doc Conegliano Valdobbiadene, ha posto l’accento su come sia determinante un controllo e una certificazione per qualificare anche l’immagine di un vino.

Anche Luca Rolle, nel parlare di un altro nobile vitigno come il Brachetto d’Acqui, ha sottolineato l’influenza della tecnica di coltivazione e vinificazione per risolvere le problematiche e per soddisfare la “passione” nel produrre. Raffaele Lovino ha portato l’esperienza sperimentale sulla spumantizzazione di vitigni della Regione Campania, dall’Asprinio al Biancolella accennando alla novità di presa di spuma per il Negroamaro della regione Puglia.

Alessio Giacomini e Viviana Cocich sono entrati nel campo della genetica e della ricerca sperimentale della composizione dei lieviti come ulteriore fattore per risolvere i diversi problemi che si prospettano per le condizioni dell’uva e per i metodi naturali di vinificazione dei vini spumeggianti.
Fabio Pezzi e Giuseppe Arfelli, docenti a Bologna e a Teramo, hanno aggiornato i tecnici e i produttori sulle nuove metodologie post-raccolta meccanica delle uve per dare sempre più garanzie di “qualità reale”.

Il Forum attribuisce un significato fondamentale agli incontri tematici nazionali e internazionali che vanno oltre i confini della degustazione e dell’assaggio – come oramai sono organizzati in tutti i territori produttivi - puntando ad una funzione superpartes istituzionale e nazionale, anche supporto tecnico e istituzionale alle imprese spumantistiche.

La sessione enologica-economica ha centrato i temi sulla necessità di qualità e immagine, di dati certi produttivi e di analisi delle richieste del consumatore e di valore del prodotto negli abbinamenti e consumi dei vini spumeggianti nazionali. Roberto Miravalle e Nichi Stefi hanno aperto la sessione con due forti comunicazioni: l’avvio del primo Master nazionale esclusivo ed unico riservato ai tecnici spumantistici e, secondo il noto regista televisivo e curatore della guida Veronelli editore, l’importanza che la tutela in senso lato serva anche per dare corretta informazione al consumatore senza devianze e senza personalismi perché manca una volontà condivisa e politica di far funzionare meglio il mondo spumantistico italiano.



La professoressa Christine Mauracher dell’Università di Venezia ha puntato il dito, nella sua relazione statistica, sulla difficoltà di reperire dati certi, di parametri analitici e di calcolo uniformi e sulla diffusione e uso di dati diversi.
Parlare di qualità e di tutela, di controlli e di aspetti innovativi tecnici e di comunicazione, di uso del web come strumento di conoscenza e di identità certa dei vini, questi sono gli obiettivi del Simposio Tecnico del Forum: una precisa conoscenza tecnica è basilare per diffondere la cultura e quindi a sviluppare il consumo di vini, infatti gli spumanti sono vini ottenuti con due metodi naturali diversi per produrre effervescenza e la presa di spuma. Sono vini a tutti gli effetti.

La terza sessione, mercato e normative, è stata aperta da Davide Gaeta della Università di Verona che a parlato del grande sviluppo all’estero degli ordini attraverso canali internet e sistemi interattivi portando l’esempio del ufficio nazionale del Canada che gestisce la totalità dell’importazione dei vini attraverso uno strumento mediale e riferendo la nascita dei virtual community.

Mario Silipo dell’Ispettorato Centrale Controllo Qualità dei prodotti alimentari (ex Repressioni Frodi) ha illustrato le regole generali e particolari dei vini docg e doc nell’ambito delle leggi sulle certificazioni e sui controlli di enti pubblici e privati con particolare riferimento alle nuove procedure e agli ambiti di competenza previsti da agosto 2009 con l’entrata in vigore del regolamento UE.

Atteso l’intervento di Markus Klingler della Unità vino-alcol della direzione generale agricoltura della Commissione Unione Europea che ha posto l’attenzione sul passaggio delle competenze in materia di Organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo fra Consiglio e Commissione ponendo quindi tutti gli strumenti decisionali direttamente negli ambiti più politici e meno tecnico-operativi, arrivando a licenziare un regolamento operativo,partito con grandi modifiche, che conferma lo status quo sui temi cruciali.

Le conclusioni sono state tratte dalla dottoressa Teresa De Matthaeis dirigente settore vino-unità europea del Ministero Politiche Agricole che ha sottolineato come il regolamento Ocm-vino sia un compromesso che tiene conto delle esigenze delle diverse realtà produttive, ma il mondo spumantistico europeo – e quello italiano in particolare – è coinvolto solo marginalmente, con la sola eliminazione della categoria VSQ a vantaggio dei VS non essendo state presentate alla Commissione proposte e richieste di modifiche e integrazioni.

Il terzo Simposio è stato realizzato, oltre che con il contributo del Comune di Valdobbiadene, grazie al supporto di Siad, Robino&Galandrino, Same e Sasa e con il patrocinio del Ministero Politiche Agricole, del Comitato Nazionale Vini DO-IGT, dell’Ersaf della Regione Lombardia –Assessorato Agricoltura e dalla Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino-Oiv Parigi.

Presenti 78 iscritti, di cui 53 fra studenti, laureandi e dottorandi provenienti da diverse Facoltà di Agraria e di Economia di Piacenza, Bologna, Trento, Bari, Verona, Portici, Potenza, Teramo, Ancona, Torino e principalmente dalla Università di Padova e dall’Istituto G.B Cerletti di Conegliano.

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