Mondo Enoico
I dati mondiali confermano, ottimismo per il futuro del settore vitivinicolo
Il peggio è alle spalle. Questa la valutazione di Federico Castellucci, direttore generale dell'Oiv: “l'industria del vino, a livello mondiale, è in grado di riprendere un trend di crescita, anche se risultati significativamente positivi non saranno immediati”. Tutti i dati della nota di congiuntura economica
24 marzo 2012 | Ernesto Vania
Il declino in tutto il mondo del consumo di vino, iniziato nel 2007 sembra aver raggiunto il suo livello più basso tra il 2009 e il 2010. Oggi si cincia a intravedere un ritorno alla crescita, anche se occorrerà tempo per tornare ai livelli pre-crisi. La situazione, tra l'altro, è ancora piuttosto fluida, nel senso che non tutte le aree del mondo hanno già invertito il trend.
In Europa, nel 2011, i consumi sono calati di quasi un milione di ettolitri. Per fortuna la crescita dell'export, specie in Usa e Cina, dove i consumi sono cresciuti rispettivamente di 0,9 e 1,15 milioni di ettolitri, permettono di guardare con ottimismo al prossimo futuro.
E' questa la sintesi dell'appuntamento sulla nota di congiuntura economica mondiale tenutasi a Parigi il 22 marzo scorso da parte dell'Organizzazione mondiale della vigna e del vino.
"Con questi dati alla mano – ha dichiarato Federico Castellucci, direttore generale dell'Oiv - sembra che il peggio sia alle nostre spalle, e che l'industria del vino globale sia ancora una volta in grado di riprendere la crescita, anche se risultati significativamente positivi non saranno immediati."
Il consumo mondiale di vino nel 2011 è ammontato in 241,9 milioni di ettolitri, con un aumento di 1,7 milioni di ettolitri rispetto al 2010 (0,7%).
L'Europa resta in crisi. E' stata l'Italia la maglia nera dei consumi continentali con una diminuzione nel 2011 di 1,6 milioni di ettolitri (-6,3%) in controtendenza rispetto al 2010 quando vi fu un aumento di 0,5 milioni di ettolitri. In ripresa la Francia con un incremento di 1 milione di ettolitri, che segue però il calo di 1,3 milioni del 2010. Fiacchi i consumi in Germania, Spagna, Regno Unito e Portogallo, con scarti minimi rispetto al 2010.
In evidenza, invece, gli Stati Uniti, dove il consumo è arrivato a sfiorare i 30 milioni di ettolitri (28,5 milioni il consumo effettivo) con un incremento di 0,9 milioni di ettolitri rispetto al 2010. Una ripresa decisa dopo che l'incremento, tra il 2009 e il 2010, era stato di soli 0,35 milioni di ettolitri.
La Cina si sta rapidamente avvicinando a livelli di consumo di assoluto riguardo, avendo raggiunto i 17 milioni di ettolitri nel 2011, con un aumento di 1,15 milioni rispetto al 2010.
La domanda interna di Argentina, Sud Africa, Australia, Cile, Nuova Zelanda è stabile.
Gli effetti della crisi si fanno ancora sentire sul fronte produttivo con un calo della superficie mondiale a vigneto di 94 mila ettari (-1,2%), scendendo sotto i 7 milioni e mezzo di ettari destinati a uva da vino.
L'Europa resta il più grande serbatoio vitivinicolo mondiale con più di 3,5 milioni di ettari destinati a questa coltura, anche se il calo delle superfici nel 2011 è doppio rispetto al trend mondiale. Stabile l'area viticola in Usa e Cile. In calo in Argentina, per motivi strettamente contabili, essendo stati eliminate le superfici, prima conteggiate come vigneto, destinate a viabilità e altri usi improduttivi.
Ritorna invece a una crescita (4 mila ettari) il vigneto australiano. In netto aumento, anche se con trend inferiori al decennio precedente quello cinese.
La produzione mondiale di vino nel 2011 è stata ancora una volta superiore alla domanda, pari a 265,7 milioni di ettolitri, con un aumento di 0,6 milioni di ettolitri rispetto al 2010.
In Europa, la diminuzione è quantitativamente più sensibile in Italia, con una produzione scesa di quasi 7 milioni di ettolitri rispetto al 2010 (-14,3%). In calo anche le produzioni spagnole (-0,9 milioni di ettolitri) e portoghese (-1,2 milioni di ettolitri). In particolare in quest'ulòtimo paese il calo percentuale è analogo rispetto all'Italia: -16%. A difendere i colori europei soprattutto la Francia con un incremento produttivo di 3,9 milioni di ettolitri (+8,6%). Stabili le produzioni tedesche e austriache. Torna a crescere la produzione rumena (4,7 milioni di ettolitri complessivi) anche se siamo distanti dai livelli raggiunti nel 2009: 6,7 milioni di ettolitri.
In calo la produzione anche negli Usa (-10%) che si dovrebbe fermare a 18,7 milioni di ettolitri.
Il Cile hanno raggiunto un nuovo record di produzione con 10,6 milioni di ettolitri e l'Argentina mantiene una importante produzione di vino, nonostante un ritorno alla normale produzione di succo e mosti (15,5 milioni anno scorso di ettolitri contro i 16,3), mentre il Brasile è vicino a 3,5 milioni di ettolitri (contro 2,5 nel 2010). In Sud Africa, la produzione di vino cresce leggermente a quasi 9,7 milioni di ettolitri (9,3 milioni di ettolitri nel 2010 a 10,0 milioni di ettolitri nel 2009).
Infine, se la produzione continua a diminuire in Australia fatica a superare i 11 hl, e se la produzione svizzera riprende il suo livello tradizionale di 1,1 hl, il neozelandese per la sua produzione ha registrato un raccolto record di 2,35 hl (+0,45 hl rispetto al 2010).
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