L'arca olearia
Frodi e sofisticazioni degli oli di oliva, un percorso a ostacoli. Mai demordere
La strada è sempre in salita, ma i chimici impegnati nel controllo qualità hanno saputo ribattere ogni volta colpo su colpo. Oggi un gran numero di metodi analitici sono utilizzati in tutto il mondo. A guadagnarci è l'intero settore. Si potrebbe fare di più? Probabilmente sì. Ecco lo stato della realtà secondo il professor Lanfranco Conte
22 maggio 2010 | Lanfranco Conte
Come spesso accade per ogni cosa preziosa, lâolio extra vergine di oliva che accompagna la storia dellâuomo da tempi immemorabili, è stato da sempre oggetto di tentativi di sofisticazione, proprio a causa della sua elevata qualità , che hanno fatto sì che venisse sempre inserito negli elenchi dei beni donati, lasciati o soggetti a imposizioni varie.
I tentativi di frode sono stati da sempre contrastati da chi si occupava del controllo ufficiale e la chimica degli alimenti si sviluppò inizialmente proprio per controllare la purezza dei prodotti oggetto di imposizioni, per poi occuparsi di aspetti relativi alla salute del consumatore e allâapprofondimento della conoscenza della composizione degli alimenti.
I tentativi di frode a carico dellâolio extra vergine di oliva dunque videro inizialmente la miscelazione con oli di differente natura e vennero pertanto messi a punto test per lo più qualitativi in grado di evidenziarne la presenza, poi via via che la chimica analitica progrediva, si fu in grado di separare e identificare singoli composti che per presenza e quantità attestavano la presenza di oli differenti. Chi era alla ricerca di illeciti guadagni però non rimase inattivo e anzi si adoperò con grande âperiziaâ per aggirare i controlli sempre più efficaci che la chimica analitica applicata agli alimenti metteva in campo.
I chimici impegnati nel controllo di qualità reagirono ogni volta e così negli anni si è assistito allo sviluppo di un gran numero di metodi analitici, molti dei quali sono diventati ufficiali e vengono oggi usati in tutto il mondo.
In tutto il mondo, in quanto lâolio extra vergine di oliva, così come gli altri oli derivanti da questa filiera viene controllato da una rete di chimici che ha una organizzazione a piramide, in abito Nazionale operano due commissioni per lo sviluppo dei metodi di analisi, i risultati dei lavori di
queste vengono portate a livello europeo, ove opera un Gruppo esperti Chimici, con rappresentanti d tutti gli stati membri e poi a livello internazionale extra UE si passa al Consiglio Oleicolo Internazionale a cui aderiscono più di 80 Paesi i cui chimici si riuniscono periodicamente.
I metodi di analisi proposti vengono valutati, sottoposti a sperimentazione e infine approvati e
ciò spiega i tempi talvolta lunghi necessari a mettere in atto nuovi approcci analitici, va tuttavia rimarcato come ogni metodo debba obbligatoriamente essere scientificamente âvalidatoâ per essere sicuri che sia efficace nella lotta alle frodi e che contemporaneamente sia a prova di errore onde evitare possa ingiustamente penalizzare prodotti genuini.
Se si prendono in considerazione gli ultimi anni, sono stati rivisti e aggiornati gran parte dei metodi esistenti e sono stati approvati metodi per la ricerca dellâolio deodorato o di oli di scarsa qualità in oli extra vergini, metodi per la valutazione dei âbiofenoliâ e si sta discutendo per trovare una soluzione al problema degli oli provenienti da nuove zone di produzione la cui composizione, pur essendo genuini, non rispetta completamente gli standard prefissati a livello internazionale.
Si potrebbe fare di più? Probabilmente sì, come sempre, come in tutte le cose, e come sempre, tutto dipende dalle forze in campo, dal sostegno sia finanziario che di risorse umane dato alla ricerca del settore, tuttavia si può dire che nonostante la scarsità di questi due aspetti, si siano raggiunti un buon livello di garanzia di genuinità e qualità .
I prossimi obbiettivi? La definzione degli aspetti âedonisticiâ della qualità , quali ad esempio la certificazione analitica della origine, ponendo attenzione però a non distogliere risorse alla lotta alle sofisticazioni che sono sempre in agguato.
Insomma: stiamo attenti a non cercare le brioches se ci manca il pane!
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Dalla siccità all'eccesso idrico: i problemi per l'olivo

Le piogge intense, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, richiedono una revisione delle pratiche agronomiche per garantire la sostenibilità e la competitività dell'olivo
04 settembre 2025 | 19:00
L'arca olearia
Ecco perché nessuno guadagna con l’olio extravergine di oliva

Vi è una trasmissione asimmetrica dei prezzi all’origine sui prezzi al consumo che genera cortocircuiti nella catena del valore. Gli stessi livelli di produzione di olio di oliva potrebbero non essere così determinanti per la fissazione dei prezzi
03 settembre 2025 | 16:00
L'arca olearia
Il differente consumo idrico dell'olivo tra intensivo e superintensivo

Un oliveto superintensivo in deficit idrico controllato ha bisogno di 2500-3500 metri cubi di acqua ad ettaro per produrre adeguatamente, il doppio o più di un oliveto intensivo irriguo
03 settembre 2025 | 13:00
L'arca olearia
Le foglie di olivo contro le malattie del colon e del rene

Le molecole bioattive isolate da sottoprodotti della fileira oleicola, come le foglie di olivo, possono avere un ruolo significativo come integratori per trattare i disturbi caratterizzati da crescita cellulare anomala e le malattie croniche
02 settembre 2025 | 16:00
L'arca olearia
La differente efficienza dell'assorbimento dell'azoto di diverse varietà di olivo

La conoscenza dell'efficienza dell'assorbimento dell'azoto da parte di diverse cultivar di olivo permette l’utilizzo di fertilizzanti a basse concentrazioni. La cultivar Coratina è risultata la più efficiente
02 settembre 2025 | 14:00
L'arca olearia
La sansa bifasica di oliva potrà continuare a essere utilizzata negli impianti a biogas

Due sentenze del Consiglio di Stato bacchettano il GSE sull’istruttoria per l’utilizzo della sansa bifasica di oliva negli impianti a biometano avanzato. I provvedimenti non riguardano però l’uso della sansa per produrre biogas
01 settembre 2025 | 14:30