Tracciare lo zolfo dai vigneti fino ai fiumi e all’ambiente naturale

I valori di alcuni isotopi stabili di zolfo dei vigneti erano più alti di circa il 10‰ rispetto alle foreste o paludi. Lo zolfo agricolo è quindi rintracciabile a scala di campo e di bacino
I destini e le conseguenze ambientali delle applicazioni intensive di zolfo (S) nei terreni coltivati sono in gran parte sconosciuti.
Uno studio californiano ha utilizzato gli isotopi stabili dello S per identificare e tracciare lo zolfo agricolo dai campi a quella dei bacini idrografici, un passo iniziale e tempestivo verso la definizione del ciclo dello S moderno.
I ricercatori hanno condotto la ricerca all'interno del bacino idrografico del fiume Napa, in California, Stati Uniti, dove i vigneti ricevono frequenti irrorazioni di S fungicida.
Hanno misurato le concentrazioni di solfato nel suolo e nelle acque superficiali ([SO42-]) e gli isotopi stabili (δ34S-SO42-), che hanno definito "impronta digitale di S".
Hanno confrontato i campioni raccolti dai vigneti e dalle foreste/paludi circostanti, che ricevono fonti di fondo di zolfo atmosferico e geologico.
I valori di δ34S-SO42- dei vigneti erano 9,9 ± 5,9‰ (mediana ± intervallo interquartile), più ricchi di circa il 10‰ rispetto alle foreste/paludi (-0,28 ± 5,7‰).
I vigneti avevano anche una [SO42-] circa tre volte più alta rispetto alle foreste/paludi (13,6 e 5,0 mg SO42--S l-1, rispettivamente).
I valori di δ34S-SO42- del fiume Napa, che riflettono la scala dello spartiacque, erano simili a quelli dei vigneti (10,5 ± 7,0‰), nonostante l'agricoltura dei vigneti costituisse solo circa l’11% dell'area dello spartiacque.
Insieme, i risultati forniscono un'importante prova del fatto che lo zolfo agricolo è rintracciabile a scala di campo e di bacino, un passo fondamentale per determinare le conseguenze delle alterazioni agricole sul ciclo moderno dello zolfo.