Mondo Enoico

Mediobanca dà i voti al settore vitivinicolo

Meno peggio del previsto. Le aziende italiane recuperano in fatturato ma stentano ancora sul fronte redditività. Nuovi competitor si affacciano sulla scena

02 aprile 2011 | Ernesto Vania

L'industria del vino anche in un anno difficile come il 2009 (-4,1% i ricavi) ha mostrato di reggere meglio del resto dell'industria (-17,2%) pur facendo peggio del settore bevande (-1,1%).

Ma è nel 2010 che si assiste al cambio di tendenza con un fatturato in crescita del 5%, positivo soprattutto grazie alla componente export, +8,5% contro il -3,9% nel 2009.

Preoccupante, però, è la continua riduzione della redditività osservata negli ultimi anni. Un segno, secondo gli analisti di Mediobanca, che qualcosa da migliorare nella gestione delle aziende ci può essere. L'Ebit sul fatturato è calato al 4,7% nel 2009 dal 4,9% del 2008 e dal 5,7% del 2007.

In flessione anche la competitività calcolata come rapporto fra valore aggiunto e costo del lavoro per dipendente.

Per il futuro, tuttavia, le aziende italiane appaiono ottimiste. La crescita del fatturato nel 2010 (+5%) che emerge dai preconsuntivi sarà confermata anche per quest'anno. Dalle interviste realizzate dall'ufficio studi Mediobanca alle aziende emerge come il 94% si attenda ricavi in aumento (il 53% stima ricavi in progresso di oltre il 3%, il 41% fra 0 e 3%) mentre solo il 6% prevede leggere flessioni (fra lo 0 e il -3%).

L'industria italiana del vino appare anche patrimonialmente sempre piu' solida con un rapporto fra debiti finanziari e capitale netto sotto quota 1 (84,7%), in ulteriore miglioramento rispetto al biennio precedente.

Gli operatori maggiori in Italia sono le cooperative. La fusione fra Cantine Riunite e Civ, ad esempio, ha dato vita al primo produttore vinicolo italiano con un fatturato pari a 449 milioni di euro. Completano il podio altre due coop, Caviro (245,9 milioni) e Mezzacorona (144,8 milioni). A seguire le aziende familiari di Antinori (140,1 milioni) e Fratelli Martini (138,3 milioni).

Se le coop primeggiano come fatturato, le società private la spuntano sul fronte redditività con un indice di redditività del capitale investito (Roi) del 5,7% nel 2009 contro il 2,5% nello stesso anno per le cooperative.

I colossi mondiali del settore restano lontani. Mediobanca ha analizzato i bilanci delle 12 maggiori quotate fra cui emerge Foster's Group che fattura 2,7 miliardi, Constellation Brands 2,3 miliardi, Distell 885 milioni, Vina Concha Y Toro 483 milioni e la cinese Yantai, partecipata anche dalla famiglia Reina proprietaria dell'Illva Saronno, con 401 milioni.

E particolare attenzione va prestata proprio alle realtà emergenti come la Yantai Changyu che ha fatto segnare un fatturato in crescita del 21% nel 2010.

Occhi aperti anche sul Sudamerica dove la cilena Vina San Pedro Tarapaca ha conseguito un aumento del fatturato del 25%.

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