Legislazione

Tra decreto milleproroghe e Codice agricolo in Parlamento è bagarre

Dopo una Finanziaria blindata, con poche risorse all’agricoltura, ora deputati e senatori si scatenano. Stop al Codice agricolo voluto da Zaia e pioggia di emendamenti nel decreto milleproroghe

30 gennaio 2010 | Graziano Alderighi

Il Parlamento è molto attivo, nelle ultime settimane, in tema di agricoltura.

Due i principali capitoli oggetto di studio e di nalisi da parte di deputati e senatori: il Codice agricolo voluto da Zaia per accorpare tutte le leggi agricole e il decreto milleproroghe che dovrebbe contenere numerosi provvedimenti di interesse per il settore primario.

Particolarmente interessante, nelgi ultimi giorni, è proprio la bagarre a proposito del decreto milleproroghe in cui il relatore, senatore Lucio Malan, ma non solo, hanno proposto diversi emendamenti.

Il primo emendamento di Malan prevede il ritorno dell’aliquota 1% come imposta per il trasferimento di proprietà dei terreni agricoli, così ristabilendo le vecchie regole sulla piccola proprietà contadina.

Il secondo emendamento, di sicuro interesse per gli allevatori, prevede il rinvio della sesta rata delle sanzioni sulle quote latte e la possibilità di pagare i premi Pac anche in presenza di allevatori morosi.

Il terzo emendamento, che ha suscitato le ire dei sindacati dei lavoratori agricoli, prevede la soppressione degli elenchi angrafici agricoli che servono per il riconoscimento delle prestazioni di disoccupazione infortuni e malattie. Con un nuova legislazione, come quella proposta in Senato, verrebbero sostituiti con la dichiarazione di manodopera occupata presentata ogni tre mesi dalle aziende.

Un ulteriore emendamento, presentato dalla Lega Nord, propone un aumento del 10% della tassa sui superalcolici per finanziare la detassazione degli investimenti in macchinari obsoleti. Con l'incremento del balzello su drink e cocktail il Carroccio punta a ottenere 20 milioni nel 2010.

Nessuna notizia invece riguardo all’estensione anche per il 2010 dell’accisa agevolata per il gasolio utilizzato nelle serre né per le agevolazioni contributive, che scadono il 31 luglio, a vantaggio delle aziende agricole di montagna e delle zone svantaggiate.

Se il Senato è impegnato nella definizione del decreto milleproroghe la Camera è alle prese con il Codice agricolo voluto da Zaia, che avrebbe dovuto, come aveva spiegato il Ministro “semplificare e accorpare il quadro legislativo dell’agricoltura italiana rendendo dominabile con lo sguardo una materia per ora dispersa tra il Codice civile, leggi speciali e in alcuni commi di leggi finanziarie”.
Il Ministro aveva promesso il varo del provvedimento entro febbraio ma ora deve prendere atto di uno stop improvviso che ha il sapore di una bocciatura.

“Più tempo e più attenzione” ha chiesto il presidente della commissione Agricoltura alla Camera Paolo Russo, Pdl. Sebbene il riordino, ha spiegato in una nota, “non può che apportare indubbi vantaggi a tutti gli operatori del sistema” dalla consultazione delle categorie interessate “sono tuttavia emersi profili critici e preoccupazioni in merito agli schemi in oggetto, non con riferimento ai generali obiettivi di semplificazione e riordino, ma piuttosto con riferimento alle scelte compiute nella redazione di singole disposizioni o gruppi di disposizioni e agli effetti che possono derivarne”. Da qui la necessità della commissione Agricoltura “di evitare difficoltà e dubbi interpretativi sostanziali e formali che potrebbero insorgere nell’applicazione dei provvedimenti di riordino”. Esigenza che non può essere agevolmente soddisfatta dalla ristrettezza dei tempi disponibili che avrebbe dovuto rendere operativo il Codice entro la fine del mese. Non consentendo, conclude Russo, “una puntuale disamina delle criticità segnalate e un’attenta valutazione delle singole scelte compiute dal Governo”.

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