Mondo Enoico

Soffre ma non crolla l'export italiano di vino nel primo semestre 2020

Dopo il buon trend nel primo trimestre ecco il calo nel secondo, chiudendo il semestre con un -3,4%. A soffrire maggiormente l'export verso i paesi asiatici mentre in controtendenza sono stati Olanda e Norvegia

11 settembre 2020 | C. S.

Raggiungono quota 2,91 miliardi di euro le esportazioni di vino italiano nel primo semestre 2020, un risultato che segna un -3,4% rispetto all’analogo periodo 2019 (anno record in cui per la prima volta si erano superati i 3 miliardi di euro di export nei primi sei mesi): è quanto emerge dalle elaborazioni dell'Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat, che descrivono un primo semestre 2020 con livelli di export simili al 2018 (per un -0,4% rispetto ai 2,92 miliardi 2018) e decisamente superiori a quelli del 2017 (con un +3,3% rispetto ai 2,82 miliardi del 2017).

Il risultato è frutto di andamenti contrapposti fra il primo e il secondo trimestre dell’anno: il 2020 era iniziato in maniera estremamente positiva rispetto al già ottimo 2019, con un +6,2% nel primo trimestre (1,53 miliardi nei primi tre mesi 2020 rispetto a 1,44 nel 2019), mentre dal mese successivo si sono iniziati a sentire in maniera più forte gli effetti dell’emergenza Covid-19 con un calo delle esportazioni (aprile -6,0%, maggio -24,2%, giugno -4,3%) per un risultato complessivo del -12,1% nel secondo trimestre (1,29 miliardi nel 2020 rispetto a 1,58 miliardi nell’analogo periodo 2019)

Le difficoltà sono state riscontrate soprattutto nei mercati asiatici (-21,4%), mentre hanno retto meglio i Paesi di Europa (-2,0%) e America (-1,0%). Fra i principali mercati di destinazione, gli Stati Uniti hanno segnato un -1,7% mentre la Germania ha mantenuto livelli stabili (+0,3%), ma a seguire Regno Unito e Svizzera hanno avuto significativi cali, rispettivamente del -9,6% e del -9,8%. Conferma un trend particolarmente positivo la Francia (+9,0%) – pari al +19% rispetto al primo semestre 2018 e addirittura +34% rispetto allo stesso periodo 2017 – i Paesi Bassi (+12,1%) e la Norvegia (+14,8%). Fra i mercati Extra-UE male soprattutto Giappone (-16,5%), Russia (-11,4%) e Cina (-41,7%), con quest’ultima che torna a coprire una fetta dell’export vinicolo italiano molto ridotta (1,3%).

In termini di quantità l’export made in Italy del primo semestre è calato solo del -0,4% rispetto allo stesso periodo 2019, il che evidenzia un generale calo dei prezzi medi. In particolare in Europa e in America le quantità esportate sono state superiori rispetto al 2019 (rispettivamente del +1,3% e del +0,4%), a fronte di un pur contenuto calo dell’export in valore. Crollo anche in termini di quantità, invece, per le esportazioni in Asia (-21,0%).

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