Mondo Enoico
SULL’OCM VINO BEN POCHE CERTEZZE E ANCOR MENO RISOLUTEZZA. LA COMMISSARIA FISCHER BOEL CONFERMA SOLO IL BUDGET E LA VOLONTA’ DI PUNTARE SULLA PROMOZIONE
Un miliardo di euro, tanto spende l’Unione europea ogni anno per il comparto vitivinicolo. Verranno notevolmente incrementati i fondi destinati alla pubblicità e al marketing, oggi ammontanti a quattordici milioni. Su tutto il resto è nebbia fitta
22 aprile 2006 | Ernesto Vania
Dalla metà degli anni 1990 al 2002 lâexport dei vini europei è aumentato del 20%. Nello stesso periodo gli Usa hanno incrementato le loro esportazioni verso lâEuropa di quattro volte e Cile e Australia di diciannove volte.
Il settore è comunque sano, ma occorre unâiniezione di energie che consenta di riprendere competitività , di aumentare le quote di mercato e garantire una buona redditività a tutti gli operatori della filera.
La riforma, secondo le stesse parole della Commissaria europea al Vinitaly 2006, deve quindi muoversi su tre assi:
- incrementare la competitività dei produttori, rafforzare lâimmagine dei vini Ue
- instaurare un regime di regole chiare, semplici e efficaci
- rafforzare il tessuto sociale ed ambientale del comparto vitivinicolo
Per far questo occorre una ridistribuzione del budget. Oggi lâUe stanzia, ogni anno, un miliardo di euro, di cui la metà viene destinato a misure di sostegno alla distillazione obbligatoria, solo quattordici milioni di euro sono destinati alla promozione.
âQualcosa va cambiatoâ ha dichiarato la commissaria Fischer Boel.
Se la partita sulla distribuzione del budget europeo è tuttâaltro che chiusa e scongiurati i pericoli di ridimensionamento dei fondi destinati al settore, su alcuni nodi chiave rena ancora lâincertezza più assoluta.
Nessuna posizione chiara, la Fischer Boel ha infatti schivato le domande più insidiose poste tanto da giornalisti quanto da operatori.
Sullâintroduzione degli ogm. â Sono favorevole alla tradizione e allâinnovazione e non vedo alcuna contraddizione in questa mia posizione.â
Sulla reciprocità delle regole di produzione. âLâUe è impegnata per arrivare ad accordi bilaterali per uniformare i metodi di produzione. Dâaltro canto non penso che in un libero mercato si possa obbligare qualcuno a produrre in un determinato modo.â
Sullâaggiunta di zucchero nel mosto. âSe ne è parlato e se ne parla ma non è stata presa alcuna decisione.â
Stando ai tempi dichiarati dalla commissaria allâagricoltura, in giugno-luglio si dovrebbe arrivare a un primo comunicato, per poi giungere alla bozza in dicembre-gennaio.
Nel frattempoâ¦
Il Governo francese ha lanciato un forte piano di sostegno alla produzione di vino.
Esso prevede 12 milioni di euro per il sostegno allâesportazione, allâinterno di un finanziamento straordinario di 90 milioni di euro.
La strategia francese è esplicitamente diretta a semplificare il sistema delle AOC (450) e Vins de Pays (oltre150), che confonde il consumatore, ed a meglio integrare nella produzione francese il concetto di âprodurre il vino richiesto dal consumatoreâ, riferendosi soprattutto ai mercati esteri in crescita. A questo scopo verrà istituito un comitato nazionale destinato a coordinare le azioni di sostegno.
Le misure sono arrivate dopo le note proteste dei viticultori, soprattutto nel Languedoc, che stimano di aver perso 2000 â¬/ha nel 2005 e che spianteranno nel 2006 ben 16.000 ha di vigneto, il 2% dellâintera superficie vitata francese. Questo fenomeno, insieme alla richiesta alla UE di ulteriori 2 milioni di hl di distillazione di crisi, dovrebbe comunque aiutare la Francia ad uscire da una grave situazione di surplus produttivo.
La Cina è considerata da molti un mercato di grande interesse per il futuro, ma non è ancora chiaro se la produzione interna cinese sarà in grado di aumentare di pari passo con la crescita del mercato.
Dynasty Fine Wine Group (che insieme Changyu e Great Wall produce più della metà del vino in Cina â il resto è suddiviso su oltre 500 piccoli produttori), per il 27% proprietà della francese Remy Cointreau, produce attualmente 300.000 hl di vino allâanno. Il direttore generale Liu Jicheng ha dichiarato alla stampa che in corso unâespansione della capacità produttiva nellâimpianto di Tianjin per oltre 20 Mâ¬, da completarsi entro giugno, che porterà la produzione a 500.000 hl.
Per la fine del 2008 è previsto un ulteriore ampliamento per un totale di 700.000 hl.
Lâampliamento di Dynasty fa parte del grande dinamismo dellâindustria enologia cinese, che secondo un recente rapporto ha raggiunto profitti per 130 M⬠nel 2005, con un incremento di quesi il 60% rispetto allâanno precedente.
Lâelevata marginalità del vino e la continua crescita a due cifre (ben maggiore di quella relativa a birra e liquori) sta attirando nel settore nuovi investimenti cinesi e stranieri.