Mondo Enoico

VENDEMMIA SOTTO LE ASPETTATIVE E SUGLI STESSI VALORI DEL 2005

La stagione estiva ha condizionato la raccolta, già iniziata in diverse regioni italiane. La siccità ha portato a una scarsa consistenza dei grappoli e, in alcuni casi, a squilibri acidici. “Siamo di fronte ad un’altra annata capricciosa - spiega Giuseppe Martelli, direttore generale dell’Assoenologi - che sarà ricordata per la sua scostanza e per la sua eterogeneità”

09 settembre 2006 | Ernesto Vania

50 milioni di ettolitri di vino per Fedagri, 51,5 milioni di ettolitri per Assoenologi.
Siamo decisamente lontani dalle media produttive di 63,6 milioni di ettolitri degli anni 1986/1995. Del resto negli ultimi quindici anni sono stati estirpati 178.000 ettari vitati, pari alla superficie produttiva oggi posseduta del Piemonte e della Sicilia insieme.
Sarà la Puglia a consolidare la propria leadership produttiva, con i suoi 8 milioni 350 mila ettolitri, seguita dalla Sicilia, dal Veneto e dall'Emilia Romagna.
Dalle prime analisi su base regionale la Fedagri prevede una riduzione del prodotto dell'8-10% in Abruzzo e Friuli Venezia Giulia. Le regioni invece che confermeranno le stesse produzioni del 2005 sono: Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Basilicata, Sicilia e Sardegna. In flessione invece Toscana, Umbria, Marche e Calabria, non tanto per la mancanza di uva quanto per la scarsa consistenza dei grappoli. Trentino Alto Adige,Valle D'Aosta, Molise, Campania e Lazio potranno contare su valori produttivi in crescita del 5-10%.

“Siamo di fronte ad un’altra annata capricciosa - spiega il Giuseppe Martelli, direttore generale dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani - Assoenologi - che sarà ricordata per la sua scostanza e per la sua eterogeneità. Al Centro-Nord, in più occasioni, le stagioni si sono quasi invertite con caldo estivo in primavera e temperature quasi autunnali durante l’estate. Basti pensare che prima di Ferragosto il termometro al Centro-Nord faceva mediamente registrare 22°C, mentre al Centro-Sud 34°C. Una situazione che ha tagliato l’Italia in due favorendo quella Meridionale prima e quella Settentrionale dopo. Un’annata, quella 2006, comunque decisamente superiore alle quattro precedenti, visto che il 2002 fu “annegato dalle eccessive precipitazioni” e fece registrare una produzione di soli 44.600.000 ettolitri, il 2003: fu “bruciata dalle alte temperature” e produsse più o meno la stessa quantità (44.100.000 ettolitri), quella del 2004 fu una campagna normale sia per quantità che per qualità così come quella del 2005 fatta di “speranze deluse”.

“Se permarranno le attuali condizioni climatiche per tutta la durata della raccolta - sottolinea il Presidente di Fedagri, Paolo Bruni - Un valore sostanzialmente in linea con la campagna 2005. Anche nel 2006 le quantità di vini rossi e rosati saranno di poco superiori alle produzioni di vini bianchi. Tutte le previsioni lasciano sperare in una vendemmia di buona qualità.”

Attualmente la qualità è piuttosto eterogenea, ma con ottime possibilità di forte recupero. Le premesse per firmare un ottimo millesimo ci sono ancora tutte, nonostante le bizzarrie del tempo. Sarà l’andamento climatico e meteorico di settembre che farà la differenza. Infatti il 2006 potrebbe essere una vendemmia da ricordare solo se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ovvero con giornate ricche di sole, scarse di pioggia e con buone escursioni termiche notturne. Oggi le premesse per ottenere vini bianchi con un interessante quadro aromatico ed una soddisfacente freschezza, ma soprattutto vini rossi ricchi di struttura, tipicità, equilibrio ed ampiezza d’evoluzione, sono ancora in gioco.

La vendemmia verrà posticipata di qualche giorno al Centro-Nord ed anticipata di pari tempo al Centro-Sud e nella Isole.
La raccolta delle varietà precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) è iniziata in tutt’Italia tra il 14 agosto (Lombardia) ed il 1° set-tembre (Friuli Venezia Giulia), fatta eccezione per l’Alto Adige che staccherà i primi grappoli solo dopo il 10 settembre. Il pieno della vendemmia è previsto in quasi tutto il Centro-Nord tra il 10 ed il 15 settembre per le uve a bacca bianca e tra il 20 settembre ed i primi giorni di ottobre per quelle a bacca nera. Le operazioni di raccolta si chiuderanno nel Centro Nord nella terza decade di ottobre con i conferimenti di Nebbiolo in Valtellina, Sylvaner e Müller Thurgau in Alto Adige, di Cabernet Sauvignon in Toscana e di Montepulciano in Abruzzo. Mentre, per il Centro-Sud e le Isole, si dovrà attendere la prima settimana di novembre, quando in Sicilia saranno vendemmiate le ultime uve di Nerello Mascalese coltivate sulle pendici dell’Etna per la produzione dell’omonima Doc, e nell’Avellinese in Campania quelle di Aglianico, base per la Docg Taurasi.

Fonti: Assoenologi e Fedagri

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