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Il neuromarketing sbarca in cantina, per una mappatura scientifica del gusto

Il progetto, realizzato dall’Università Iulm di Milano, insieme con gli studenti del master in “Food and Wine Communication”, dall’Università di Pavia, della Statale di Milano e dall’Associazione italiana sommelier della Lombardia, prevede una mappatura neuroscientifica a livello internazionale della genetica del gusto anche attraverso il prelievo del Dna

12 maggio 2017 | T N

Uno studio universitario e un progetto di ricerca scientifica per indirizzare al meglio la commercializzazione e l’esportazione dei vini nel mondo sulla base delle caratteristiche genetiche del consumatore.

"E’ un progetto ambizioso che dimostra la costante tensione alla ricerca e all’innovazione che caratterizzano i lombardi e la Lombardia e che fanno sì che questa terra sia considerata la migliore per il capitale umano da moltissime multinazionali” ha spiegato il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Casa, Fabrizio Sala.

Il progetto, realizzato dall’Università Iulm di Milano, insieme con gli studenti del master in “Food and Wine Communication”, dall’Università di Pavia, della Statale di Milano e dall’Associazione italiana sommelier della Lombardia, prevede una mappatura neuroscientifica a livello internazionale della genetica del gusto anche attraverso il prelievo del Dna.

Il neuromarketing è un nuovo campo di studio, nato dalla convergenza delle teorie di marketing, delle scoperte neuroscientifiche sul funzionamento del cervello e dell’economia comportamentale, al fine di misurare l’efficacia emozionale della comunicazione e rendere più funzionali le soluzioni di promozione di un vino o di una azienda vitivinicola.

Le tecniche su cui si fonda il neuromarketing consentono di verificare con maggiore precisione la variazione della condizione emotiva determinata dalle stimolazioni di marketing grazie all’analisi di tutti quegli indicatori legati alle emozioni come:

- il Segnale Elettroencefalografico (EEG) del cervello con cui si misurano le onde cerebrali misurando il grado di attivazione cognitiva, la memorizzazione e la tipologia di emozione

- la Dilatazione Pupillare che indica il grado di attivazione alla vista di un prodotto, brand o di un’etichetta;

- la Sudorazione Cutanea, il Battito Cardiaco e la Respirazione per la misura dell’intensità emozionale o dello stress cognitivo;

- il Movimento del Volto per la misurazione delle espressioni e delle microespressioni legate all’emozione;

- la misurazione del Movimento Oculare, con un Eye Tracker in grado di tracciare il movimento degli occhi e misurare dove si concentra la focalizzazione visiva e quindi l’attenzione del consumatore.

Il consumo di vino si è stabilizzato in Italia in questi ultimi anni, ma si segnala invece un aumento di esportazione dei vini imbottigliati a fronte di un consumo mondiale di vino che nel 2015 ha superato i 240 milioni di ettolitri. Da qui l’importanza per le nostre aziende produttrici di finalizzare al meglio l’esportazione dei propri vini con l’aiuto anche di strumenti scientifici e tecnologici innovativi.

Questo primo progetto internazionale di mappatura genetica e neuroscientifica del gusto, promosso e sostenuto da Regione Lombardia, è stato attivato attraverso uno studio condotto sul vitigno Pinot Nero, tenendo conto che l’Oltrepò pavese con i suoi 14mila ettari coltivati a vigneti rappresenta il 40% della superficie produttiva lombarda dei vini a qualità certificata, con il riconoscimento di 18 tipologie di vino DOC e una DOCG.

“Nel vino noi lombardi siamo i migliori al mondo, dobbiamo essere in grado di capitalizzare questa caratteristica e per questo continuare a investire sul futuro e nella ricerca anche in campo enologico - ha concluso il vicepresidente lombardo - compito delle Istituzioni è favorire le idee vincenti che in Lombardia non mancano”.

 

 

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