Mondo Enoico
Ma quanti possibili allergeni nel vino!
L'Efsa ha bocciato la proposta dell'Oiv di esenzione permanente dall'etichettatura di alcuni composti utilizzati in enologia. Possono essere fonti di reazioni negative in persone sensibili
22 ottobre 2011 | Ernesto Vania
L'Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino ha richiesto l'esenzione permanente dall'etichettatura, ai sensi dell'articolo 6, comma 11, della direttiva 2000/13/CE, per alcuni composti normalmente utilizzati in enologia: caseina/caseinato e altri prodotti lattiero caseari; lisozima; albume e albumina.
L'Efsa, con pareri che sono stati resi pubblici il 6 ottobre scorso, ha bocciato le proposte considerando che, su persone sensibili, tali prodotti possano scatenare allergie e pertanto considerandoli a tutti gli effetti allergeni.
Vediamo le motivazioni nel dettaglio.
Caseina/caseinato e altri prodotti lattiero caseari
Secondo l'Efsa la letteratura scientifca riporta che una percentuale compresa tra lo 0,5% e l'1% della popolazione adulta è allergica alle proteine del latte.
Considerando che i preparati commerciali a base di caseina, utilizzati come agenti chiarificanti, possono contenere materiali proteici in aggiunta alla caseina, è chiaro che vi sono rischi allergenici, anche perchè non vi sono regole o regolamenti che stabiliscano, per tali prodotti enologici, un contenuto massimo di proteine del latte diverse dalla caseina.
I vini, anche se filtrati con bentonite o microfiltrazione, possono continuare a contenere tracce di caseina e questo fa sì che non possa ritenersi che normali pratiche enologiche possano scongiurare il rischio allergenico.
Lisozima
Secondo l'Efsa la letteratura scientifica riporta che lo 0,3% della popolazione adulta è allergica alle proteine dell'uovo. Quindi questi individui possono avere reazioni negative ingerendo cibi contenenti lisozima.
L'utilizzo di lisozima è consentito nella Ue per vino e formaggi. In enologia è utilizzato per il controllo dei batteri lattici ma non vi sono prove o test che dimostrino che il lisozima venga eliminato durante i processi enologici e non vi sono indagini cliniche che dimostrino come persone allergiche al lisozima non soffrano dell'assunzione di vino contenente tale proteina.
Albumina/albume
Secondo l'Efsa la letteratura scientifica riporta che lo 0,3% della popolazione adulta è allergica all'ovoalbumina.
L'ovoalbumina è utilizzata in enologia per la chiarificazione dei vini rossi ricchi di tannini. Le quantità raccomandate di ovoalbumina che possono essere aggiunte al vino come agente chiarificante sono molto variabili.
Inoltre i prodotti commerciali a base di ovoalbumina possono contenere anche altre proteine dell'uovo, così scatenando altre e diverse reazioni allergiche.
I vini trattati con ovoalbumina ne contengono in tracce se trattati con normali pratiche enologiche e quindi non si possono scongiurare i rischi di reazioni allergiche in persone sensibili.
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati